Mistero a Crooked House : Glenn Close e Gillian Anderson nel film tratto da Agatha Christie

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Dal 31 ottobre arriva al cinema “Mistero a Crooked House“, portando per la prima volta sul grande schermo il best seller Crooked House ( in Italia “E’ un problema”) di Agatha Christie pubblicato per la prima volta nel 1942. Noi l’abbiamo visto in anteprima e ve lo raccontiamo.

Mistero a Crooked HouseSono tantissimi gli adattamenti televisivi anche recenti di lavori della scrittrice britannica, eppure al Cinema non c’è sua traccia da diversi anni benchè si sia in attesa del remake, per mano di Kenneth Branagh, del già stranoto Assassinio sull’Orient Express in uscita nelle sale italiane il 6 dicembre prossimo.

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Questo hanno pensato i produttori di Mistero a Crooked House prima che il film nascesse. Joe Abrams e Sally Wood hanno riletto tutti i romanzi della Christie e sono stati concordi nella scelta. “Crooked House” era quello giusto.

Un testo relativamente poco conosciuto e cui forse il finale troppo avanti con i tempi non ha giovato alla sua notorietà ma per il quale l’ora del “ripescaggio”era ormai matura.

Fedeltà all’originale con solo alcuni piccoli ma efficaci aggiustamenti per il film realizzato da Paquet – Brenner. Meravigliosa ancora una volta la sceneggiatura, e non avevamo dubbi al contrario, di Julian Fellows, lo stesso di Downton Abbey e Gosford Park.

Ambientato originariamente nel 1947, l’idea intrigante è stata quella di spostare gli eventi avanti di un decennio. Non un vezzo, ma invece assai utile a catapultare noi e soprattutto i protagonisti nella swinging soho acuendo gli scontri generazionali all’interno di una ricca famiglia inglese.

La storia

Aristides Leonides, è il più classico dei self made man. Giunto anni prima in Inghilterra, ha fatto fortuna col sudore della fronte fino a creare un vero piccolo impero. Quando muore in circostanze poco chiare è sua nipote Sophia, a contattare l’investigatore privato Charles Hayward, sua vecchia conoscenza, perchè cerchi di capire se si sia trattato o meno di omicidio.

Sulle prime recalcitrante, l’investigatore alla fine accetta e si trova proiettato al centro di un dedalo di rancori, scontri, inimicizie e gelosie fiorite in seno a tre generazioni della dinastia Leonides.

Il grande protagonista, senza essere mai in scena, è proprio il capostipite. E’ lui, anche da morto a tenere in stallo i destini della famiglia, così come le sue mani in vita avevano funzionato da abile e magari  cinico burattinaio.

Un cast perfetto ed una scenografia superba

Nei panni di Lady Edith c’è Glenn Close, solenne nell’aspetto eppure audace nelle sue salaci battute quando appare in scena. La Close, regala ancora una volta una prova fondamentale nelle sorti del film.

Christina Hendricks è  chiamata ad interpretare Brenda, la seconda moglie del defunto patriarca.  Molto più giovane di lui ed ex ballerina di Las Vegas, dove Leonides aveva quote e partecipazioni in alcuni casinò.

Julian Sands è uno dei due figli di Aristides, mentre sua moglie è Gillian Anderson, vista di recente in “Il palazzo del Vicerè”. Se siete fan di Julian Fellows e seguite tutte le produzioni in cui c’è il suo zampino vi ricorderete certamente di Stefanie Martini, protagonista nella serie tv Doctor Thorne e qui scelta per essere Sophia, la nipote che assolda il detective Charles Hayward (Max Irons). Completano il cast Terence Stamp  nei panni dell’ispettore Taverner di Scotland Yard e Honor Kneafsey, impossibile da non citare, nella parte di Josephine, la più piccola di famiglia.

Sono quattro le location diverse utilizzate per la tenuta di famiglia tra Hampshire e Somerset. Per gli interni invece la produzione ha girato ai Pinewood Studios, Hughenden Manor e West Wycombe House. Ogni piccolo appartamento e stanza è lo specchio della personalità di chi vi abita. Qui sta il capolavoro dello scenografo.

Conclusioni          

Un giallo vecchia maniera incredibilmente curato, suggestivo, dalla sceneggiatura vivace e con una trama fuori dagli schemi almeno nei suoi risvolti finali. Se solo fosse possibile verrebbe voglia di entrare in sala con un caldo plaid dal motivo in tartan, senza mai staccare l’occhio dallo schermo se non per sorseggiare un buon tè caldo. Un piacere per gli occhi e per la mente.

Se siete appassionati di Agatha Christie ne rimarrete ammaliati, se non lo siete lasciatevi convincere da chi vi scrive.

Di gialli così non ne troverete molti in giro.

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