Musei in musica 2012: arte e spettacolo tra le note dei Tiromancino e di Luca Barbarossa

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Si è svolta anche quest’anno la manifestazione Musei in Musica arrivata alla sua quarta edizione e promossa da Roma Capitale, dall’Assessorato alle Politiche Culturali e centro storico, con la partecipazione della Sovraintendenza ai beni Culturali e di Zètema progetto cultura.

La musica e l’arte sono state, nella serata di sabato 1 dicembre a Roma, protagoniste indiscusse.

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Oltre 80 spettacoli musicali hanno movimentato più di 35 spazi culturali (musei e non) visitabili ad ingresso gratuito ed eccezionalmente aperti dalle 20 alle 2.
Il grande successo dell’evento è stato decretato dalle circa 60 mila presenze, che hanno potuto visitare le collezioni permanenti e le mostre temporanee ospitate nei musei della capitale.
La notte di musica ha offerto gli spettacoli più svariati, che hanno spaziato dall’omaggio a Fabrizio De Andrè al museo dell’Ara Pacis con il “Testamento di Faber”, all’assaggio del futuro concerto che avverrà all’Auditorium Conciliazione che gli “Atom in Rome” hanno presentato alla Casa dell’ Architettura, portando la grande musica dei Pink Floyd.

Abbiamo seguito da vicino il set acustico del gruppo dei Tiromancino che si sono esibiti alla Pelanda del Macro Testaccio.

Il leader Federico Zampaglione, con una line up speciale ideata ad hoc per l’evento, ha presentato ad un pubblico numeroso ed entusiasta i più grandi successi del repertorio del gruppo tra cui “Due Destini”, “Amore Impossibile”, “Un tempo piccolo” e “La Descrizione di un Attimo”.

La nostra notte di musica si è conclusa nella splendida cornice del Palazzo delle Esposizioni, dove  il  cantautore romano Luca Barbarossa,  accompagnato alla chitarra classica da Mario Amici, ha regalato ad un pubblico generoso e partecipe i suoi più famosi successi tra cui “Yuppies”, “Via Margutta” e la commovente “Portami a Ballare”con cui ha concluso lo spettacolo.

La notte termina così il suo viaggio, rivelando come musica ed arte possano fondersi in un binomio ideale, come amava scrivere Oscar Wilde, “La musica è arte perfetta: non rivela mai il suo segreto finale”.

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