Questa sera ho assistito alla rappresentazione di ‘Novecento” di Alessandro Baricco, nella versione teatrale dell’associazione “Parole Controvento”.

Penserete che portare in scena un testo che è un capolavoro dalla prima all’ultima parola sia una scelta di comodo, una sfida facile perché Baricco è in grado di combinare le infinità possibilità della lingua italiana per dare vita ad un monologo che tocca tasti profondi dell’anima.

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Proprio come il protagonista Danny Boodman T.D. Lemon, Novecento, che con gli 88 tasti del suo pianoforte trasporta i passeggeri del transatlantico Virginian verso lidi su cui si può approdare solo con l’immaginazione.

Ma è proprio quando ci si misura con un capolavoro che bisogna essere all’altezza per far sì che nessuna nota strida, mentre gli occhi di tutti sono puntati addosso.

Allora come rapportarsi con un colosso drammaturgico che potrebbe schiacciare anche gli interpreti più navigati? Bisogna carpirne l’anima, assaporandone l’infinita poesia, partendo dal rispetto per il testo originale.

Il tocco delicato della co-regia di Fabrizio Caperchi e di Elisabetta Romano orchestra una fusione di immagini, suoni e voce che, intrecciandosi, permette di catturare lo spettatore e trasportarlo sul Virginian.

La voce magnetica di Eleonora Lattisi, gli intermezzi musicali di Emma Marcolin al sassofono e le visioni di Elena Perco, proiettate sullo sfondo di questo quadro scenico, cullano intimamente l’immaginazione dello spettatore tra i ricordi della vita di Novecento e le onde dell’Oceano.

Sempre alla ricerca della “nostra America”, non possiamo che commuoverci di fronte a chi ha imparato che tutta l’infinita felicità che gli uomini cercano forse sta proprio lì, dentro di noi, dentro quegli 88 tasti che la vita ci offre e su cui possiamo suonare infinite melodie che sanno di felicità.

Questa squadra è riuscita a suonare con garbo, eleganza e sensibilità <<perché la gente non sentisse passare il tempo, e si dimenticasse dov’era, e chi era.>>

Soldout anche la replica di domenica 5 febbraio alle ore 16.

Prossime rappresentazioni, sabato 11 e domenica 12 marzo.

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