Nymphomaniac vol 2. La recensione in anteprima

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Uscirà nelle sale italiane il 24 aprile Nymphomaniac vol 2, l’attesissimo e tanto discusso, seguito della folle e affascinante vita di Joe (Charlotte Gainsbourg), una ninfomane che si racconta al Signor Seligman dalla nascita fino all’età di 50 anni.

La versione senza censura dalla durata di 5 ore e mezza sarà pronta a breve per la distribuzione per il 2014, nei paesi dove le leggi sulla censura lo permettono.

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Il film, prodotto da Louise Vesth sarà distribuito dalla Good Films e la visione sarà vietata ai minori di 14 anni.

Joe continua senza tregua a perseguire il suo incontenibile desiderio di piacere, sacrificando la propria vita e quella dei suoi cari alla ricerca di un’estasi che non arriverà mai, se non, in piccola parte, durante una punizione sicuramente estrema.

Questo secondo volume racconta gli ultimi tre capitoli della storia di Joe, rispettivamente:

La Chiesa d’Oriente e d’Occidente – L’Anatra Silenziosa” paragonando il suo racconto ad un viaggio da Roma verso est, e quindi procedere dal dolore verso la luce e la gioia, la protagonista scopre che la linea tra dolore e piacere è davvero sottilissima, attribuendo il nomignolo di “Anatra Silenziosa” ad un fatto che la segnerà e la porterà a fare delle durissime scelte;

Lo Specchio” cercando di ristabilire un contatto con la normalità, un posto mai trovato nella società, Joe cerca di mettere da parte la sua sessualità per vivere una vita normale, senza più dover rinunciare a nulla;

La Pistola” , l’ultimo capitolo del lunghissimo racconto di Joe, dove la protagonista cambia il suo punto di vista, per cercare nuovi significati nelle cose che la circondano e che le sono diventante lentamente familiari, scoprendo di essere dotata di preziosi talenti.

La saggia, scelta del regista di tagliare e limitare le scene hard, ha permesso allo spettatore di concentrarsi più sulla ricerca esistenziale di Joe che sui primi piani di genitali. Nonostante il banale riferimento al film Antichrist (2009) Von Trier tira fuori tutta la sua personalità, non lasciando da parte il nichilismo che lo contraddistingue e regalandoci 122 minuti di angoscia e umorismo, il tutto condito con un’abbondante manciata di sadismo e strani giochi di perversione, in cui si conferma che la donna, che lo voglia o no, è, e sarà sempre, preda della società.

 

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