Creata da Madness Factory, in collaborazione con Grey Ladder e Cubik Tv come partner del progetto, abbiamo contattato i creatori di “Paracelso”, webserie crossmediale, per scoprire i retroscena e il futuro di questo progetto tutto italiano.

Iniziamo con le presentazioni per i lettori, chi sono i creatori di questa nuova serie “Paracelso” e da dove arrivano?

Mattia Cavaliere: Salve a tutti i lettori di Nouvelle Vague Magazine e grazie per questa intervista. Sono un giovane filmmaker e direttore della fotografia che ha iniziato a compiere i primi passi nel mondo della post produzione facendo effetti visivi e arti 3D per approdare in seguito alla produzione vera e propria.

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Ho iniziato lavorando su vari set torinesi facendo l’assistente di produzione e l’elettricista, per poi arrivare con calma a sviluppare il mio percorso da direttore della fotografia, grazie anche ai professionisti con cui ho avuto il piacere di lavorare e che mi hanno insegnato tanto.

Andrea Stella: Ciao a tutti e grazie mille per la disponibilità! Che dire? Da quando sono nato passo il tempo a scrivere e uccidere (solo persone ovviamente, gli animali mi stanno molto simpatici).

Arrivo da un posto un po’ strano, un po’ inquietante, un po’ oscuro, un po’ sconcertante, un po’ criptico e anche un po’ disturbante. Arrivo da un posto chiamato FOLLIA. Ma non è forse da lì… che proveniamo tutti?

Oscar Celestini: Vi ringrazio per l’intervista. Sono il disegnatore della  parte a fumetti, fumettista e colorista freelance che ha collaborato con varie realtà tra cui DC Comics, Image Comics, Vertigo, Zenescope, Soleil, Le Lombard e Sergio Bonelli Editore.

Recentemente ho anche pubblicato su Steam il mio videogioco: Mastema Out of Hell.

Grey Ladder: Ciao e grazie per l’intervista. Grey Ladder è una società di produzione di Torino nata in aprile 2014 e attiva sul Media Entertainment in generale: seguiamo e siamo interessati a contenuti innovativi e dalla forte connotazione crossmediale, aperti a possibilità di espansioni su vari formati e mezzi di comunicazione capaci di generare interesse non solo sul panorama italiano, ma anche a livello internazionale.

 

Come è nato il progetto Paracelso?

A.S. e M.C.: Il progetto è nato quasi per caso. Da un po’ di tempo volevamo creare un prodotto originale e innovativo, così abbiamo deciso di puntare sul mondo dell’alchimia, che fino a oggi è stato sfruttato davvero poco.

Il tutto cercando di sviluppare un progetto fresco e per certi versi rivoluzionario. Grey Ladder ha intravisto da subito del potenziale e così ha deciso di supportarci.

Quali sono stati i momenti che più avete odiato durante la realizzazione di “Paracelso” e quelli che vi hanno dato maggiore soddisfazione? Ma soprattutto come vi siete approcciati all’universo delle serie tv?

A.S. e M.C.: Per adesso abbiamo realizzato il prologo! In questo periodo ci stiamo organizzando per girare la serie completa (ovviamente l’operazione richiede parecchio tempo).

Per ora non c’è stato nessun momento che abbiamo odiato perché siamo comunque soddisfatti dei risultati ottenuti finora.

Riguardo il contenuto, puntiamo sicuramente a donare alla serie un’impronta americana dato che vogliamo cercare il più possibile di distanziarci da molte delle serie tv che si vedono qui in Italia.

O.C.: Devo ammettere che non ho odiato nessuna fase produttiva per quanto riguarda i disegni, perché con Andrea la collaborazione è stata più che soddisfacente.

Sicuramente la parte più pesante è stata comunque l’inchiostrazione delle tavole dato che in questa fase bisogna correggere tutte le storture grafiche per far sì che i personaggi somiglino agli attori.

 

Un punto a vostro favore è sicuramente quello di aver voluto realizzare un prodotto crossmediale tra serie tv e fumetto. Sebbene possa aiutare ad ampliare l’universo dell’opera, comunque può risultare una spada a doppio taglio viste le modifiche che vanno fatte ai tempi della narrazione e altri aspetti creativi.
Cosa vi ha spinto a prendere una simile scelta e come avete gestito l’unione tra questi due mondi?

A.S. e M.C.: Come detto in precedenza, prima di tutto ci siamo concentrati nel provare a creare qualcosa di diverso da quello che si vede di solito qui in Italia, cercando anche di amalgamare nel modo più coerente possibile i diversi background artistici da cui proveniamo.

Per quanto riguarda le difficoltà della realizzazione tecnica, la sfida più grande è stata sicuramente quella di unire le sequenze live action al fumetto. Ma, almeno per il momento, siamo riusciti a cavarcela senza intoppi.

D’altronde ogni tanto bisogna anche saper mettersi in gioco e rischiare un po’… è il prezzo dell’innovazione!

G.L.: La strada dell’interazione tra media diversi, anche tra quelli con formati e codici narrativi distanti tra loro, rappresenta ormai un modello affermato per molti progetti, e a nostro avviso era una condizione necessaria per portare Paracelso ad avere una forma produttiva autonoma e originale.

Un po’ come l’alchimia si occupa di metamorfosi e cambiamenti della materia, per noi era necessario sviluppare un prodotto capace di “trasformarsi” lungo la sua storia.

Vi siete ispirati a qualche opera per la storia, la narrazione o gli stessi disegni? Possiamo aspettarci citazioni, omaggi o simili all’interno della vostra opera?

A.S.: La storia è completamente inedita (non si basa su libri o altre opere già esistenti). Durante il corso della serie faranno la loro comparsa alcuni personaggi che in qualche modo si collegheranno a vari alchimisti famosi del passato.

L’opera comunque si basa su un nuovo mondo costruito seguendo un’impostazione totalmente originale e la nostra priorità al momento non è quella di piazzare una quantità spropositata di citazioni/omaggi, anche perché a furia di piazzare citazioni ovunque molte opere moderne hanno perso la loro identità!

M.C.: Dal punto di vista visivo, ho cercato di donare ad alcune scene del prologo un’atmosfera oscura, giocando anche molto con le ombre. Invece per la scena dove Paracelso usa la scacchiera ho scelto di puntare su un’atmosfera meno drammatica, così da donare all’intera sequenza un’impronta più solare ma comunque solenne.

O.C.: Per i disegni ho usato il mio stile anche perché Andrea è stato gentilissimo a lasciarmi moltissimo spazio creativo (salvo seguire i riferimenti fotografici distintivi).

Il mio tratto comunque non è un omaggio o un tributo ad altri autori, anche se chi mi conosce bene sa che negli anni ho appreso e talvolta “rubato” alcuni trucchi dai miei autori preferiti cioè Frank Miller, Hugo Pratt, Mike Mignola e Sean Gordon Murphy.

Da quanto ne sappiamo la vostra serie avrà un’ambientazione urban fantasy nel mondo dell’alchimia.  Sicuramente vi siete guadagnati degli spettatori qui in redazione per cui la nostra ultima domanda è: Quando e dove potremo vedere “Paracelso”?

A.S e M.C.: In primis siamo molto contenti di essere riusciti a catturare la vostra attenzione! Speriamo che anche il pubblico decida di supportarci al massimo!

Al momento comunque non sappiamo ancora quando avremo la possibilità di mostrare Paracelso al pubblico, ma faremo del  nostro meglio per farlo arrivare sul web il prima possibile.

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