Teorie e pratiche del ballo teatrale nel secondo Settecento italiano di Stefania Onesti

 

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A partire dalla seconda metà del Settecento avviene un cambiamento fondamentale nella messa in scena dello spettacolo coreutico.

La danza teatrale inizia embrionalmente a farsi rappresentazione di storie e di passioni. Ma quali sono le caratteristiche del ballo pantomimo e come interagiscono fra loro gli elementi che lo compongono? E inoltre, chi sono i suoi protagonisti, al di là dei nomi a tutti noti di Gasparo Angiolini e Jean-Georges Noverre?

Stefania OnestiDa questi interrogativi prende le mosse il presente volume (Editore Accademia University Press, pagine 256), che intende concentrarsi sullo sviluppo del balletto d’azione italiano in un confronto costante e necessario con quanto accade anche nel resto d’Europa.

All’analisi delle questioni metodologiche e teoriche fondamentali si affianca lo studio della prassi coreutica, nel nostro Paese animata da numerosi protagonisti.

L’autrice

L’autrice Stefania Onesti, è docente a contratto di Metodologia del teatro e dello spettacolo presso l’Università di Padova e membro della redazione della rivista “Danza e ricerca”, fondata e diretta da Eugenia Casini Ropa.

Il suo ambito di studio riguarda lo sviluppo e il consolidamento del ballo pantomimo italiano attraverso i suoi principali protagonisti, con particolare attenzione all’analisi delle pratiche teatrali attraverso i libretti di ballo. Attualmente sta lavorando alla pubblicazione della sua tesi di dottorato “Dietro la traccia de’ gran maestri”.

Prassi e poetica del ballo pantomimo italiano negli ultimi quarant’anni del Settecento. Collabora inoltre con Arteven per la presentazione degli spettacoli di danza presenti in stagione presso alcuni teatri del Veneto.

Accademia University Press

La casa editrice Accademia University Press, fondata da professionisti dell’editoria nel centro storico di Torino, nasce per rispondere alle sfide poste dalle ristrettezze di bilancio, dai provvedimenti di riforma, dalle carenze dei modelli editoriali esistenti, dalla selettività spesso arbitraria nell’accesso alla pubblicazione, dai problemi connessi ai sistemi di controllo alle politiche di proprietà intellettuale.

Ma al contempo per permettere al mondo dell’Università di cogliere le opportunità che le nuove tecnologie e il web mettono a disposizione.

 

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