Adoro le serie tv di matrice storica, soprattutto quelle sulle dinastie reali. Ho visto e rivisto e rivisto i Tudor, con quel bellissimo attore Jonathan Rhys Meyers  (interprete in “Sognando Beckam) che vestiva i panni piuttosto pesanti del terribile Enrico VIII, saga che vedeva anche tra i protagonisti un quasi sconosciuto Henry Cavill (Superman).

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Ho seguito le vicende di “Victoria”, quelle della tremenda “The white Queen”, e non ultimo l’acclamato “The Crown” storia della sempreverde Regina Elisabetta.

E proprio mentre stavo recuperando su Netflix (si mi sono abbonata da poco, ho ceduto), “The Crown”, un’amica su Facebook inizia a parlare di “Versailles” lodandone il lodabile.

VersaiilesEssendo un’amica dalla vasta cultura e preparazione, mi fido del suo giudizio e, terminate le due serie con la regina Elisabetta, inizio perplessa la visione su Netflix di Versailles. Perplessa perché penso che sia difficile eguagliare le serie sopra citate.

Mi sono sbagliata, e mi sono sbagliata di grosso! Versaiiles, una produzione franco canadese realizzata, spero di non sbagliarmi per il francese Canal Plus, ha preso il primo posto tra le mie serie del cuore a pari merito con la prima stagione di True Detective (quello con il meraviglioso Matthew McConaughey).

 

Versailles si sviluppa attraverso le vicende politiche e amorose (più o meno in egual modo), di Re Luigi XIV, detto anche Re Sole, che governò la Francia nel 17esimo secolo e primi anni del 18 secolo. Il re salì al trono da bambino, ma la serie inizia quando il re ha 28 anni e decide di spostare la sua residenza e la sua corte in una Versailles ancora tutta da costruire.

Da questo punto si snodano le tre stagioni (10 puntante per ogni stagione), fino ad arrivare alla revoca del diritto di Nantes (per cui abolisce il diritto alla professione della propria religione, dando così la caccia a tutti i protestanti francesi, nel nome di una propria autorità divina), e al matrimonio in gran segreto con una donna che non ha alcun titolo nobiliare, la cattolicissima Madame de Maintenon dal passato però non così proprio virginale.

In mezzo, giochi di potere, violenza e torture, intrighi, misteriosi avvelenamenti, tradimenti, spie e tantissimi ed espliciti giochi di letto. Tra cui il meraviglioso triangolo amoroso tra il principe Filippo, fratello del re, lo Chevalier di Lorraine e la seconda moglie del principe, la principessa Palatina. La compagna legittima e l’amante finiranno per diventare amici e sostenersi a vicenda

Difficile non innamorarsi di questa serie.

Gli attori, inglesi e canadesi per lo più, non così noti, soprattutto al pubblico italiano, sono a dir poco eccezionali. Riescono a far passare dal video tutta la sensualità, la forza, la rabbia, l’allegria, le angosce dei loro personaggi.

Tra i tanti, uno sfavillante, eclettico, pazzo Chevalier di Lorraine interpretato dall’attore canadese Evan Williams, lunghissimi boccoli biondi – si lo so sono parrucche – , occhi azzurrissimi, l’anima giocosa della corte; il principe Filippo, il bellissimo fratello minore del re (grandi occhi cerulei, boccolo nero, sorriso bianchissimo, lineamenti delicati, impersonato dall’attore greco gallese Alexandre Vlahos, il capo della polizia reale Fabien Marchal, il tenebroso Tygh Runyan che, come tutti i perfidi e cattivi si fa amare facilmente.

E ovviamente lui, Re Luigi XIV interpretato dall’attore inglese George Blagden, già visto nella serie “Vikings” e nella mega produzione cinematografica “Les Miserables”.  Un uomo di potere tormentato dai dubbi, crudele, tiranno, sospettoso, ma anche un uomo seducente, amato e sempre ricambiato dalle sue prede.

Tutto l’apparato, costumi (ovviamente sontuosi), scene (molte riprese sono state effettuate a Versailles durante i giorni di chiusura al pubblico), musica, regia, sceneggiatura, montaggio, è praticamente perfetto.

La sbavatura che ho notato è che i personaggi presenti in tutte le 30 puntante, pur sviluppandosi interiormente, passando dalla leggerezza a una ricerca di altro sé profonda e sofferta (tra tutti il principe Filippo), non invecchiano esteriormente mai. E Versailles appare l’unico posto al mondo senza stagioni.

Mi manca l’ultima puntata, la n. 30. Sto rimandando la visione perché non vorrei che finisse. Anche perché, nonostante il grande successo (decine sono le pagine di Facebook dedicate sia alla serie sia ai singoli interpreti, gruppi chiusi a cui si accede solo se si risponde esattamente a tre domande sulla serie), non ci sarà una quarta stagione, per ovvi motivi storici.

Vorrei dirvi di più, ma vi toglierei molte sorprese e il gusto di scoprire questo gioiello.

Last but not least: gli attori recitano in inglese. Canal Plus lo ha sottotitolato in francese. In Italia è superbamente doppiato. Dico superbamente perché le voci italiane e il loro recitato sono un valore aggiunto.

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