Il Science Centre Immaginario Scientifico, il museo della scienza interattivo e sperimentale di Trieste per bambini e ragazzi – ma dove anche gli adulti possono imparare cose nuove- che vuole promuovere e diffondere la cultura scientifica e tecnologica, da oggi è ancora più grande. I suoi spazi si sono infatti ampliati grazie all’apertura di ulteriori 1.200 metri quadri al secondo piano del Magazzino 26 del Porto Vecchio. 

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Serena Mizzan, direttrice dell’Immaginario Scientifico di Trieste alla presentazione dei nuovi spazi.

Il piano terra.

Al piano terra dello spazioso edificio di fine ‘800 – ed ex magazzino portuale, di cui sono rimasti ben visibili i particolari – trovano posto colorati allestimenti interattivi, tutti da toccare con mano, per scoprire i fenomeni naturali e le applicazioni più innovative della scienza, ma anche le attività di ricerca degli enti del sistema scientifico di Trieste. Sicuramente, quello che lascia più entusiasti è il Planetario dove assistere ad un mini spettacolo stellare!

I nuovi spazi e gli exhibit.

Protagonisti dei nuovi spazi, invece, sono dei contenuti inediti: le aree dedicate alla biologiaalla figura dello psicologo studioso dei processi cognitivi Gaetano Kanizsa e un exhibit per spiegare la ricerca e l’innovazione ai bambiniideato, sviluppato e promosso dall’ente nazionale di ricerca Area Science Park. Inoltre, sempre al secondo piano, si collocano i laboratori attrezzati per attività didattiche e ambientali-biologiche e chimiche.

Questo nuovo allestimento accompagna gli exhibit storici del museo, che sono da sempre il cuore della sua mission: essere un luogo di scoperta interattivo e sperimentale per la promozione e la diffusione della cultura scientifica e tecnologica. Grazie a originali tecniche espositive e innovative metodologie di animazione didattica, tipiche degli science centre di scuola anglosassone, infatti, da luogo deputato alla conservazione ed esposizione di reperti e vecchi strumenti, il museo si trasforma in un ambiente vivo dove il visitatore interagisce con gli oggetti presenti e con gli ambienti museali.

Gli exhibit – ideati, progettati e assemblati da personale dell’Immaginario Scientifico – sono infatti postazioni hands-on, nate non solo per essere osservate, ma anche e soprattutto per essere toccate e maneggiate dal visitatore attraverso un gioco di scoperta e di ipotesi.

In questo modo il visitatore ha possibilità di avvicinarsi e di comprendere le leggi naturali e le interpretazioni scientifiche che sono state elaborate per farsene un’idea. Della “collezione storica”, ritroviamo gli allestimenti dedicati alla Fisica del Suono – tra cui gli “Specchi Acustici”, che spiegano le riflessioni sonore e la “Molla Gigante”, che aiuta a capire le onde sonore – e quelli alla Fisica della Luce che rendono facilmente intuibili concetti quali la riflessione, la rifrazione e la composizione dei colori della luce.

Un museo di scoperta per tutti.

Con questo ampliamento l’Immaginario Scientifico – posto al centro di quella zona della città che diventerà, si spera presto, il nuovo cuore di Trieste – conferma la sua indole di museo innovativo ed estroverso, ideato con lo scopo di emozionare, stupire, stimolare all’azione, spingere i visitatori di tutte le età ed estrazione – bambini, adulti, “uomini di scienza”, semplici curiosi e appassionati – a porsi interrogativi sulla Scienza e l’Innovazione, continuando sempre a scoprire cose e fenomeni nuovi!

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