Presentato giovedì 9 novembre alla Casa del Cinema di Roma il nuovo libro di Marco Tullio Barboni intitolato “A spasso con il mago – Merlino e io ” edito da Viola Editrice.
Non una location casuale per Marco Tullio Barboni, regista, sceneggiatore e soggettista da una vita e con una “famiglia di cinema” da tre generazioni.
Con alle spalle oltre 50 film, cortometraggi e film-tv, l’autore due anni fa pubblica la sua prima opera editoriale ” … e lo chiamerei destino”.
Questa volta a dare il la alla nuova fatica di Barboni è la dipartita del cane di casa, sebbene il titolo di cane di casa sia del tutto sminuente per “Merlino”, il bovaro del Vernese tanto voluto dalla figlia di Barboni e immortalato dalla stessa per la foto di copertina del libro.
Un libro scritto al 100% in forma dialogica in cui cane e padrone si incontrano di nuovo nella sola dimensione che può ospitarli ancora insieme: il sogno. “Qui le limitazioni della tua dimensione non ci sono più”, sussurra Merlino al padrone in un passo della conversazione.
I due ripercorreranno ancora una volta il tratto della loro abituale sgambata serale.
Un po’ come il corto che abbiamo avuto la possibilità di vedere sul grande schermo della Casa del Cinema “Il grande forse”scritto e diretto da Marco Tullio ed interpretato da Philippe Leroy e Roberto Andreucci.
Sono presenti in sala sia Andreucci che il Maestro Franco Micalizzi, autore tra l’altro delle musiche del cortometraggio. C’è tanto cinema e musica in sala: oltre a loro ci piace segnalare Lando Buzzanca e Lino Patruno.
Di libri scritti in omaggio al migliore amico dell’uomo ne son stati scritti tanti davvero, eppure questo sembra avere una chiave di lettura differente ed intrigante con richiami junghiani e con gli occhi pieni di amore e riconoscenza di chi ha amato, ricambiato, un cane.
Molti di voi sapranno bene cosa voglia dire. Non esclusivamente a loro è rivolto il libro di cui vi abbiamo parlato oggi, c’è molto di più.
