Solidarietà. Concetto delicato e complesso che sembra essere stato messo un po’ in un angolo di questi tempi.

Una solidarietà che non ha credo e provenienza definita ed è ancora praticata, per lo più nel silenzio e con realtà spesso durature nel corso degli anni, da persone che possono essere definite voci di umanità.

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A loro è dedicato un volume, presentato mercoledì pomeriggio alla Libreria Ubik di Trieste: “Voci di umanità in tempo di barbarie”.

Autore è (Don) Paolo Iannaccone con le illustrazioni del calabrese Massimiliano Ferragina; a presentarlo è intervenuta la giornalista Fabiana Martini.

diffondete la conoscenza di questo testo

L’illustratore Ferragina, pur non essendo presente alla presentazione, ha voluto essere partecipe dell’evento con un videomessaggio in cui ha raccontato l’inizio della collaborazione al libro e come per lui “Voci di umanità” non si limiti solo a essere una raccolta di interviste ma sia un’entità viva e vivente.

Ad accompagnare la presentazione e a offrire qualche pausa, musicale e non, Francesco Colussi attraverso la lettura di alcuni brani del libro e gli studenti del Liceo Carducci-Dante attraverso alcuni interventi musicali.

L’attore Francesco Colussi mentre legge alcuni brani del libro

Non solo una raccolta di interviste

Il volume, edito da Cittadella editrice, raccoglie una ventina tra le interviste effettuate da Iannaccone ogni domenica su Radio Rai1 regionale per il Friuli Venezia Giulia durante il programma che conduce da sette anni ‘Incontri dello spirito’.

La raccolta non vuole essere strumento di propaganda religiosa ma, attraverso le parole dei diretti interessati, far rieccheggiare dei frammenti di luce.

 

 

Frammenti di luce che non sono altro che persone che hanno fatto della relazione e dell’incontro con l’altro strumento di speranza e di rivoluzione, della propria e dell’altrui vita.

Non sono chi andava a Mostar, sono chi non ostacolava Marco nell’andarci 

Alcune delle voci di umanità

Tra le voci di umanità, presenti anche in sala per un piccolo momento di testimonianza Don Mario Vatta, il dottor Massimiliano Fanni Canelles, Gabriella Taddeo e Daniela Lucchetta.

Si è accennato con Don Mario Vatta e la Taddeo l’incontro, decisivo per entrambi, con Franco  Basaglia.

Basaglia fu per il primo testimone evangelico mentre per l’altra spinta decisiva nell’impegno a favore della donne (Gabriella Taddeo è infatti esponente della Casa internazionale delle Donne) mentre Massimiliano Fanni Canelles, medico e cooperatore internazionale nelle zone nelle quali purtroppo esiste la realtà dei bambini soldato ha rivolto un invito per non vendersi alla barbarie ricostruire mente e cuore:

ci vuole la partecipazione di tutti noi a qualcosa di collettivo che sia più forte delle barbarie

Infine la Lucchetta, vedova del giornalista Marco (morto a Mostar nel 1994) da 25 anni porta avanti, vita dalla morte” la fondazione a lui dedicata (insieme a Ota, D’Angelo e Hrovatin) che opera per aiutare i bambini malati provenienti dalle zone di guerra.

Ricevendo, commossa, in dono la riproduzione di uno dei dipinti inclusi nel volume (l’altro è andato al Rabbino della Comunità Ebraica triestina) ha pronunciato delle parole importanti e che devono far riflettere anche e soprattutto in questi giorni Pasquali

adesso viviamo in un periodo in cui la solidarietà è poca, quando è successa la tragedia invece ho sentito tutta l’energia  e la vicinanza di tutta la città.

Quella città attenta al prossimo che ha affollato la presentazione in ogni sala della libreria.

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