Dal Teatro dell’Opera alla Istituzione Universitaria Concerti dell’Università La Sapienza ecco le date e i concerti da non perdere della nuova stagione musicale romana.

- Advertisement -

Roma caput mundi, dice il proverbio. E lo dimostra anche sul fronte della programmazione musicale grazie alle sfolgoranti inaugurazioni o agli artisti internazionali come Diana Damrau o Raffaele Pe, Robert Carsen o Myung-Whun Chung. Che sia abbonamento in galleria o biglietto in prima fila non lasciatevi scappare neppure una nota!

L’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA inaugura la sua stagione sinfonica

Il 10 ottobre apre il monumentale Requiem “Grande Messe des morts” di Hector Berlioz, scritto in memoria del generale Damrèmont e diretto dalla bacchetta prodigiosa di Antonio Pappano, che affiancherà anche l’attesissima Diana Damrau sul banco di prova dei ruoli donizettiani del “Ciclo Tudor” a giugno. Tuttavia nella affollata stagione del Parco della Musica è bene non lasciarsi sfuggire almeno due concerti d.o.c.: a febbraio Tan Dun presenterà la prima italiana della sua Buddha Passion mentre Myung-Whun Chung a marzo proporrà la sua lettura della Sinfonia n. 3 di Mahler. Inoltre anche la stagione da camera nasconde le sue perle preziose, come quella di mercoledì 13 maggio in cui L’Accademia Barocca di Santa Cecilia, guidata da Federico Maria Sardelli, presenterà la Juditha Triumphans di Vivaldi.

Il barocco è oggi fra i repertori favoriti dal nuovo pubblico millennial e non solo, come dimostra anche la programmazione dell’ACCADEMIA FILARMONICA ROMANA.

Dopo l’anteprima rossiniana al teatro di Villa Torlonia (12 e 13 ottobre) che porta in scena i giovani studenti del RossiniLab guidati da Giovanni Battista Rigon e dalla regia di Cesare Scarton con La cambiale di Matrimonio, sarà poi il teatro Argentina ad accogliere due appuntamenti di raro pregio: giovedì 23 gennaio GIULIO CESARE: UN EROE BAROCCO con il controtenore Raffaele Pe e La Lira di Orfeo e giovedì 5 marzo ALLA RICERCA DI ORFEO in cui le musiche di Bach, Berio, Corelli, Couperin, Gluck, Monteverdi e Vivaldi si fonderanno con letture da Ovidio, Duffy, Marino, Poliziano, Rilke, Striggio e Pavese.

Altro programma da non sottovalutare è quello della storica ISTITUZIONE UNIVERSITARIA CONCERTI. I suoi appuntamenti presso l’Aula Magna dell’Università La Sapienza hanno il pregio di unire qualità, prestigio, raffinatezza musicale e attenzione alle esigenze studentesche (anche economiche) grazie a una politica lungimirante e attenta.

IUC – Stagione musicale romana

L’inaugurazione (martedì 15 ottobre) è affidata a Les Arts Florissants con la direzione di Paul Agnew per un atteso Gesualdo Project (I), mentre il II arriverà in corso di stagione. Nel 40° anniversario della sua fondazione, il prestigioso gruppo vocale creato da William Christie renderà omaggio a Carlo Gesualdo principe di Venosa, il più moderno ed enigmatico dei compositori rinascimentali, attraverso un ambizioso progetto europeo. L’enigmatico “Noir. La Paura Si Fa Sentire” (25 gennaio 2020), con Antonio Ballista, Gian Luca Massiotta, Lorna Windsor va accomunato all’appuntamento del 4 febbraio quando, in occasione del centenario della nascita di Bruno Maderna, Marcello Panni tornerà a dirigere Hyperion nella storica versione che nel 1980 lo vide protagonista insieme a Carmelo Bene: in entrambe le occasioni saranno ascoltate le voci in absentia di due straordinari interpreti teatrali: Bene e Paolo Poli.

Il 21 marzo si torna infine al Barocco con Vivica Genaux e il Concerto de’ Cavalieri diretto da Marcello Di Lisa che proporranno un repertorio noto e amato, anche da chi non è un conoscitore di questo periodo storico.

Grande tripudio infine per l’OPERA DI ROMA, dulcis in fundo, che inaugurerà la sua stagione con un titolo raro ed elegante: “Les vêpres siciliennes” di Giuseppe Verdi, diretti da Daniele Gatti e ideati da Valentina Carrasco. Fra gli interpreti spiccano Roberto Frontali, Dario Russo, John Osborn, Michele Pertusi e la giovanissima Roberta Mantegna. Fa poiacere notare, oltre al repertorio di tradizione, anche una massiccia presenza di opere in lingua straniera, segno di una ricercatezza nella programmazione, ma anche della volontà di regalare al Teatro dell’Opera, e al suo pubblico, un respiro internazionale. Fra queste vale la pena ricordare Evgenij Onegin di Pëtr Il’ič Čajkovskij diretto da James Conlon per la regia di Robert Carsen, Kát’a Kabanová di Leoš Janáček e The Rake’s Progress di Igor’ Stravinskij con il duo Vick-Gatti che fa sperare in uno spettacolo memorabile.

Questa è solo una proposta, per maggiori dettagli consultate i programmi completi, scegliete il concerto che fa per voi della nuova stagione musicale e condividete la vostra scelta insieme a noi nei commenti!

- Advertisement -

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.