STORIA DELLA DANZA – “Notizie curiosità aneddoti” di Walter Venditti

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che amano la danza in ogni sua forma rendendola unica ogni giorno!

Il Maestro Walter Venditti facendo seguito alla sua precedente raccolta edita nell’anno 1987, ha dato alle stampe una seconda selezione di notizie, aneddoti, curiosità e interpretazioni sulla storia delle danze antiche, dedicando l’interessante lettura a tutti coloro che con grande sacrificio, rigore, disciplina e dispendio di energie fisiche ed intellettive seguono l’evolversi della nobile arte della danza.

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Il Maestro indirizza il libro a coloro che si avvicinano al mondo tersicoreo, dove il reale si sposa con la fantasia trasportando l’individuo in una dimensione in cui tutto è possibile.

La pubblicazione nata da una idea di Annita Rota (64 pagine con illustrazioni e disegni; revisione del testo a cura di Michele Olivieri; edito da Tersicore srl; disegni di copertina del Maestro Aldo Beltrami) trasporta il lettore in “quel meraviglioso movimento che si chiama danza” mediante scorrevoli capitoli che passano da Polimnia al folclore, dai personaggi storici alla danza macabra e alle danze greche, dalla nascita del balletto alle cronache di feste in danza organizzate in Italia e in Europa per onorare le varie casate, come quelle dei Medici a Firenze, degli Sforza a Milano o dei Gonzaga a Mantova, ecc.

La storia della danza è parte integrante della storia del teatro. Siamo oggi a conoscenza di quanto veniva espresso nel balletto d’azione in cui si impiegavano i gesti per esprimere, attraverso la danza, tutti gli effetti dei sentimenti: amore, gelosia, disperazione, gaiezza, spensieratezza e grazia.

Il Maestro Venditti si sofferma ad osservare da vicino alcuni dei movimenti e dei passi antichi ma anche i grandi maestri milanesi passando dai suonatori di violino.

Per i greci la danza era “orchèsis”, dove orchestra era la porzione semicircolare del teatro dinanzi alla scena in cui agiva il coro e, di qui, l’altro termine coreutico per indicare, ancora sotto diversa forma, la danza in quanto proprio il coro eseguiva gli stasimi della tragedia cantando e danzando.

Pagina dopo pagina ognuno può arricchire il proprio bagaglio culturale coreico grazie ad un approfondimento su alcuni storici e celebrati autori, coreografi, danzatori e compositori che ancora oggi ci toccano profondamente e ci emozionano con la loro sublime ed immortale arte.

Il libro è disponibile presso l’Atelier Tersicore di Milano (per informazioni: info@tersicore-srl.it)

L’autore

Il Maestro Walter Venditti è Cavaliere della Repubblica Italiana, Accademico dell’Università Tiberina delle Arti e delle Scienze, e gode dell’abilitazione di 1°grado a Maestro di Danza del Ministero della Pubblica Istruzione.

Walter Venditti, nasce a Roma il 18 febbraio 1929. Viene iscritto alla scuola di danza classica del Teatro Reale dell’Opera di Roma nell’ottobre del 1936, dove inizia la sua formazione sotto la guida del M° Ettore Caorsi, che proseguirà fino alla fine dei corsi nel 1946.

Nel 1937, all’età di soli otto anni, partecipa al suo primo balletto “Gli Uccelli” su musica di Ottorino Respighi con la coreografia di Boris Romanoff. Nel 1939 partecipa alle danze nell’opera “Guglielmo Tell” come coppia solista per la coreografia di Aurel Milloss. Nel 1944 viene inserito nel corpo di ballo del Teatro dell’Opera e con esso partecipa alla prima stagione romana presso il Teatro Eliseo di Roma.

Nel 1945 entra a far parte della compagnia “Balletto di Roma”. In quegli anni si avvicina al mondo musicale e pittorico e inizia a frequentare personaggi quali, Petrassi, Turchi, Dallapiccola, Scialoia, Leonor Fini, Roman Wlad, Savinio, De Chirico e tanti altri. Dopo la liberazione d’Italia, viene invitato a partecipare alla stagione estiva ed invernale del Teatro alla Scala, con “Coppelia” di Léo Delibes, “Il Tricorno” di Manuel de Falla, “Bolero” di Ravel, “Evocazioni” di Riccardo Pick Mangiagalli, “Follie Viennesi” di Strauss, tutti per la coreografia di Aurel Milloss. Questa unione tra il grande teatro milanese ed il M° Venditti proseguirà continuativamente fino al 1976.

Nel 1947 al Teatro Verdi di Trieste prende parte a “Scheherazade” di Nikolai Rimsky-Korsakov per la coreografia di Annita Bronzi; alla Fenice di Venezia balla “Lady Macbeth di Minsk” di Dmitri Shostakovich, direzione di Nino Sonzogno. La Scala lo conferma per la stagione 1947-48 con il ruolo di solista e a soli diciassette anni prende parte ai seguenti balletti: “La Taglioni” musica di Vittadini coreografia di Ansaldo, “L’Enfant et les Sortileges”, “Dafni e Cloe”, “La Valse” di Ravel coreografo Serge Lifar.

Alla fine del 1947 conosce e collabora con il coreografo Leonida Massine per il balletto “La Sagra della Primavera” e “Pétrouchka” di Milloss. Nella stagione 1948-49, nel solo periodo invernale, prende parte a quarantadue recite di balletti, in un programma di grande interesse artistico “Le Quattro Stagioni” di Vivaldi, “Gaîté Parisienne”, “II Carillon Magico”, “La Giara” di Casella, “Passacaglia” di Bach-Respighi. In questi balletti per la prima volta Walter Venditti assume ruoli di Primo Ballerino.

Nel 1949, nella stagione estiva dell’Arena di Verona, è primo ballerino in “Coppelia” e “Invito alla Danza” accompagnato da Olga Amati. Sempre nel 1949 affronta per la prima volta il repertorio tradizionale, che balla con protagonisti mondiali quali Yvette Chauviré, Margot Fonteyn, Robert Helpmann, per le coreografie di Michel Fokine riprese da Esmée Bulnes.

Nel 1950 inizia a studiare con Esmée Bulnes e con Olga Preobrajenska per il repertorio classico a Parigi. Nella stagione 1950-51 rincontra Boris Romanoff, a quell’epoca direttore del balletto del “Metropolitan” di New York, e con lui danza nel balletto: “Pulcinella” di Pergolesi/Stravinski avendo come compagno Jean Babilée. Nella prima metà degli anni ‘50 cresce il suo interesse per la danza spagnola e collabora con Antonio Ruiz, Mariemma, Rosita Segovia, Antonio Gades. Con questi artisti danzerà nei ruoli principali in “Tricorno”, “La Vita Breve”, “Capriccio Spagnolo”, “España”, “Danze di Galaica”.

Nel 1954-55 inizia la collaborazione con il M° Balanchine nel “Balletto Imperiale” a cui seguiranno “Allegro Brillante”, “Orfeo”, “Serenade”, “Sinfonia in Do”, “Palazzo di Cristallo” ed altri. Questo incontro influenzò tutta la sua carriera sia di ballerino che di insegnante, lo stile balanchiniano gli rimase attaccato come una seconda pelle.

Nel 1956- 57 balla con Vera Colombo in “Nozze d’Aurora”. La sua grande capacità di adattarsi con bravura a tutti i ruoli gli fa guadagnare il soprannome di Jolly, inoltre gli permette di affinare e approfondire le conoscenze tecnico didattiche dell’arte della danza, mantenendo relazioni e contatti con i migliori cultori del balletto in campo internazionale.

Nel 1957-58 con le coreografie di Tatiana G. Govski, direttrice del corpo di ballo dell’Opera di Berlino, balla le tre opere di Orff. Nel 1958-59, oltre a continuare la sua attività di primo ballerino, inizia la sua attività coreografica con la “Compagnia dei Commedianti in Musica” per il Teatro Olimpico di Vicenza, coreografa “Tancredi e Clorinda”.

Nel 1959-60 si reca in Francia con “Serenade”, “La Giara”, “España”, sempre come primo ballerino. In collaborazione con Radio Lugano crea due coreografie: “Pierino e il Lupo” di Prokofiev, “Il Mugnaio” tratto da una novella di Giuseppe Zoppi, musica di Giuseppe Scaniello. Nel 1960 viene chiamato a far parte della commissione artistica per il ballo del Teatro alla Scala insieme a Mario Pistoni, il loro lavoro porta ad un ampliamento della stagione con un repertorio di venticinque balletti.

Nel 1960-61 si cimenta in “Sebastian” di Giancarlo Menotti, “La Lampara” di Giancarlo Donatoni, “Il principe delle Pagode” di Britten per la coreografia di John Cranko, in questo balletto prende parte anche Svetlana Beriosova. Nel “Vagabondo Azzurro” messo in scena da Luciana Novaro per la Piccola Scala Venditti è nell’inusuale veste di orchestrale ove suona le nacchere in modo folcloristico.

Nel 1962, forma la sua prima compagnia con elementi più in vista del momento, il complesso porta il nome di “Piccola Compagnia di Ponte San Pietro”.

Tra il 1962 ed il 1963 inizia ad intensificare la sua attività di coreografo. In collaborazione ed insieme al regista Beppe Menegatti, Carla Fracci e Antonio Gades, porta per la prima volta all’Anfiteatro di Fiesole “II Teatrino di Don Cristobal”, “Passo a Quattro” di Pugni, “Quattro Canzoni” di Kurt Weill, balletti per i quali cura le coreografie. Sempre nel 1963 al Teatro della Gran Guardia di Verona presentano “Pigmalione” di Rameau. Nel 1965 di nuovo all’Anfiteatro Romano di Fiesole porta in scena la commedia “Nozze di Sangue” con Paola Borboni, Lydia Alfonsi ed altri importanti nomi della prosa italiana; insieme a Carla Fracci balla quaranta spettacoli in sessanta giorni con “La Luna e la Morte”.

Dal 1963 al 1967 collabora con la coreografa Susanna Egri in tournée per l’Italia con i balletti “Figliol Prodigo”, “Spirituals” e “Le Cinque Parabole”. Con Marcella Ottinelli, fonda a Roma l’Associazione Nazionale Tersicorei. In questo periodo fino alla prima metà degli anni ‘70 balla con Rudolf Nureyev, tra i balletti più famosi si possono citare “Lago dei Cigni”, “La bella Addormentata” e “Lo Schiaccianoci”.

Nel 1965 è promotore de la “Compagnia dei Solisti della Scala” e al teatro di Villa Celimontana a Roma, mette in scena come coreografo “Le Silfidi”, “Passo a Quattro”, “La Luna e la Morte”, ispirato a “Nozze di Sangue” di Federico García Lorca, “Concerto Soirée”, “Arlecchinata”, “La Giara”.

Dal 1969 al 1973 è costretto a sospendere la sua attività di ballerino, a causa di un incidente. In questi anni viene chiamato ad insegnare presso il Corpo di ballo della Scala e successivamente nella Scuola scaligera.

Nel 1974 riceve la Laurea come docente di Danza dal Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1976 anno in cui lascia l’Ente Scaligero, fonda una sua Scuola di formazione professionale a Milano. Qualche anno dopo nel 1980 fonda la Compagnia del “Complesso Ambrosiano del Balletto”.

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