That’s Amori: perché l’amore è tutto e il contrario di tutto.

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di Raffaella Ceres

 

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“ L’amore è la coincidenza per eccellenza”

 

Far ridere e piangere, sospirare e riflettere, mormorare e lasciare il pubblico in quel silenzio sospeso, carico di riflessioni personali che solo la magia del teatro, del buon teatro, sa fare non è certo cosa semplice.

Se poi aggiungiamo che il tema è “l’amore”, la faccenda potrebbe farsi molto rischiosa.

 Il rischio in realtà lo corre chiunque non vada a vedere That’s Amori, magistrale carrellata di monologhi tratti dalle opere di Lella Costa, D.F. Wallace, Pier Vittorio Tondelli e Raymond Queneau e Rose Troche.

È la musica dal vivo che apre la serata con Emiliano Bonafede e Fabio Bettini.

E un telo sul quale scorrono  immagini, come si trattasse di un vecchio Super 8: fotografie e attimi di amore, di affetti, di sguardi.

 Si perdono le immagini e iniziano a rincorrersi veloci le parole.

Le parole dell’amore che rinnega se stesso, gioco di equivoci e sentimenti confusi.

Le parole dell’amore immaginato, del “ questa è la volta buona”, dell’eterna confusione fra quello che siamo convinti di comprendere e ciò che gli altri vorrebbero farci comprendere.

Le parole dell’amore inserito nel “ tempo futuro della parola impegno”. Tempo da evitare, da ignorare o da affrontare?

E poi ci sono le parole dell’amore scomodo, dell’amore omosessuale, di quello silenzioso che ha paura di farsi rimproverare, parole intime, parole che rimangono strozzate, che temono il loro stesso deterioramento.

 That’s Amore convince per molti aspetti.

Bella l’interpretazione di Edoardo Andreani, Mariangela Calia e Matteo Vanni, impegnati in ruoli sempre diversi che richiedono una versatilità vivace e che dimostrano decisamente di avere.

La musica dal vivo regala un valore aggiunto allo spettacolo stesso, che gode anche di una regia intelligente, fatta di tempi giusti, movimenti semplici e particolari che catturano l’attenzione del pubblico (da menzionare: la scena del “ confessionale” ( Mariangela Calia), il delicatissimo monologo sul regalo di buon compleanno nella doppia fruizione scenica e proiettata (Edoardo Andreani), l’incursione di un improbabile quanto geniale Elvis Presley ( Matteo Vanni)).

Originale anche nella scelta della chiusura che non prevede il rientro in scena degli artisti ma di titoli di coda tutti da gustare.

Convince per i temi che sa affrontare senza la pretesa di condividere opinioni, quanto piuttosto generare riflessioni.

Spettacolo intelligente dunque, che mescola sapientemente ingredienti ironici e profondi al tempo stesso, messo in scena per l’occasione presso il Teatro Millelire di Roma.

Giovanissimo teatro inserito dalla scorsa estate nello scenario dei teatri romani è un piccolo rifugio accogliente. La sala teatro è piccola ma ben strutturata ed entrando nel teatro stesso si ha l’idea di accomodarsi in un familiare salottino. Il clima che si crea è intimo e piacevole.

 E se è vero che “ non c’è niente che sia per sempre “ ( come ci ricorda That’s Amori in uno dei monologhi presentati) ci auguriamo che per il più lungo tempo possibile continui l’avventura della Full HD e del giovane teatro Millerire esempi di talento, impegno e passione.

“ Oh give me the words, give me the words that tell me nothing,

Give me the words that tell me everything” – Manner of Speaking- Nouvelle Vougue-  (That’s Amori)-

Giudizio sintetico finale : buon esempio di complicità fra il gusto per le cose semplici e al tempo stesso ricercate. Come l’amore appunto.

 

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