Jennifer Lawrence
Il Premio Oscar Jennifer Lawrence (A.Giglio)

E’ il giorno di The Hunger Games: La ragazza di fuoco oggi al Festival Internazionale del Film di Roma. I primi spettatori sono in fila già da ieri sera per accaparrarsi i posti migliori a caccia di un autografo o una foto vicino ai beniamini della saga ispirata dalla penna di Suzanne Collins.

 Alle 8.30, quando inizia la proiezione dedicata alla stampa, fuori c’è già un’orda di chiassosi ragazzini in fila  e l’attesa è ancora lunga per il red carpet che ufficialmente avrà luogo alle 18.00.

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Noi giornalisti siamo vittime del ciclone “Hunger  Games” e dopo una lunga coda per entrare in conferenza stampa subiamo un ritardo di quaranta minuti sulla tabella di marcia, cosa mai successa fino ad ora.

Sono presenti il regista Francis Lawrence, l’eroina Jennifer LawrenceLiam HemsworthJosh Hutcherson oltre ai produttori Nina Jacobson e John Kilik.

La prima domanda è per i produttori.

Essendo consapevoli di trovarvi di fronte ad un fenomeno di culto, potete raccontarci dal punto vista delle produzione quali sforzi avete affrontato  e come è nato questo sequel?

Per questo secondo film sapevamo saremmo stati seguiti da un grande pubblico e pensavamo saremmo stati capaci di essere fedeli a lavoro Suzanne Collins.  Volevamo espandere la conoscenza di ciò che si vede del pianeta e della capitale, oltre all’introduzione di nuovi personaggi.

Jennifer, è conscia di essere un personaggio di  riferimento per i giovani? Come le è cambiata vita dopo l’Oscar?

Quando ho letto per la prima i volta libri della Collins ho subito sentito che il personaggio potesse servire da modello. È ovvio che

Liam Hemsworth
Liam Hemsworth (A.Giglio)

sento questa responsabilità. Quanto ai premi sono certamente un piacere ma non credo di esser  cambiata come persona, continuo a vivere giorno dopo giorno.

È protagonista di una delle saghe più seguite e a breve sarà a fianco della nuova Hollywood, come affronta questa pressione?

Tutti mi chiedono  se sento pressione e comincio a pensare che forse dovrei provarla, ma io amo il mio lavoro e il cinema e ho sempre accettato di lavorare in un film perché mi piace un certo regista e una certa storia, non presto grande attenzione al resto, io mi diverto e basta.

In quali personaggi interpretati nella tua carriera ti identifichi maggiormente?

Sai che non mi ricordo bene tutto  quello che ho fatto sino ad ora? Forse la piccola parte in “Like crazy” di Drake Doremus di un paio d’anni fa. Ecco, quel personaggio mi assomiglia perché ero proprio io a parlare.

Josh Hutcherson
Josh Hutcherson (A.Giglio)

Cosa ne pensi dell’immagine della donna che i media impongono?

Ritengo che bisogna cambiare il modo di concepire la bellezza. Odio sentire donne che danno della grassa ad altre donne.

Cosa significa lavorare ad un film fatto con tutti questi effetti speciali, come ci si pone?

Uso sempre gli stessi strumenti, la fantasia. Non cambia nulla per me.

Josh, come ci si sente nel partecipare a film che hanno generato tutto questo divismo intorno ai personaggi?

Devo dire che è straordinario riuscire ad essere in un progetto come questo perché è la storia della conseguenza della violenza. Ne parla rivolgendosi ai teenager ma senza trattarli da bambini e questi hanno coinvolto gli adulti. È raro prender parte a una cosa che ha così tanto peso e successo. Grande forza la riceviamo dai nostri fan che sono straordinari.

Liam, cosa pensi del tuo personaggio e quello di Jennifer?

 Gale vuole combattere per cambiare le cose e questa è una cosa che condivido ed è il motivo per cui ha successo la saga. Katniss si rifiuta di cambiare e combatte per i suoi ideali, lei si rifiuta d’arrendersi ed è un messaggio forte.

Josh, puoi raccontarci qualche scherzi sul set , qualche storia divertente?

Gli scherzi migliori vengono da Jeffrey Wright.  Aveva scatolina tipo Tiffany e la diede a Jennifer. Era poco dopo la sua vittoria agli Oscar. Lei la aprì ed era piena di grilli! Ricordo ancora lei che urla e scappa come una pazza. Comunque alla fine Jeffrey è stato vittima del suo scherzo perché se li è ritrovati tutti nella stanza per dei giorni! Si giocava continuamente sul set. Abbiamo sviluppato rapporto molto particolare, ormai Jennifer per me è come una sorella noiosa ma con gran taglio capelli!

Francis, come è stato lavorare con questo cast?

“Non sono stato intimorito dal dover lavorare con un premio Oscar, non ho subito neppure la pressione per aver  ereditato un cast fantastico. La mia unica certezza quando iniziai le riprese era Lenny Kravitz perchè lo conoscevo . Tutti loro mi hanno accettato con grande entusiasmo  e si è creato un rapporto incredibile e fruttuoso”.

Il film parla di violenza ma non è mai esplicita, è solo una questione di target?

 “Questi film trattano della violenza nei confronti degli esseri umani. Francis è molto sofisticato e fa in modo che la violenza la si veda nei loro occhi”, spiega la produttrice.

“ Io metto la violenza negli sguardi. È  più potente vedere la reazione alla violenza che la violenza stessa.  A me interessa l’ impatto emotivo della violenza,  la sua conseguenza. I due protagonisti sin dall’ inizio del film si vedono cambiati rispetto a come erano al principio della saga”.

Josh, so che se stato doppiatore nel “Castello errante di Howl” di Miyazaki. Come  ti sei avvicinato al doppiaggio?

“Avrò avuto 12 anni allora, per me stato un passaggio importante e nuovo ma difficile al tempo stesso”.

Sono le 17.50 e mentre vi scrivo in sala stampa arrivano le urla da stadio del red carpet, oggi c’è tutta una atmosfera diversa al Festival, “Hunger Games”  ha lasciato il segno!

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