Dal 7 al 19 febbraio va in scena al teatro Olimpico di Roma La febbre del sabato sera.

Dopo il successo ottenuto con Jersey Boys, Claudio Insegno torna nella sua città natale con un musical partorito per celebrare il 40° anniversario dall’uscita dell’omonimo film.

La febbre del sabato seraMantenendo la trama originale praticamente intatta, preferendo una visione meno drammatica rispetto alla controparte cinematografica, troviamo sul palcoscenico Giuseppe Verzicco e Anna Foria nei panni, rispettivamente, di Tony Manero e Stephanie Manganor, la coppia di Brooklyn destinata a conquistare i cuori dei propri coetanei grazie alla loro passione per il ballo.

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Tony, infatti, non ha altre passioni all’infuori di quest’ultima e, assieme al suo gruppo di amici, usa ogni sabato sera per andare alla sua discoteca preferita, la 2001 Odissey.

Qui, a differenza della sua vita di ogni giorno, è rispettato e ammirato da tutti.

Sarà proprio qui che, una sera come le altre, il ragazzo conoscerà per la prima volta Stephanie, una colta ragazza di Manhattan che mal sopporta i locali di Brooklyn.

Sebbene provengano da due mondi completamente diversi, la passione per il ballo li porterà a condividere emozioni uniche.

Nonostante porti in scena un prodotto non originale, Insegno riesce comunque a guadagnarsi l’applauso del pubblico grazie alla perfetta riproposizione in italiano del musical nato dall’adattamento operato da Robert Stigwood e Bill Oaks.

Costumi, scenografie, dialoghi e ogni singolo aspetto, come da tradizione per il regista romano, non sono lasciati al caso e regalano agli spettatori un prodotto di altissima qualità.

Una perfetta coordinazione tra costumeria e scenografia permettono fin da subito di respirare l’atmosfera degli anni ’70.

Tra pantaloni a zampa di elefante, parrucche afro, insegne al neon e ambientazioni interne tipiche di quegli anni, è impossibile per lo spettatore non provare la sensazione di trovarsi all’interno di un vecchio quartiere di New York.

Quartiere che, grazie alle coreografie di Valeriano Longoni, prenderà vita tra gli strabilianti volteggi del talentuoso corpo di ballo.

Proprio a quest’ultimo va una menzione d’onore che, a partire dal lavoro svolto da Verzicco per assumere le stesse movenze di John Travolta, riesce a stupire tutto il pubblico portando in scena un’esibizione praticamente perfetta e trasformando La febbre del sabato sera in uno spettacolo fantastico.

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