Chiude la 3a rassegna estiva della Iuc, interamente immersa nelle fragranze e nei colori dello storico Orto botanico di Roma, un concerto di musica jazz, elegante e inusuale. Protagonisti: la voce e la personalità di Ada Montellanico, tra le più originali e raffinate della scena jazz italiana nonché protagonista di una straordinaria ricerca di fusione tra la nostra tradizione cantautorale più colta e il linguaggio afroamericano, insieme ai componenti dello Ialsax Quartet, fondato nel 1991 da Gianni Oddi e attualmente composto da Gianni Oddi, Filiberto Palermini, Alessandro Tomei e Marco Guidolotti.

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Five voices”, un concerto a 5 interpreti in cui, come in un Madrigale, le diverse voci restano entità a sé, riunite insieme nella composizione e nella esecuzione, sebbene ognuna mantenga una propria autonoma dignità e una peculiare identità. Si assiste così non alla contrapposizione sonora di un gruppo musicale che “accompagna” la cantante protagonista, ma a una fusione dei timbri, delle linee e delle sonorità in qualcosa di unico ed eccezionale.

In “Five voices” ciascuno dei brani, appositamente composti o arrangiati per lo Ialsax Quartet e per la vocalità multiforme di Ada Montellanico, è una struttura musicale complessa in cui tutti partecipano alle sezioni ritmiche e tutti hanno la possibilità di un abbandono melodico e di un passaggio solistico. Senza che la voce assurga, necessariamente, a una centralità comunicativa rinforzata dalla parola. Una parola che invece si perde fra le volute melodiche e si smembra in quelle ritmiche entrando, di diritto, nell’ensamble strumentale.

Questo aspetto è più forte e presente nelle due Suite dedicate alle sofisticate atmosfere di Thelonious Monk, un inizio inaspettato nella sua ammirevole complessità, o al jazz fusion di Chick Corea, che ci ha regalato l’assolo del Sax soprano di Oddi, atteso e incantatore. Anche gli altri pezzi, che vantano nomi di lusso della Musica come Lee Konitz, Javier Girotto e Hermeto Pascoal o persino in quelli originali e sperimentali scritti appositamente per il progetto da Massimo Nunzi non mancano di stupire piacevolmente l’ascoltatore sia per la caratteristica composizione sonora sia per unicità e bellezza delle invenzioni melodiche.

Non manca mai, inoltre, in tutto il concerto, il principio vitale che dà corpo all’idea sottostante: la condivisione democratica degli spazi musicali in un vortice di altissimo professionismo, passione ed emozione che passa dagli artisti alla platea, ma senza divismo, senza cerimoniale: con semplicità. Non manca neppure un auspicato ritorno dell’arte alla normalità del pre-Covid, presentato con grazia e senza retorica da Oddi e da Ada Montellanico

Il tramonto maestoso, il profilo di Palazzo Corsini e la disposizione “ a distanza” dei posti in platea hanno contribuito alla creazione di un unicum indimenticabile.

Festival “Classica al tramonto”, la rassegna di musica da camera organizzata dalla IUC nel Museo Orto Botanico dell’Università “La Sapienza” (Largo Cristina di Svezia n. 23 bis, Roma), un luogo segreto e silenzioso della città, veramente magico, tra il Tevere e le pendici del Gianicolo.

Le Cinque Voci

ADA MONTELLANICO voce

IALSAX QUARTET

Si declina ogni responsabilità conseguente all’utilizzo del materiale fotografico che è stato fornito dall’ufficio stampa competente

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