Tre secoli senza Enea (di Hasse) ossia quando l’immigrazione era un fato illustre

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L’Italia è un paese assai particolare, che ha dato i natali a politici conservatori e retrogradi, ma anche ad artisti lungimiranti e coraggiosi. Culla del melodramma e ultimo baluardo europeo verso l’Africa e l’Oriente, ha raccolto le glorie di molte civiltà, fra tutte la Latina che si è estesa a gran parte dell’antico mondo allora conosciuto, abbracciando il Mare Nostrum con i suoi teatri, le sue province, i suoi intellettuali e le sue legioni.

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Oggi a tanti anni di distanza sembriamo aver dimenticato sia la nostra forza melodrammatica sia la nostra capacità di accoglienza dello straniero.

Ma balza agli occhi, per nostra fortuna, una “rinascita” moderna dell’Enea in Caonia di J.A. Hasse che domani vedrà la luce nello splendido teatro di Villa Torlonia a Roma.

Il merito va ad un gruppo di valenti musicisti e interpreti che, sull’edizione curata da Giovanni Andrea Sechi, incarneranno alcuni personaggi dell’epopea virgiliana. Complice di questo evento eccezionale è la celebre Vivica Genaux, che ha curato la preparazione vocale di questo Laboratorio Barocco di Alto perfezionamento, nonché il Maestro Simone Ori alla guida della Enea Barockorchestra e il regista Luis Ernesto Donas.

J.A. Hasse, compositore dalla vita movimentata, aveva eletto l’Italia a sua seconda patria e, sposata la celebre Faustina Bordoni, viaggiò per tutta Europa, terminando la sua esistenza ottuagenaria nella serenissima Venezia. Tuttavia Napoli, che nel 700 era una sorta di grande metropoli culturale (infinitamente più di Roma: questo non deve stupire!), catturò la sua curiosità e fu nella bella Partenope che Hasse conobbe Porpora, di cui poi divenne allievo, ma soprattutto Alessandro Scarlatti. Lì acquisì lo stile e il gusto tutto italiano per la composizione operistica, eleggendo la vocalità a principale portatrice della drammaturgia, battezzata dal fuoco sacro della sua creatività musicale.

L’Enea in Caonia vide la luce proprio durante questo suo soggiorno napoletano, esattamente nel 1727, ma le riprese non la favorirono e in epoca moderna resta testimonianza soprattutto della pregevole Sinfonia.

Rinascerà però domani in una prestigiosa prima nazionale in epoca moderna, dopo una assenza di 300 anni, all’interno del teatro di Villa Torlonia, proprio a Roma: la città, caput mundi, che grazie alla sua fuga da un paese in guerra, alle peripezie in mare assieme al figlio e i compagni, il protagonista Enea ha contribuito a fondare inconsapevolmente. La vicenda, però, di questa opera è parziale, rispetto al racconto virgiliano: approdato sulle sponde della Caonia (nell’odierna Albania), Enea incontra inaspettatamente due esuli troiani, Andromaca ed Eleno. L’incontro tra conterranei è l’escamotage per ricordare la loro fuga da Troia, il passato doloroso, ma anche per ragionare sul futuro luminoso di Enea.

9 giugno 2018 – ore 17,30 e ore 20,30

Eseguita per la prima volta a Roma, in prima esecuzione nazionale, al Teatro di Villa Torlonia

via Lazzaro Spallanzani 1, Roma

Locandina Enea in Caonia
Locandina Enea in Caonia

Enea in Caonia

di Johann Adolf Hasse

Durata dello spettacolo: 90 minuti (atto unico)

Il costo del biglietto avrà un prezzo unico di 10,00 Euro

per prenotazioni scrivere alla seguente mail: eneaticket@libero.it specificando nome, cognome e numero di telefono e il numero dei posti richiesti.

Il giorno dello spettacolo si potrà ritirare il biglietto ed effettuare il pagamento presso la biglietteria del Teatro.

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