“Cause everybody hurts” cantavano in un celebre brano degli anni Novanta i REM. Parole risuonate in questi due giorni alla Sala Bartoli del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia di Trieste dove è andato in scena “Tu dov’eri?“.
Perché a tutti fa male, suonano più o meno così le note finali del brano. Ci sono eventi che colpiscono e fanno male a tutti, indipendentemente da chi siano, dove stiano e cosa facciano. Eventi come l’11 Settembre 2001, al centro di questo progetto di Francesco Godina che ha trovato casa al Teatro Rossetti di Trieste e debutto l’11 Settembre alle ore 14.46 (con repliche nella stessa serata e nel pomeriggio di Domenica 12 Settembre).

Perchè 14.46? Perchè è stata l’ora in cui, vent’anni fa, è cambiato il mondo così come lo conoscevamo fino a quel momento.

Eventi, memoria, ricordi…emozioni

La nostra memoria immagazzina gli eventi e li seleziona, per poterli “ripescare” in un secondo momento, in base alle emozioni provocate e subite da chi li vive.

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In questo caso l’11 Settembre è un tassello della memoria indelebile a causa dell’emozione prodotta negli individui: la paura.

Con l’11 Settembre la memoria personale di un evento percepito come traumatico si fonde con la memoria collettiva, nazionale in certi casi o mondiale come nel caso dell’11 Settembre.

Tu dov’eri? è anche una riflessione sulle parole, sull’avere sempre qualcosa da dire, magari di ego riferito, anche quando si tratta di fatti o avvenimenti che coinvolgono altre persone.

Parole amplificate con la nascita, nel 2004 e nel 2006, rispettivamente di social come Facebook e Twitter.

Si è spesso tentati di commentare tutto ciò che ci succede intorno mentre a volte bisognerebbe sospendere le parole e lasciare parlare solo chi ha vissuto in prima persona un determinato accadimento.

Un progetto cresciuto negli anni

Un progetto (SUOMI Produzioni) che ha visto una gestazione lunga: con un’ideazione che inizia sei anni fa, per poi continuare da cinque anni in qua con la raccolta del materiale, la scrittura e la modifica del testo durata tre anni.

Due anni fa arriva la svolta con l’ingresso nel progetto di Fabio Vagnarelli, che con Godina cura il testo dello spettacolo.

Un anno fa il progetto trova la sua regia in Marco Casazza e la compiutezza, nell’imprescindibile parte video a cura del video designer Den Baruca, arriva sei mesi fa.

Se non stupiscono per professionalità, meticolosità e interpretazione il protagonista e il team creativo e tecnico, che già varrebbero come garanzia di una buona riuscita dello spettacolo; stupisce l’ulteriore livello su cui si porta la riflessione nell’epoca, anche, dei “tuttologi del web”.

Tu dov’eri?

Io non c’ero. Ecco dov’ero.

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