Mancano pochi giorni alla fine del Marconi Teatro Festival e il direttore Felice Dell Corte ha inserito nel ricco cartellone anche uno spettacolo dedicato al ballo più amato e conosciuto al mondo: Cinemilonga.

Questa sera alle 21.45 sul palco interno del Teatro si esibiranno Luciano Donda e Fatima Scialdone che abbiamo intervistato.

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Come nasce l’idea di Cinemilonga?

CinemilongaL’idea nasce dalla canzone Cinemilonga scritta da Renato Bonanni per il maestro Fernando Birri regista cinematografico oramai novantenne che è uno dei più rappresentativi artisti mondiali e autore di film documentario sulla storia della dittatura militare argentina.

Da qui l’idea sviluppata con Fernando Pannullo ispirata a storie vere.

In scena noi sei sola ma con Luciano Donda, un campione di tango. Come è nata la vostra collaborazione?

Luciano Donda l’ho conosciuto in teatro circa 20 anni fa, era un attore poi ci siamo trovati nel Tango.

Io ho iniziato 10 anni fa a studiare e lui già insegnava da parecchio. Ho dovuto studiare il tango per un progetto suggerito dal ministero affari esteri  (ho fatto tournée in tutto il mondo dal 1999) sulla emigrazione italiana ed ho prodotto qureta trilogia: Napoli Buenos Aires andata e ritorno con me in scena, il mio maestro di tango Eduardo Moyano;  poi “Un tango per Evita”, dedicato a Eva Peron  aggiungendo al cast Luciano Donda Peron in scena; e ultimo Cinemilonga dove ritroviamo pienamente la nostra prima arte ossia il teatro coadiuvato dal tango che nel frattempo ci ha fatto crescere ..lui è diventato campione di Italia nel 2012

Ci racconti la storia di cinemilonga, di cosa parla?

E’ la storia vera /romanzata di due ragazzi che grazie al nostro console italiano Enrico Calamai (che salvò tanti dal massacro) riescono a scappare dalla Argentina e si ritrovano a vivere dietro il palco di un cinema di periferia dove fanno intermezzi di varietà tra uno spettacolo e l’altro. Qui raccontano e ci fanno rivivere tutto.

Ma tutto questo nasce da un ritorno di Amelita in questo cinema ai giorni d’oggi ormai diventato una Milonga dove i tangueri vanno a ballare.

Il tuffo nel passato coadiuvato da immagini di film e documentari e il ritorno al presente sarà un sogno? Una visione? Un desiderio o una speranza? Chissà, al pubblico lasciamo aperta la conclusione e la fantasia.…

Un invito ai nostri lettori

Vi invito a vederci perché è uno spettacolo pieno di teatro musica emozioni risate e qualche brivido di tristezza subito allontanato da colpi di scena a caleidoscopio..

È per me l occasione di ritornare sul tema dei Diritti umani contro la tortura  (da poco presentata alla Camera il reato di tortura) contro la violenza sulle donne…UNA riflessione senza tempo su guerre e stragi che ancora oggi persistono e popolazioni costrette a scappare da morte sicura…IN scena con noi Renato Bonanni chitarra, Mariano Navone bandoneon e tango, Andrea Bianchi pianoforte, Anna Fabrizi voce.

E un gruppo di 24 tangueros, amici e allievi che sono parte del gruppo “Los Viajeros del Abrazo “gruppo che ho creato grazie a tante persone che come me credono nel potere immenso dell’ Abbraccio Universale del tango  momento di incontro aldilà di ogni razza età  religione…un linguaggio universale di incontro contro ogni distanza e ogni differenza

Le immagini per l’intervista sono fornite dall’Ufficio Stampa dell’artista/manifestazione. Si declina ogni responsabilità riferibile ai crediti e riconoscimento dei relativi diritti.

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