Uomini sull’orlo di una crisi di nervi al Teatro Marconi. Intervista ai protagonisti.

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Tradotto in tantissime lingue, portato in scena da oltre 23 anni, Uomini sull’orlo di una crisi di nervi è un classico della commedia scritto da Galli e Capone torna in scena anche quest’anno.

Ad ospitarlo sono le tavole del Teatro Marconi dal 12 al 29 ottobre e a portarlo in scena sono Federico Perrotta, Andrea Carli, Salvatore Mincione, Ferdinando Smaldone e Valentina Olla.

Abbiamo intervistato Federico Perrotta e Valentina Olla che ci hanno svelato qualche curiosità.

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Portate in scena un cult del teatro. Uomini sull’orlo di una crisi di nervi? Come mai la decisione di portare sul palco uno spettacolo rappresentato già diverse volte?

In realtà questa volta siamo stati coinvolti nel progetto e non promotori e autori come succede nelle nostre produzioni.

Abbiamo accettato subito la piacevole sfida di misurarci con un ormai classico della commedia contemporanea.

È  tra i testi più rappresentati e imitati. Il confronto con le altre compagnie sarà immediato. E’ una bella responsabilità. Come la vivete?

Siamo sull’orlo di una crisi di nervi!

A parte gli scherzi, ci siamo affidati alla sapiente guida di Rosario Galli co-autore e regista dello spettacolo, che ci ha diretto amorevolmente e con piglio sicuro attraverso le righe di un testo divertente e attualissimo.

In scena  Federico Perrotta, Andrea Carli, Salvatore Mincione, Ferdinando Smaldone e Valentina Olla nel ruolo di Yvonne. Decisamente un bel cast. Che aria si respira alle prove?

C’è un aria di rigore, fermezza, approccio olistico del testo, e non si ride mai durante le prove…ops, scusate, ovviamente non era riferito a questo spettacolo.

La verità è che ha regnato un piacevolissimo clima, il perfetto equilibrio tra goliardia e serietà, siamo entrati subito in sintonia tutti.

Ci descrivete in breve i ruoli?

Nicola (Federico Perrotta) è un artista eclettico in eterno conflitto con il tentativo della moglie di renderlo più razionale nello svolgimento delle mansione pratiche della vita: bollette, scadenze, ed in generale i soldi.  

Di questo ne parla con Pino (Salvatore Mincione) amico storico, che mette a disposizione ogni lunedì la casa del nonno per giocare a poker.

Li raggiungono Ciccio, il più sfortunato al gioco, vittima di una vita coniugale grigia e monotona, e Gianni neosposino all’apparenza quello meno sull’orlo di una crisi di nervi, ma si sa che le apparenze ingannano.

Yvonne (Valentina): quando la partita di poker è in stallo a causa dell’umore dei quattro giocatori, Pino propone di ‘ravvivare’ la serata chiamando una signorina, ecco quindi che arriva lei, bellissima, che gioca con una sensualità divertente, provocatrice e….beh il resto venitelo a scoprire a teatro, se no che gusto c’è!

La regia è di Rosario Galli? Com’è lavorare con lui?

Conoscendo molto bene lo spettacolo, avendolo scritto e diretto in tante versioni, ci ha guidato in maniera precisa e puntuale avendo ben chiaro l’obbiettivo, ma lasciando spazio alla contaminazione dei personaggi attraverso la personalità dei nuovi interpreti.

Quanto ritenete sia attuale questo testo?

Quando un testo, e questo ne è un caso esemplare, riesce a centrare le dinamiche uomo-donna, ci continua a far ridere e riflettere sull’eterno conflitto al quale siamo condannati.

Un invito ai lettori de La Nouvelle Vague

È uno spettacolo da condividere e da regalare perché si ride tantissimo dei nostri (uomo/donna) difetti e fragilità. Amici de La Nouvelle Vague vi aspettiamo!!!

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