Flussi di marea è il sottotitolo dell’edizione 2016-2017 di Varcare la frontiera.

Per il secondo anno una sezione importante del progetto multidisciplinare di Cizerouno è ospitata all’interno del Trieste Film Festival.

La formula, dopo il successo dell’anno scorso, si rinsalda e si articola con alcuni eventi che hanno risonanza nei temi storici del Festival, altri aprono nuovi spazi di ricerca e indagine, altri ancora avviano percorsi di sinergia e collaborazione per nuove produzione artistiche e culturali.

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Varcare prosegue la ricerca sul tema della frontiera intesa come limite fisico, politico e geografico, ma anche culturale, mentale e di genere.

Flussi di marea approfondisce il tema dell’identità con particolare riferimento all’area dell’Adriatico orientale e al ruolo del mare come elemento identitario comune tra paesi e popoli diversi.

Il mare come elemento di unione, contatto, arricchimento delle identità e “creatore” di nuove identità, anche su basi differenti da quelle otto-novecentesche legate al concetto di lingua/nazione.

Cizerouno con Varcare vuole creare connessioni e contaminazioni tra luoghi, persone, tipi di pubblico e generi espressivi per far dialogare realtà differenti tra loro promuovendo la collaborazione, lo scambio e il confronto.

Questo vuole essere il contributo di Varcare al programma del Trieste Film Festival che ospita alcune sezioni di Flussi di marea: Sirene, Diari di Bordo, Altre rotte.

Sirene ci fa indagare il tema delle identità.

Grazie alla collaborazione con il MIT – Movimento Transessuali Italiano scopriamo il mondo delle “sirene partenopee”, riflettiamo sui temi delle identità di genere, tra reportage fotografico, teatro e documentari. Sirene è anche un viaggio nel mondo dell’immaginario/visionario attraverso una serie di mostre, performance e proiezioni.

Alcuni Diari di Bordo ispirati a Pasolini e alla sua opera, per ragionare sull’attualità di questo intellettuale italiano.

Altre rotte sono sia quelle dei Capitani coraggiosi, misteriose sirene e altre storie di mare, il laboratorio per bambini al Magazzino delle idee ma anche quelle dei richiedenti asilo coinvolti nel progetto fotografico Mare plurale di Elio Germani. E sempre per Altre rotte esploreremo i Balcani e l’Albania in un incontro e un viaggio studio organizzato con Viaggiare i Balcani e Mozaik, due partner storici di Varcare.

Varcare la frontiera #4. Flussi di marea è un progetto a cura di Mila Lazić, Massimo Premuda e Massimiliano Schiozzi, realizzato con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

IL MITO DELLA SIRENA fra immaginario e arti visive

Il mito della Sirena è di per sé sconfinato, partendo dalla mitologia è approdato a tutte le arti: nasce così una ricerca visiva in progress che propone i lavori di diversi artisti e registi sul tema dell’ibridazione totale fra uomo e animale, maschio e femmina.

Si parte con Sirene queer, collettiva curata da Massimo Premuda al DoubleRoom, che presenta le sirene ermafrodite e pansessuali di quattro artisti contemporanei, declinate a disegno da Alan Stefanato e in fotografia da Nika Furlani, in animazione da Daria Tommasi e in scultura dalla grande Fiore de Henriquez (1921-2004), per proseguire infine nella performance Sirene fluide di Nina Alexopoulou e Nika Furlani, su un’identità di genere fluida capace di trasformarsi, hic et nunc, davanti allo spettatore.

In contemporanea al Magazzino delle Idee sono in mostra le opere su carta di Ugo Pierri, un immaginario acquatico e onirico come omaggio al testo La chioma della sirena di Anita Pittoni e Sirene, fari e altre frontiere.

RaccorRtini di Aldo Sbadiglio, 12 brevi storie illustrate come 12 pose fotografiche: macchina da scrivere, carta d’Amalfi pressata a mano e pennarelli. Carta d’Amalfi, per via del mare. E poi per ciascuno dei quattro gruppi di “raccortini” quattro macchine da scrivere provenienti da quattro nazioni: Italia, Jugoslavia, Germania e Regno Unito.

Sul versante cinema, si parte, grazie alla collaborazione con La Cineteca del Friuli di Gemona, con due classici del muto: LA SIRÈNE (Francia, 1904, 4′) di Georges Méliès, l’inventore del cinema fantastico e il “padre” degli effetti speciali, e LA FÉE DES GRÈVES (Francia, 1909, 8′) di Louis Feuillade, sul fascino che le sirene esercitano sugli uomini catturati dalla loro bellezza e fluidità.

Si chiude infine, grazie alla collaborazione con Paola Pisani, referente italiana dei Rencontres Bandits-Mages di Bourges, con il recente documentario O PÁSSARO DA NOITE (L’Oiseau de la Nuit, Portogallo/Francia, 2016, 20′) di Marie Losier: un affascinante ritratto di Fernando, performer portoghese che si esibisce da più di trent’anni a Lisbona, trasformandosi in sirena, donna uccello e leonessa.

DIARI DI BORDO | Pier Paolo Pasolini, le acque e il mare

Ritorna anche quest’anno il segmento di Varcare dedicato a Pier Paolo Pasolini.

Una conversazione con Angela Felice del Centro Studi PPP di Casarsa della Delizia sul rapporto di PPP con il mare e l’acqua nella sua multiforme produzione artistica.

Dalla fontana di aga del paese materno in Friuli alla tragica morte all’Idroscalo di Ostia sarà anche una riflessione sull’attualità di PPP come fonte di ispirazione per artisti, scrittori e registi delle nuove generazioni.

Tre i diari di bordo ispirati dal Pasolini “reporter”.

Chantal Vey con il video CONTRO-CORRENTE #2 (Belgio, 2016, 34′) continua la sua ricerca artistica “costruita sul concetto di territorio. Territorio nel suo complesso, come un Altrove che esploro a piedi e in viaggio, ma anche nell’approccio con l’Altro, che stimolo per scoprire il suo universo.

Ispirato a La lunga strada di sabbia, che descrive un viaggio compiuto da Pier Paolo Pasolini nel 1959, ho seguito questa strada controcorrente, a partire da Trieste e dalla regione della sua infanzia.

Lungo la strada e negli incontri casuali, ho rivisto le situazioni descritte e le ho interpretate come artista e donna di oggi; sempre molto vicina agli esseri, come Pasolini amava fare.”

Anche Gilles Coton con QUI FINISCE L’ITALIA… (Belgio, 2010, 85′) rifà dopo più di 50 anni il viaggio intrapreso da Pier Paolo Pasolini a bordo della sua Fiat Millecinquecento, guidato dalle impressioni che il poeta raccolse in forma diaristica lungo un percorso di oltre 4.000 chilometri.

Il terzo “diario di bordo” ispirato da PPP è quello che Paolo Merlini e Maurizio Silvestri intraprenderanno nei prossimi mesi e che ci presenteranno in anteprima: La lunga strada di sabbia ripercorsa solo con i mezzi pubblici.

Un viaggiare lento e differente, un lungo reportage sull’Italia, e le identità degli italiani, di oggi che Varcare seguirà anche nei prossimi anni.

SIRENE PARTENOPEE

Da Napoli, la città di Partenope sirena/vergine/santa arrivano alcuni dei contributi alla riflessione sulle identità di genere, uno dei temi fondanti Varcare. Porpora Marcasciano con il suo monologo Il sogno e l’utopia.

Biografia di una generazione ripercorre gli anni ‘70 e l’emersione del mondo omosessuale all’interno della storia dei movimenti giovanili.

Lo spettacolo, interamente scritto – e vissuto – da Marcasciano, intreccia racconti e rari documenti visivi dell’epoca per riflettere sui cambiamenti storici e culturali dell’Italia.

Mario Di Martino in collaborazione con il Festival Divergenti di Bologna, presenta LE COCCINELLE.

SCENEGGIATA TRANSESSUALE, (Italia, 2011, 52’) di Emanuela Pirelli. Le Coccinelle non sono drag queen né curatissime femme fatale, non interpretano i playback della Carrà e di icone del pop.

Gennaro, Tonino, Genny e Giacinto sono quattro femminielli napoletani, quattro trans dei vicoli di Napoli.

Le Coccinelle cantano e recitano le loro sceneggiate fatte di prostituzione, pregiudizio e ipocrisia ma anche di amicizia con le donne dei quartieri e di gioia di vivere del popolo napoletano. Sacro e profano, antico e moderno, normale e diverso al ritmo di musica neomelodica.

Carmelo Cosma è il protagonista de LA TARANTINA Genere: femm(e)nèll di Fortunato Calvino (Italia, 2016, 60’). I ricordi duri e dolorosi di un femminiello che ha passato gran parte della vita tra i vicoli e i bassi napoletani: l’arrivo a Napoli nel secondo dopoguerra, l’avvio alla prostituzione, la partenza per Roma, dove ha vissuto la sua personale e trasgressiva “dolce vita”, conoscendo Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini e Laura Betti.

Al Magazzino delle idee è anche visibile il reportage fotografico di Diletta Allegra Mazza La storia di D. La fotografa che, vive a Torre del Greco, ha seguito D. che oggi ha 29 anni e ha iniziato il suo percorso di transizione a dicembre 2015 per giungere finalmente alla corrispondenza tra la sua identità e l’aspetto del suo corpo.

Questo è un comunicato stampa, pertanto le immagini sono fornite dall’Ufficio Stampa dell’artista/manifestazione. Si declina ogni responsabilità riferibile ai crediti e riconoscimento dei relativi diritti.

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