Voglia di Cinema e di Arte: spuntano a Roma quattro omaggi a quattro icone del nostro cinema ad opera di David Vecchiato! 

 

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foto di A.Giglio
foto di A.Giglio

Via dell’Acqua Bullicante l’avrai percorsa un sacco di volte se abiti a Torpignattara o poco distante da li.

Andando a piedi per arrivare alla Scuola Carlo Pisacane  quanti ragazzini oggi magari ormai trentenni saranno sfilati davanti al fantasma del Cinema Impero senza averlo mai visto in attività.

Due luoghi la scuola e il cinema citati più volte da Pier Paolo Pasolini insieme alla via su cui sono stati eretti.

 “Come furono sotto gli occhi di Porta Pinciana, trovano il Negro e un altro riccio, piccolo, con una faccetta gonfia, da delinquente e due occhi di porcellana, che era uno

foto di A.Giglio
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dell’Acqua Bullicante di nome Lenzetta, che già gli altri conoscevano. – Aòh, – fece il Cappellone – due de Tibburtino, uno dell’Acqua Bullicante due de Primavalle, uno sbandato, e er Picchio qqua de Valle dell’Inferno: potemo fa la lega degli avvizziati de e Borgate de Roma!” (da Ragazzi di vita).

Il Cinema Impero è un enorme monosala che vide la luce nel 1936 ad

opera dell’architetto Messina, ( parliamo di quella che sarebbe la terza sala per dimensioni a Roma) per spegnersi (definitivamente?) alla fine degli anni 70 diventando nel corso degli anni luogo degradato e rifugio improvvisato oltre che pericoloso per i senzatetto.

Mi domando se definitivamente, perché dietro l’apparente immutata immagine del cinema in decadenza, c’è una cittadinanza che a

gran voce ne chiede il recupero.

foto di A.Giglio
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Mi riferisco a “Cantiere Impero”, un laboratorio di progettazione promosso dal Comitato di Quartiere, a sostegno del quale sono arrivati ieri quattro graffiti opera di David Vecchiato in grado di gettare una luce nuova e di speranza sul vecchio cinema di Torpignattara.

L’artista, noto anche solo semplicemente come Diavù, è attivo da tempo con un progetto da lui curato dal  nome M.U.Ro.,  Museo Urban di Roma e organizzato dall’art agency Mondopop.

M.U.Ro. inizia ufficialmente nella primavera del 2012 con l’intenzione di istituire un Festival del museo a cielo aperto di arte contemporanea. La volontà è con tutta evidenza quella di far cambiare aspetto ma anche valore a tanti spazi pubblici ora degradati.

In questo contesto impossibile non ricordare il prezioso intervento di Ron English nelle vie del Quadraro (uno dei quartieri interessati) di cui si sono occupati recentemente i maggiori quotidiani nazionali oltre a Sky Arte che nel dicembre scorso ha trasmesso una puntata proprio a proposito del pezzo dell’artista di Dallas.

Ecco che ora, esattamente da ieri quando i murales sono stati terminati da Diavù, l’arte torna a puntare i riflettori sulla storiaDiavù3 travagliata di un cinema e del suo quartiere.

Li dove un tempo c’erano le locandine dei film adesso sono effigiati quattro grandi protagonisti del cinema italiano, tutti legati al quartiere.

Da sinistra a destra sono stati omaggiati Mario MonicelliAnna MagnaniSergio e Franco Citti,  per finire con Pier Paolo Pasolini.

Un’Anna Magnani, quella ritratta da Diavù, che inizialmente non doveva essere esattamente li, ma che su richiesta espressa della proprietaria del bar li di fronte, c’è finita. “Così dal bar posso vederla comodamente tutti i giorni!”. C’è anche questo dietro certe opere.

Siete invitati anche voi lettori a farvi un giro da quelle parti!

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