La voce morbida e sapiente di un anziano saggio seduto all’ombra di un maestoso Baobab di fronte ad un piccolo gruppo di bambini attenti con gli occhi sgranati dallo stupore, racconta l’avvincente storia della giraffa Zarafa che, inviata come dono dal Pascià egiziano al re francese Carlo X , intraprende un lungo viaggio dal Sudan a Parigi.

In compagnia di Maki,un bambino fedele e coraggioso e di Hassan il Principe del deserto che ha ricevuto l’incarico di portare Zarafa in Francia, la giraffa ed i suoi compagni vivranno avventure incredibili attraverso deserti e città incontrando lungo il percorso personaggi di ogni genere tra cui l’aviatore Malaterre, l’affascinante piratessa greca Bouboulina ed una inseparabile coppia di mucche tibetane gemelle di nome Sounh e Mounh.

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Le avventure di Zarafa giraffa giramondo” ,per la regia di Rémi Bezancon e Jean-Christophe Lie, è stato presentato alla stampa negli spazi della Casa del Cinema di Roma lo scorso 28 Marzo alla presenza della coppia di registi e del cantautore Vinicio Capossela che, per la versione italiana,ha composto il brano originale “Zarafa giraffa” e che lo ha visto per la prima volta nelle vesti di doppiatore prestando la propria voce ed interpretazione al protagonista del vecchio saggio, un io narrante illuminato che accompagna lo spettatore attraverso l’immaginifico viaggio del film.

Ispirato alla vera storia del Pascià egiziano Muhammad Ali che, nel 1826 per cercare di migliorare i rapporti con il governo francese decise di inviare in dono al re Carlo X una giraffa che avrebbe attraversato il mediterraneo fino a giungere alla città di Parigi destinata al piccolo zoo reale allestito nei Jardin des Plantes,il film si rivolge ad un pubblico di giovanissimi attraverso un linguaggio privo di sentimentalismi e di retorica in cui verità e fantasia si intrecciano sapientemente.

Basato su dialoghi che si potrebbero definire rarefatti questo film d’animazione, come gli stessi registi raccontano, pone il forte accento nel potente legame tra le immagini e la narrazione in cui la storia è svelata mediante ritmi lenti come osservandola attraverso le pagine un libro da sfogliare permettendo allo spettatore di viaggiare con la fantasia.Un viaggio vibrante attraverso i fragranti colori del deserto africano caratterizzato da grandi spazi e natura incontaminata fino a giungere agli scenari plumbei e fuligginosi della Parigi del XIX secolo.Come già accaduto in passato con i grandi classici dell’animazione Disney e come la tradizione delle “anime” giapponesi del grande maestro Miyazaki, anche in questo lungometraggio, di stampo europeo, diversi sono i messaggi insiti nella narrazione che i registi e gli autori hanno voluto trasmettere.Tra questi troviamo l’aspra critica al regno ed alla figura del re francese Carlo X raffigurato in chiave caricaturale, e al saccheggio da parte delle potenze europee dell’epoca nei confronti del continente africano, l’abuso di potere e la privazione della libertà come temi ancora del tutto attuali, ma anche il tema della morte e della conseguente consapevolezza che lungo il cammino si deve essere disposti ad accettare la perdita di persone care.Sono i grandi valori dell’amicizia, del rispetto e del coraggio nel portare a compimento le promesse fatte che conquisteranno lo spettatore non solo tra i più giovani,e tramite le avventure dei protagonisti, lo accompagneranno lungo un percorso di trasformazione e cambiamento  durante il quale bisogna essere pronti ad abbandonare le illusioni ed accettare con fiducia ciò che il futuro riserva.

Al termine della conferenza stampa abbiamo incontrato i due registi per qualche domanda.

Nel film sono stati trattati diversi temi importanti come il valore dell’amicizia, l’onore, il coraggio e tra questi forse più tra le righe anche quello della religione ed in particolare quella musulmana e quella buddista. Volete parlarmene?

Rémi Bezancon:
In effetti non abbiamo voluto parlare della religione in modo approfondito.La religione musulmana fa parte del contesto in cui la prima parte del film è ambientato e cioè il continente africano.Per quanto riguarda la religione buddista è nata più come espediente per far accettare ai bambini il tema della morte.Mi piacerebbe se i bambini, una volta usciti dal cinema, chiedessero ai genitori cos’è il Buddismo, il concetto di vita e di morte non è mai facile da spiegare ai più piccoli e forse il film può aiutare ad affrontare questo tipo di tematica.

Appare evidente che i personaggi negativi del re Carlo X e della sua corte sono ritratti in modo caricaturale a dispetto  di altri soggetti cattivi del film.Si tratta di una scelta voluta? A chi vi siete ispirati?

Rémi Bezancon:
E’ vero non tutti i personaggi negativi del film sono visti in chiave caricaturale ma anzi in maniera del tutto realistica.
La caricatura è legata esclusivamente al re e alla sua corte che abbiamo voluto raffigurare in modo grottesco proprio per sottolineare la nostra critica nei loro confronti.

Jean-Christophe Lie:
Per la raffigurazione dei personaggi ci siamo ispirati al noto caricaturista francese dell’epoca Honoré Daumier noto per le sue vignette di satira politica.Ci siamo anche ispirati ai soggetti del film “Appuntamento a Belleville” di Sylvain Chomet con cui ho collaborato proprio per la realizzazione del film.

Le avventure di Zarafa. Giraffa giramondo
dal 4 aprile al cinema,
distribuito da Good Films e Nexo Digital in partnership con R.it, TrovaCinema
Radio DEEJAY, MYmovies.it, K2 e Frisbee.

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