LUNEDI’ E MARTEDI’ AI MILLE OCCHI FESTIVAL

PROIEZIONI, SILENZI SONORIZZATI

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E SCRITTI DI CINEMA

 

Continuano le sorprese dei Mille Occhi in questi lunedì 19 e martedi 20 settembre 2016. Dal capolavoro del cinema muto Umanità accompagnato da interventi sonori, alle presentazioni dei volumi sul cinema di Paolo Gobetti e Nereo Battello, continuando con la versione estesa di Paisà di Rossellini e gli incontri con il cinema del Premio Anno Uno Vlado Škafar.

Lunedì 19 settembre

I Mille Occhi continuano le loro proiezioni  lunedì 19 settembre dopo un weekend di intense emozioni al Teatro Miela di Trieste. Il primo lungometraggio in programma è A Modern Hero, del 1934, unico film sonoro diretto da Georg Wilhelm Pabst, regista tedesco di cultura  e gusto raffinato che partecipò alla stagione del grande cinema sperimentale tedesco degli anni Venti e adattò opere letterarie di F. Wedekind, B. Brecht, I. Ehrenburg e M. de Cervantes.  Per questo film il regista si ispirò al romanzo omonimo di Louis Bromfield, scrittore statunitense premio Pulitzer 1927. A conclusione della mattinata ci si incammina nuovamente sul percorso Beloved and Rejected  guidati da Olaf Möller: in programma Der Arzt von Stalingrad, un ritratto sulla responsabilità di essere uomo, ambientato nella Russia della Battaglia di Stalingrado diretto dal regista e scrittore ungherese Radványi Géza.

Apre il pomeriggio il cortometraggio Panico! di Alberto Pozzetti (1947) sorprendendo il pubblico di oggi su come il problema delle psicosi collettive e individuali e del ruolo dei media nella loro diffusione, fosse oggetto di attenta osservazione già nell’immediato dopoguerra.

Rassegna dedicata ai cineasti veneti

Festival I Mille Occhi - cinemaPer la rassegna dedicata ai cineasti veneti Mondo piccolo, grande ombra curata da Dario Stefanoni, segue un ricordo dell’attore e regista padovano Walter Santesso noto solo come interprete del Paparazzo ne La dolce vita di Fellini eppure autore rigoroso di originali e personalissimi film per ragazzi.  Un regista esemplare, uno di quei cineasti rimasti ai margini del cinema di alta risonanza pur vantando una filmografia di indiscussa qualità. Alle 15.15 verranno proiettate alcune sequenze proprio del provino realizzato da Santesso per Fellini, seguite dalla produzione italo-spagnola di Eroe Vagabondo, film con echi fellineschi scritto, diretto e interpretato dal regista veneto.

Sempre in onore al conferimento del Premio Anno Uno a Vlado Škafar è in programma alle 17:30 la proiezione del film  Otroci (Bambini). Il film, realizzato nel 2008, chiama lo spettatore a interrogarsi sui fenomeni quotidiani della vita e della morte, costringendolo a guardare la propria immagine riflessa,  con tutto il conseguente disagio e il carico di quesiti che la visione familiare si porta sempre appresso. Un film specchio che alterna la lettura fuori campo di lettere dedicate a un bambino a monologhi guidati che invitano sconosciuti di varie età a ripercorrere la propria vita.

Si arriva alla sera e ci si immerge in un capolavoro del cinema muto, accompagnato da suoni e voci ma solamente per I Mille Occhi: Umanità è il film di una delle prime registe donne, la romana Elvira Giallanella, personalità interessante e misteriosa che scelse di girare sul Carso goriziano quella che fu la sua unica opera. Storia fantastica, persa e ritrovata, ispirata a un poemetto in rima per ragazzi, in cui due bambini rimangono gli unici superstiti sul pianeta Terra. “Film unico tra i vari notevoli che tra le due guerre si muovevano dal ricordo alla premonizione” nella definizione di Germani, l’approccio della Giallanella è fiabesco e infantile, rende il tema delicato senza che perda la componente di durezza rispetto alla drammaticità della distruzione bellica. Ad accompagnare la silenziosa proiezione del film gli interventi sonori di Francesca Bergamasco alla voce e di Alessandro Fogar al live electronics.

Sullo stesso versante della storia, la serata prosegue con la visione della produzione televisiva Gli Ultimi Giorni Dell’Umanità, curata nel 1990 da Luca Ronconi sul testo teatrale di Karl Kraus, uno dei libri fondamentali della Grande Guerra che Ronconi stesso definisce come “un testo al confine tra la tragedia e l’operetta dove la guerra è vista attraverso lo sguardo di una stampa dissennata, faziosa e ubriaca di slogan e di delirio biblico”.

Martedì 20 settembre

I Mille Occhi si chiudono con l’ultimo film girato da Gennaro RighelliIl Corriere Del Re, ma solo per una notte e solo per riaprirsi la mattina del martedì 20 settembre con un lungometraggio dalla rassegna tedesca legata al festival di Locarno, Suchkind 312 di Gustav Machatý, regista ceco  precursore dell’avanguardia artistica nazionale.

Alle ore 11.00 ci si sposta dal Teatro Miela alla Sala Bazlen per un incontro sul cinema raccontato su carta.  Il direttore Sergio Germani presenterà la raccolta di scritti sul cinema di Paolo Gobetti, pubblicata come numero speciale della rivista da lui fondata Il nuovo spettatore, a cura dell’Archivio Nazionale Cinematografico delle Resistenza di Torino. L’introduzione sarà accompagnata da videodichiarazioni dell’autore alla presenza di una delle curatrici Paola Olivetti.

Seguirà la presentazione di un altro volume di una persona attiva in ambito civile, ma la cui passione per il cinema ha percorso tutta la vita: Nereo Battello. Memorie di un cinefilo a cura di Mariapia Comand e Sara Martin, con la collaborazione di Filippo Zoratti. Senatore della Repubblica Partito Comunista dal 1987 al 1992, avvocato e Presidente dell’Associazione di cultura cinematografica Sergio Amidei, Nereo Battello è da sempre un grande cinefilo tanto da fargli esclamare “Per me studiare il cinema è come studiare la letteratura: la si studia tutta!”. Evento in collaborazione con l’ANAC, con la partecipazione dell’autore.

Ritorna il cinema di Walter Santesso

Nel primo pomeriggio ritorna il cinema di Walter Santesso con altri due suoi lavori in veste di regista: L’importanza di Avere un Cavallo, del 1969, che fu premiato come miglior film per ragazzi al Festival di Mar de Plata (Argentina), e Il Volo di Teo (1992), la rappresentazione di una sensibilità legata alla Natura, inconciliabile con l’umanità scabrosa del panorama urbano e con quella becera di un mondo rurale e meccanizzato. Varco monumentale alle 17:30 con la proiezione in edizione estesa di Paisà, di Roberto Rossellini solo per I Mille Occhi. Uno dei capolavori del neorealismo italiano, nei suoi 134 minuti segue l’avanzata delle truppe alleate dall’Italia del sud fino al delta del Po e l’incontro tra i liberatori e le popolazioni stremate dalla guerra.

I Mille Occhi serali sono di nuovo per un’opera del Premio Anno Uno di quest’anno, lo sloveno Vlado Škafar. Sarà lo stesso regista a introdurre il suo Oča (Papà),  film che propone nuove letture di un’esistenza in cui siamo tutti interdipendenti partendo dal silenzioso struggimento di un figlio di genitori separati.

La scarcerazione e il rientro nella vita quotidiana è il tema che ritroviamo in Avanzi di Galera, di Vittorio Cottafavi, film del 1954 interpretato da Walter Chiari, Richard Basehart, Valentina Cortese, Gino Bramieri, Arnoldo Foà e Antonella Lualdi, che conclude la quinta giornata dei Mille Occhi.

Tutte le proiezioni e gli incontri sono a ingresso libero.

Il festival è finanziato da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Fondazione Kathleen Foreman Casali, con la collaborazione dei Civici Musei del Comune di Trieste, la main partnership di Cineteca del Friuli e CSC-Cineteca Nazionale, la quale offre gentilmente anche lo spazio al Cinema Trevi e numerose copie rare per i giorni di programmazione a Trieste. Il festival vanta inoltre la collaborazione della Cineteca di Bologna e di altri archivi italiani ed europei.    

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