Arriva da giovedì 9 a domenica 12 novembre, a Trieste, al Teatro Orazio Bobbio, per la prima volta a teatro in Italia dopo cinque anni di sold-out in Inghilterra, America e Francia, lo spettacolo con il tenente più amato e, apparentemente, più “maldestro” di tutti: “Tenente Colombo. Analisi di un omicidio”.

Forse pochi sanno che Il Tenente Colombo, uno dei telefilm più noti e seguiti degli anni ’70 e ’80, nasce da un testo teatrale, ovvero Prescrizione: assassinio (titolo originale della pièce, Prescription: Murder), scritto nel 1962 da William Link e Richard Levinson. La particolarità della commedia era che per la prima volta il pubblico assisteva al delitto guardando negli occhi l’assassino che preparava l’omicidio perfetto, una vera e propria “rivoluzione” nell’ambito del giallo dove solitamente l’identità dell’assassino si scopriva solo nell’ultima scena.
Il testo ebbe un tale successo (a Broadway rimase in scena per 5 anni consecutivi) che nel 1968 ne fu realizzato un film TV, con Peter Falk nel ruolo che lo avrebbe poi reso celebre in tutto il mondo. Il primo episodio della serie TV, Un giallo da manuale, del 1971, fu diretto da un giovanissimo Steven Spielberg.

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Il dottor Fleming è un brillante psichiatra di Los Angeles, che non riesce più a tollerare il matrimonio con la moglie, una donna possessiva che ha sposato solo perché ricca. Assieme alla sua giovane amante Susan, un’attrice televisiva, architetta il piano perfetto per uccidere la moglie. Ma sulla sua strada troverà il tenente Colombo. Il racconto si dipana non sulla traccia del “chi è stato”, informazione già resa nota nelle prime scene, ma sul filo del “come fare a prenderlo”, con il modesto ma acuto Colombo che lavora ostinatamente per smascherare l’alibi “perfetto” dell’assassino.
In Prescription: murder, si trovano già tutti i temi e lo stile che rende divertente il personaggio di Colombo: un uomo trasandato e maldestro, che tende a sminuire le sue doti d’investigatore, ma che in realtà è sagace e ironico, un fine conoscitore della natura umana, capace di apparire e scomparire nei luoghi e nei momenti più impensati con infallibile tempismo. Un indizio apparentemente insignificante alla volta – lacci delle scarpe, caviale, aria condizionata – il duello tra Colombo e lo psichiatra si dipana fino ad arrivare ad un sorprendente epilogo.
In scena un cast d’eccezione, Gianluca Ramazzotti, Pietro Bontempo, Samuela Sardo e Sara Ricci che vede anche la partecipazione straordinaria di Nini Salerno mentre la regia è di Marcello Cotugno. Repliche serali 20.30, domenica alle 16.30.

Biglietti in vendita presso la biglietteria del Teatro (Via del Ghirlandaio, 12 • tel. 040.390613/948471), sulla App gratuita della Contrada oppure online sul sito contrada.it.

La Contrada si avvale del sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Trieste, della Fondazione CRTrieste; e nella realizzazione delle sue attività può contare sulla collaborazione, tra le altre, di istituzioni importanti come l’Ente Regionale Teatrale, la Coop Alleanza 3.0, l’Università degli Studi di Trieste.

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