La prodezza diventa protagonista nello straordinario spettacolo: Perlasca. Il coraggio di dire no

Dal 16 al 19 gennaio, nella sala Bartoli del Politeama Rossetti di Trieste, torna a gran richiesta il monologo di Alessandro Albertini.

“Perlasca. Il coraggio di dire no” aveva già lasciato a bocca aperta il pubblico del Rossetti la scorsa stagione ed ora è di nuovo qui. Richiestissimo, anche quest’anno lo spettacolo entusiasma le sale completamente esaurite di spettatori.

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Il palcoscenico è quasi del tutto privo di scenografie ma è pronto a farsi riempire con la creatività di Alessandro Albertini.

Perlasca il coraggio di dire noCom’è facile intuire, l’attore veste i panni di Giorgio Perlasca e racconta della sua nobile impresa durante la seconda guerra mondiale.

Il pubblico viene trasportato a Budapest, nel 1944, quando i nazisti non avevano ancora cessato di mietere vittime.

Ed è proprio in questo periodo che Perlasca riuscì a salvare da morte certa 5.200 ebrei. Senza altre armi che il suo cervello, la sua parlantina, un coraggio da leoni ed un pizzico di incoscienza, riesce nell’impresa.

Gli spettatori non hanno alcuna difficoltà ad immaginare luoghi e persone, grazie alla comunicativa ed incisiva interpretazione dell’unico attore presente. Albertini non ha bisogno di costumi nè di trucco. La sua grande espressività, la maestria con cui cambia toni di voce ed accenti e la sua gestualità sono tutto ciò che gli serve.

Come un camaleonte si lancia con dinamicità da una parte all’altra del palcoscenico per immedesimarsi in almeno una decina di personaggi. Da Perlasca, a uomini in divisa nazista, a bambine ebree spaventate, tutti i personaggi abitano la sua pelle. Forse un così grande trasporto avviene anche grazie al fatto che è stato lo stesso Albertini a scrivere il monologo.

Dopo neanche cinque minuti ci si scorda che è un solo, straordinario uomo a reggere tutto lo spettacolo sulle sue spalle. Ci si addentra insieme a lui in una delicata, sebbene intensa, analisi della natura umana.

Si parla delle naturali debolezze degli uomini, così come dei loro straordinari pregi e delle loro indicibili crudeltà.

Tuttavia vi sono anche delle metafore molto più leggere, forse per spiegare ad un pubblico di tutte le età gli orrori dell’Olocausto.

Alessandro Albertini possiede la strabiliante capacità di rendere comprensibile a chiunque un orrore tanto assurdo, così che anche i più giovani sappiano.

Lo straordinario interprete dimostra fame di emozioni, di storie di vite vissute con forza e sentimento.

Si riesce a percepire tutto il cuore che ha messo in questo spettacolo. Inoltre bisogna anche elogiare il magnifico lavoro di Michela Ottolini nella messa in scena dello spettacolo e quello del tecnico addetto a luci e suoni.

Alla fine gli applausi non finiscono più e “Perlasca. Il coraggio di dire no” se li merita tutti. Si lascia la sala toccati profondamente e con la rinfrancante certezza che al mondo esistono persone che sanno quando fare la cosa giusta.

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