La “Verona bella”, teatro della tragica storia d’amore più celebre di tutti i tempi, è tornata a rivivere sul palcoscenico del Teatro Ciak di Milano.

Il nuovo tour di Romeo & Giulietta – Ama e cambia il mondo, ultima produzione del compianto David Zard, era annunciato da mesi; dunque la morte del noto impresario ha trasformato l’intera operazione in un sentito e doveroso omaggio a un uomo che ha dato tanto al mondo della musica e e del teatro.

Romeo e Giulietta, l’amore che cambia il mondo (e diventa opera rock)Rispetto alle altre produzioni targate Zard, la regia e le coreografie – firmate rispettivamente da Giuliano e Veronica Peparini – fanno di questo spettacolo un prodotto decisamente più accostabile ai canoni stilistici del musical.

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Un allestimento imponente, ma dinamico, con soluzioni sceniche interessanti e coreografie particolarmente accattivanti: appare spontaneo pensare che le produzioni di teatro musicale in Italia dovrebbero essere realizzate sempre così, se non altro per soddisfare il classico colpo d’occhio…

I protagonisti

A cominciare dai due protagonisti (Giulia Luzi e Davide Merlini), in generale, l’intero cast originale, col passare del tempo, risulta migliorato nella qualità delle interpretazioni, con notevoli picchi di affiatamento e intensità emozionale.

La componente femminile (adulta) del cast – Barbara Cola, Roberta Faccani, Silvia Querci – mantiene uno standard qualitativo elevato, soprattutto nell’interpretazione di brani quali  L’odio e S’innamora già.

Leonardo Di Minno (Principe Escalus) introduce il pubblico con possente e ormai disillusa consapevolezza nei meandri di odio e di follia della bella Verona; e nel secondo atto espone con lucida fermezza la valenza del potere da lui custodito e incarnato.

Gianluca Merolli prosegue con coerenza lungo il percorso precedentemente tracciato per lo sviluppo del suo Tebaldo, personaggio dalla naturale spavalderia, ma allo stesso tempo profondamente tormentato, come emerge dall’interpretazione del brano Non ho colpa.

Luca Giacomelli continua a essere una certezza, nella graffiante interpretazione di Mercuzio, ambiguo, sensuale e votato all’eccesso. Insieme a Romeo e al leale Benvolio (Riccardo Maccaferri) forma lo spensierato terzetto dei “re del mondo”, indiscussi padroni del palcoscenico, durante l’esecuzione del brano Belli e brutti.

Le new entry

Due sono le importanti new entry di questa edizione: Graziano Galatone (Padre Capuleti) e Emiliano Geppetti (Frate Lorenzo): quest’ultimo personaggio ha compiuto una vera e propria rivoluzione, registica e drammaturgica.

Se nel precedente allestimento Frate Lorenzo era un religioso saggio, dalla fede salda e vigoroso nei modi, Geppetti interpreta il ruolo di un uomo di chiesa più mite e meditabondo, che vede crollare tutte le sue certezze nel momento in cui capisce che i due giovani amanti sono destinati a una tragica fine.

Sulle note del brano Non so più, arriva a spogliarsi del proprio saio, compiendo un atto di autoflagellazione, fino a farsi crocifiggere in  scena, in un momento di grande impatto emotivo e visivo, degno della migliore tradizione di un’opera rock, in perfetto stile Jesus Christ Superstar.

Un percorso analogo non sembra ancora essere stato portato a compimento, invece, da Graziano Galatone per il ruolo di Padre Capuleti: l’artista – privando, di fatto, il suo personaggio del necessario spessore interpretativo – affronta con uno sguardo quasi avulso dal contesto la delusione di un genitore verso una figlia nella quale aveva riposto tutto il suo amore paterno e le proprie speranze di gioventù.

Lo spettacolo è in scena al Teatro Ciak di Milano fino al 4 marzo; poi in tour nelle maggiori città italiane fino a giugno.

Immagini della conferenza stampa  – Foto di Camilla Trani

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