È arrivato anche nei cinema italiani Suzume, il nuovo film d’animazione giapponese dell’acclamato regista Makoto Shinkai.

Suzume è uscito in Giappone l’11 Novembre riscuotendo un grandissimo successo di pubblico, e dal 27 Aprile è approdato anche nei nostri cinema. Il film è disponibile per la visione sia doppiato che in lingua originale con sottotitoli in italiano.

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Il film è stato presentato in anteprima internazionale al 73esimo Festival Internazionale del Cinema di Berlino, come parte della sezione Concorso, rendendolo il primo film anime in competizione negli ultimi vent’anni. L’ultimo film d’animazione ad essere premiato al festival è stato infatti La città incantata di Hayao Miyazaki, che nel 2002 ha ricevuto l’Orso d’Oro, il premio più prestigioso della rassegna.

Chi è Makoto Shinkai

Il nome del premiato regista e scrittore Makoto Shinkai, è un nome più che mai noto tra gli appassionati dell’animazione giapponese e non solo. Il regista è molto prolifico e Suzume è infatti il settimo dei suoi lungometraggi.

Tra le opere di Makoto Shinkai più famose e apprezzate ci sono sicuramente: Il giardino delle parole (2013), Your Name (2016) e Weathering with You (2019). Il regista è considerato un visionario nell’ambito dell’animazione, e i suoi numerosi prodotti di successo lo hanno consacrato come figura di riferimento tra gli spettatori di tutto il mondo.

La trama di Suzume

il Giappone è sull’orlo del disastro epocale e un’adolescente determinata parte per una pericolosa missione per salvare il suo paese.

Suzume è una studentessa di 17 anni che, dopo aver perso i genitori, vive con la zia in un piccolo paesino del Kyūshū. Un giorno incontra un giovane viaggiatore di nome Sōta che le chiede indicazioni per raggiungere una vecchia e abbandonata stazione termale nella quale si trova una misteriosa “porta”. Affascinata dal giovane, Suzume decide di seguirlo e scopre che in realtà Sōta ha il compito di viaggiare per tutto il Giappone con lo scopo di chiudere queste porte, le quali sono in verità portali che una volta aperti rischiano di far sprofondare il mondo nel caos. Tuttavia, proprio nel momento in cui Suzume e Sōta stanno facendo conoscenza, appare Daijin, il Dio incarnato in un gattino che lancia una maledizione a Sōta tramutandolo in una seggiola per bambini con sole 3 gambe.

Questo è l’incipit della storia che porta i due protagonisti ad iniziare un inseguimento del dio-gatto per tutto il Giappone, chiudendo le pericolose porte che vengono aperte lungo la loro strada.

L’ultima opera di Makoto Shinkai rientra quindi nel genere dell’Isekai. L’isekai è un sottogenere molto presente nella narrativa giapponese soprattutto di genere fantasy, in cui accade che una persona normale venga trasportata, reincarnata o intrappolata in un universo parallelo, o comunque in un mondo “altro” e “differente” rispetto alla normalità.

Il terremoto in Giappone del 2011

Suzume prende dichiaratamente ispirazione da un disastro naturale avvenuto in Giappone 12 anni fa: il drammatico terremoto e conseguente tsunami dell’11 marzo 2011. Nel film, l’utilizzo simbolico dell’elemento delle porte contenenti un potere tale da distruggere il mondo così come lo conosciamo, è utilizzato per affrontare il tema del rapporto tra l’uomo e la natura che lo circonda. Il sublime è ciò che si prova difronte alla maestosità di ciò che la natura è in grado di fare, un misto di ammirazione e stupore ma anche di paura, perché riconosciamo quanto fragile è la nostra esistenza su questa terra. Sembra quasi inutile sottolineare che quella del rapporto tra esseri umani e natura, è una riflessione più che mai attuale.

Di cosa parla davvero Suzume

Suzume è all’apparenza una divertente e scanzonata storia d’avventura e d’amore, in cui una ragazza ed una sedia parlante cercano di salvare il mondo; ma dietro tutte le scene d’azione e i momenti comici si nascondono delle riflessioni molto più profonde. Attraverso l’elemento fantasy, il film racconta di temi esistenziali come quello del lutto e della riscoperta di sé. Suzume, infatti, ha perso la madre quando era solo una bambina, proprio a causa di un terremoto, e non ha mai fatto i conti con questa sua grande perdita. Allo stesso modo, la zia che l’ha cresciuta vive anch’essa un conflitto interiore dovuto alla grande responsabilità da cui si è sentita investita. Così, oltre alla tenera e toccante storia d’amore che sboccia tra i due protagonisti, il film di delinea a tutti gli effetti come una storia di formazione, e da metà film come un vero e proprio on the road movie. Grazie al suo viaggio Suzume impara ad elaborare il suo trauma, cresce, comprende sé stessa, e ricuce il rapporto con la zia. La famiglia e gli affetti sono un altro tema molto importante nei film di Shinkai.

Nel metaforico e rocambolesco film, si assiste ad una messa in scena credibile e rispettosa di quella che è l’elaborazione del lutto non solo privato, ma collettivo.

Il rapporto internazionale

Il film è stato un grandissimo successo in Giappone e questo successo è stato confermato anche al suo debutto in Italia. Makoto Shinkai ha dichiarato prima ancora che il film raggiungesse le sale internazionali:

“Non vedo l’ora di scoprire come il mondo accoglierà questo film: cosa non avrà senso per chi non vive in Giappone, cosa invece lo avrà comunque, e quali sono i punti in comune tra le nostre culture”. 

Il dubbio sul fatto che il film potesse non parlare così chiaramente a livello internazionale non è infondato, basti vedere ad esempio la presenza nel film dell’applicazione telefonica che avvisa che sta per verificarsi un terremoto, tramite un segnale acustico. Tale applicazione fu realmente introdotta in Giappone a seguito del terremoto del 2011, ma se per un giapponese il riferimento è diretto, potrebbe non esserlo per noi. Ciò nonostante, la potenza di Suzume che lo ha reso campione d’incassi in patria e anche all’estero, sta proprio nel suo affrontare temi universali attraverso il linguaggio dell’animazione.

Il punto di forza della produzione artistica di Makoto Shinkai è l’alto livello tecnico che il regista è solito mantenere in ogni sua creazione. Tutti i suoi film regalano allo spettatore animazioni eccellenti, fatte di fondali e paesaggi mozzafiato e grande cura per i dettagli. Forse anche per questo il film è un perfetto anello di congiunzione tra gli appassionati dell’animazione giapponese, e quelli che pur non essendo esperti sono incuriositi da un film toccante e divertente che si rivolge a tutti. Grazie a questo suo modo d’essere Suzume parla ad una larga scala di spettatori, ed ha attirato moltissime persone in sala.

Makoto Shinkai torna al cinema

Se in questi giorni avete visto Suzume al cinema e ne siete rimasti affascinati, non dovete perdervi l’occasione di rivedere al cinema due tra i successi più grandi di Makoto Shinkai.

Proprio in occasione dell’uscita di Suzume, infatti, Makoto Shinkai torna al cinema con due dei suoi capolavori, Your Name e Il Giardino delle Parole. Nexo Digital e Dynit organizzano nuovamente la proiezione nelle sale di due dei più famosi film del regista. Gli eventi sono previsti per il 23 maggio con proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano, e per il 24 maggio con proiezioni in versione doppiata in italiano.

La stagione degli anime al cinema sembra più che mai fiorente nell’ultimo periodo, grazie ad un clima di ritrovata curiosità dell’occidente verso l’animazione giapponese. L’ennesima prova evidente di questo rinato interesse per gli anime è lo straordinario successo di pubblico che ha avuto la proiezione al cinema di Akira, film tratto dal manga cult di Katsuhiro Ōtomo, che è tornato nelle sale a marzo in onore del suo 35esimo anniversario.

La Stagione degli Anime al Cinema è un progetto esclusivo di Nexo Digital distribuito in collaborazione con Dynit e col sostegno dei media partner MYmovies.it, Lucca Comics & Games e VVVVID. Non ci resta quindi che rimanere in attesa di avere in futuro nuove opportunità per riscoprire l’incredibile arte dell’animazione giapponese.

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