In occasione del week-end dedicato alla festa della donna, il teatro Kopò sceglie di celebrare l’evento portando in scena un proprio spettacolo, il terzo dall’apertura del teatro.

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Per la regia di Simona Epifani, dal 5 all’8 marzo va in scena “Come ti ammazzo il marito” con Francesca Epifani nel ruolo di unica protagonista.

Elettrodomestici, televisioni, radio ed ogni prodotto della tecnologia non possono comprare né la felicità né tantomeno l’amore.
Purtroppo Maria ha imparato questa dura verità solo dopo il matrimonio. Questo errore l’ha portata ad essere intrappolata nel mondo fittizio raccontato da tutte le riviste per donne, una dimensione in cui alla donna basta possedere l’ultimo modello di macchina da cucire ed il nuovo frigorifero per essere felice.
Il marito fuori casa a lavorare, lei chiusa a chiave dentro casa con l’unica compagnia del figlio neonato, un cognato molestatore e la signora del palazzo di fronte trasferitasi da poco tempo.
Protetta e mantenuta come una “rosa in una serra”, Maria sembra destinata a rimanere intrappolata in un eterno spot degli anni ’50 dallo slogan “Falle capire che è un mondo di uomini”.

Al loro debutto sul palcoscenico e alla regia, le sorelle Epifani non deludono le aspettative del pubblico offrendo una tragica commedia accattivante e dal ritmo serrato.
Fin dalle prime battute, Francesca, direttrice artistica del teatro stesso, riesce a regalare al proprio personaggio una forza ed una vitalità tali da far comprendere al pubblico che Maria sarà tutt’altro che inerme di fronte alle avversità che le si presenteranno durante lo spettacolo.
A conquistare è in modo particolare l’espressività dell’attrice e la fisicità accentuata nella recitazione.
Se lo spettacolo fosse muto, continuerebbe comunque a funzionare e a rimanere comprensibile per il pubblico tale è la bravura con cui la protagonista muta le proprie espressioni, passando da un volto allegro ed ingenuo ad un altro serio e dallo sguardo sofferente.

Un particolare encomio va fatto anche alla cura per la scenografia e alla regia dello spettacolo.
Grazie ad un uso perspicace di alcuni cartonati per rappresentare vari ed ingombranti elettrodomestici, riesce appieno l’illusione di rappresentare un intero appartamento diviso in più stanze su un palcoscenico relativamente piccolo.
Regia severa ed ineccepibile da parte di Simona Epifani che, grazie alla gestione delle luci, a volte sembra quasi riportare la sorella sui binari del lato tragico della rappresentazione che, alla fine, rende lo spettacolo unico ed indimenticabile.

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