Solo per la serata del 18 ottobre, lo scoppiettante musical “Tick Tick Boom!” di Jonathan Larson va in scena al teatro Rossetti di Trieste

Jonathan Larson, classe 1960, compositore, drammaturgo, pianista, attore, cantante, punto di riferimento per tutti gli appassionati di musical. Dopo aver conseguito il titolo di Bachelor of Arts, si trasferisce a New York. Lavora per dieci anni come cameriere al Moondance Diner e il resto del tempo compone musical. Ed è qui, in un piccolo appartamento, circondato da molti amici e dalle luci della Grande Mela, che scrive capolavori come “Tick Tick Boom!” e “Rent”.

- Advertisement -

È il 1996, il giorno prima del debutto Off Broadway di “Rent”, a soli dieci giorni dal suo trentaseiesimo compleanno, quando Jonathan muore improvvisamente per un aneurisma dell’aorta. Tuttavia, il suo lavoro non ha mai smesso di essere amato e riproposto in tutto il mondo.

La trama

“Tick Tick Boom!” è un musical rock semi-autobiografico pensato per tre attori e realizzato negli anni 90.

Questo scoppiettante musical racconta le peripezie del compositore Jon, alter ego dell’autore, appena giunto alla terrificante soglia dei trent’anni. Jon vive a New York e cerca di sfondare nel mondo del musical, senza ottenere grandi risultati. Tuttavia, a fargli compagnia ci sono la fidanzata Susan, ballerina che si guadagna da vivere insegnando danza ai bambini, e Michael, amico d’infanzia che ha messo da parte il suo talento d’attore per un lavoro più stabile. Jon lavora ormai da cinque anni al suo musical “Superbia” per presentarlo finalmente in un workshop e, dovesse trovare un produttore, la sua vita cambierebbe per sempre.

In tutto ciò, avviene una continua e accattivante rottura della quarta parete. Il nostro protagonista presenta così gli altri personaggi e condivide i propri stati d’animo e ansie direttamente col pubblico, in una frenetica e ironica giostra verbale.

La produzione della STM

“Tick Tick Boom!” è il primo musical della Stagione del Teatro Rossetti e non si poteva cominciare in maniera migliore.

A portare in scena questa versione italiana è la STM, La Scuola del Teatro Musicale, già molto apprezzata al Rossetti per produzioni come “L’Attimo Fuggente” e “Green Day’s American Idiot”. Lo spettacolo è solido: dinamico, eclettico, scoppiettante ma equilibrato e mai confusionario. Rispecchia una visione chiara dovuta alla vincente collaborazione di due talenti provenienti dalla stessa scuola. Infatti i registi sono Marco Iacomelli, talento eclettico e fondatore della STM, e Massimiliano Perticari, attore e regista diplomato alla stessa STM.

Gli interpreti

Nei panni di Jon troviamo Nicolò Bertonelli, star di “Braccialetti Rossi” e talento che si alterna tra canto, recitazione e innumerevoli strumenti, tra cui il pianoforte, di cui ci dà un assaggio durante lo spettacolo. Il giovanissimo Bertonelli vanta un’estensione vocale invidiabile, ornata da una grande espressività e fiducia nel dominare il palcoscenico.

Altri due travolgenti talenti sono Matteo Volpotti nel ruolo di Michael e Federica Maria Stomati in quello di Susan, i quali si esibiscono in pezzi dalla grande complessità tecnica come “Therapy” (“Terapia” in italiano). Ai tre attori canonici sono poi stati aggiunti altri elementi quali la fenomenale voce Elena Sisti, Alessia Genua, Jacopo Spunton e Matteo Giambiasi. Ciò ha sicuramente aiutato a strutturare ogni scena in modo ancora più sofisticato e coinvolgente, anche grazie alle accattivanti coreografie.

Musica, scenografia e luci

Un’altra scelta vincente è stata riorchestrare la partitura con l’aggiunta alla band live di un quartetto d’archi, il quale ha arricchito le già meravigliose musiche di Larson con una nota di profondità in più. (La band è diretta da Walter Calafiore e include gli incredibili musicisti Stefano Bacino, Fulvio Bellino, Alex Canella, Francesco Di Giacinto, Cecilia Drago, Alice Mana, Giulio Molteni.)

La scenografia, una strutturata a due piani in metallo su cui erano disposti musicisti e interpreti, e le luci, a tratti calde e a tratti colorate e stroboscopiche, rispecchiano il carattere di una scoppiettante New York, eclettica, giovane e dinamica; un po’ come lo stesso protagonista.

I temi

Nel corso degli anni, il tema dell’artista squattrinato che fatica a fare successo e sente il tempo scivolargli dalle mani è stato esplorato in molte opere, ma Larson ci aggiunge qualcosa in più. Si tratta dell’affascinante carattere bohemien che caratterizza tutte le sue opere, nonché la sua stessa vita, e l’attenzione alla contemporaneità. La società descritta da Larson racchiude in sé, come un vaso di Pandora, droga, capitalismo, discriminazione razziale, omotransfobia. L’aspettativa di vita si allunga, ma ci si aspetta che le persone raggiungano grandi traguardi ad un’età sempre più giovane. Tutto in un’ottica di competizione e individualismo sempre più esasperata. Insomma, non molto è cambiato dagli anni 90 ad oggi.

“Tick Tick Boom!” è quindi un fenomenale esempio di intrattenimento che oggi come ieri parla della e alla nostra società.

- Advertisement -

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.