VI edizione del NOPS Festival

17/20 dicembre 2015

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Nogu Teatro – Via Gaetano Rappini, 40

 

 

 

Nogu Teatro, in collaborazione con le riviste “Gaiatalia.com”, “Pelascena”, “Gufetto Mag” e “Interneteatro”, presenta la sesta edizione del NOpS festival (Nuove Opportunità per la scena) dedicato alle realtà teatrali emergenti. L’intento è quello di promuovere le giovani compagnie, creando uno spazio di confronto finalizzato alla creazione di una rete tra gli operatori dello spettacolo.

Si alterneranno in scena durante le serate 12 lavori, tra estratti di spettacoli completi, corti teatrali, monologhi e anteprime. Tra le compagnie Circomare Teatro con un estratto del monologo “Generazioni”, scritto e interpretato da Alessandra Cappuccini, Lo spazio vuoto di Monterotondo (RM) con “Je suis Giusepp”, Sonia Di Guida con “Come me”, secondo capitolo di una trilogia, da Milano LUMAmethod con “Personae”, un incontro tra attrice e proiezioni interattive, e “Vie” di Michael Capozzi, di ritorno dagli Stati Uniti. In residenza Terre Vivaci con un lavoro scritto, diretto e interpretato da Alfonso Sessa: “La borsa e la vita”. Sono 6, invece, i testi portati in scena da Nogu Teatro per la sezione dedicata agli autori: Tommaso Urselli, Andrea Dellai, Fabio Pisano, e di nuovo 3 tra i vincitori della scorsa edizione, Giovanni Martucci, Daniele Trovato e Damiana Guerra. Il 20 dicembre, invece, il Festival si concluderà con l’incontro tra le compagnie e la giuria, e la premiazione.

 

 

Per maggiori informazioni

www.interneteatro.it

 

 

Giovedì 17 dicembre, ore 21:00

GENERAZIONI – Circomare Teatro

Una nonna racconta alla nipote la storia del suo primo amore: è la fine della seconda guerra mondiale. In un piccolo paesino una ragazza di vent’anni lascia entrare in casa un fuggiasco. Una volta soccorso, lui, il giorno dopo scompare. Quel breve incontro rimane indelebile nella memoria di lei.

Circomare Teatro è legato ad un teatro popolare rivolto a tutti ed in grado di coinvolgere i diversi tipi di pubblico. In questo spettacolo tutti i personaggi sono interpretati da un’unica attrice. L’interpretazione è basata su una fisicità e una gestualità dinamica in grado di disegnare figure e ambientazioni diverse, che nasce dall’esperienza della compagnia con il teatro di strada e la Commedia dell’Arte integrata con il teatro delle azioni fisiche dell’Odin Teatret. Il testo è strutturato su tre periodi temporali che si intrecciano e che sono: il presente della nipote, Giulia, che racconta la storia al pubblico, il ricordo di Giulia bambina che ascolta il racconto della nonna, la storia vissuta dalla nonna (Rosetta) in prima persona. Gli oggetti scenici dello spettacolo cambiano in relazione agli avvenimenti, disegnando ambientazioni diverse. Il cambio della scenografia è quindi intradiegetico, organico e integrato al testo.

 

UNA MADRE CON FRIGO – Nogu Teatro

Una madre ed un frigo. Una madre dei giorni nostri, con i problemi dei giorni nostri. Per pagare bollette, affitto, spesa le ha provate tutte: ha cercato lavoro, ha chiesto soldi in prestito a figli e vicinato. Resta solo una cosa da fare, oltre che continuare a pregare con devozione Padre Pio, una cosa ovvia quanto geniale: giocare ad “Affari tuoi”, il noto programma televisivo dove tanta gente torna a casa con cifre che lei non riesce neppure a dire.

 

LA BORSA E LA VITA – Terre Vivaci

Il purgatorio. La più sconvolgente e necessaria invenzione del XII secolo. La via delle vie, la via di mezzo. La porta delle porte, quella a misura d’uomo, sagomata nel portone sovrumano del paradiso. La seconda chiave di Pietro, quella della porta sul retro. Un terzo luogo, ma più che un luogo, un tempo.  Il tempo della Speranza, del pentimento giusto in tempo. Un tempo che dura il tempo di pagare il debito nei confronti del Creditore. Il tempo è denaro.  Il denaro compra il tempo. Il tempo è venduto a caro prezzo.

 

LA LUCE ROSSA – Nogu Teatro

Il testo a due personaggi si svolge pochi secondi prima di una esecuzione, un modello patibolo.  Il boia, un soldato,  e la vittima, un intellettuale dissidente, vivono alcuni minuti di attesa prima che la sentenza venga eseguita. Nasce un dialogo stimolato dalla frustrazione del condannato cui, forse inaspettatamente, il soldato non si sottrae.  I due opposti punti di vista, i ruoli che i due uomini assumono all’interno del sistema sociale in cui vivono e i reciprochi pregiudizi sfumano nella metafora della dicotomia tra utopia ed esercizio del potere reale che, in ultima analisi, si risolve in un rapporto di forza fondato sul monopolio della violenza. Da un contesto impersonale in cui l’omicidio è soltanto un azione da eseguire con efficienza, nasce un piano di confronto  diretto e quasi privato tra i due uomini che quasi sembrano riconoscersi l’un l’altro. Basterà fermare l’inesorabile corso degli eventi?

 

 

Venerdì 18 dicembre, ore 21:00

JE SUIS GIUSEPP – Lo Spazio Vuoto

…Mia madre diceva sempre che i miracoli accadono tutti i giorni… prendi San Giuseppe per esempio, ha resuscitatto qualcuno? NO! Ha donato la vista ai ciechi? NO! Gli hanno sanguinato i palmi delle mani? NO! Ha trasformata l’acqua in vino? Magari! …Eppure lo hanno fatto santo… Giuseppe… Ma perché?

“Je suis Giusep” narra del miracolo che ha spianato la via della santità a San Giuseppe: una epica partita a carte vinta ai danni di Don Elia, fariseo speculatore amico dei potenti. Il personaggio che narra questa storia è un barbone disoccupato, figlio della crisi, che gira tra la gente in cerca di soldi, arrangiandosi da “saltimbanco”.

MAMMA – Nogu Teatro

Un uomo qualsiasi, con una vita qualsiasi, trascorsa prendendosi cura, giorno dopo giorno, dell’anziana madre ammalata. Unica distrazione, mentre accudisce e prepara un piatto di fagiolini per la donna che non può più alzarsi dal letto, la televisione; ma anche i personaggi di una qualsiasi telenovela possono rivelarsi degli scomodi intrusi, in situazioni come questa, solo apparentemente “normale”.

 

COME ME – Sonia Di Guida

Una ragazza è andata ad una manifestazione ignorando l’origine della protesta e della motivazione che l’ha spinta ad uscire di casa ma con la sola certezza della propria rabbia verso qualcosa di indefinito. La giovane vivrà la sua lotta interiore tra l’atto violento e il desiderio di pace fino a dare vita ad un nuovo pensiero di fraternità, attraverso la propria ingenuità. Il testo è liberamente ispirato ad un fatto di cronaca realmente avvenuto durante una manifestazione no-tav, durante il quale una ragazza ha baciato sulla visiera un poliziotto.

TOCCATA E FUGA PER CONIGLIO SOLO – Nogu Teatro

È un giorno speciale, anche se non sembra. Un ragazzo è seduto al suo tavolo, in una stanza. Un elicottero radiocomandato, che non sappiamo da dove venga, recapita un messaggio. Per terra ci sono numerosissime uova. Lui e noi aspettiamo. Entra la Fata Madrina, una donna sulla cinquantina: cerca in tutti i modi di convincerlo a festeggiare almeno questo compleanno. Questa è la sua missione: farlo crescere. Il Ragazzo non vuole: non vuole crescere, non vuole spegnere quelle maledette candeline. Non vuole festeggiare. Costringe la Fata a giocare con lui, ancora una volta, l’ultima. Il tiro alla fune continua. La Fata sempre più scomposta, il ragazzo sempre più immobile, sorride. Finché lei arriva. Lei è la Fata Matrona, il doppio potente ed inesorabile. È giunta per lui, lo toglie dal tempo consegnandolo ad una lunga, eterna pausa: in un tripudio di vasi canopi e gommapiuma lo trasforma in pupazzo.

 

 

Sabato 19 dicembre, ore 21:00

PERSONAE – LUMAmethod

Personae è un monologo teatrale, storie raccontate per bocca di una donna, immagini e parole, proiezioni del passato mai avverato attraverso un corpo in carne e ossa, qui e ora. Il monologo è composto da episodi narrati da voci diverse, che compongono la storia di una vita, il volto di un’unica persona. Il primo ricordo, il primo amore, la bellezza, la decadenza, la perdita, la morte. Tra i toni drammatici e grotteschi una cosa prevale: la voce femminile, che ci conduce, ci spiega, ci racconta. Cambia volto in continuazione. Ogni capitolo è ambientato in epoca diversa. Ogni capitolo è una possibilità, una possibilità per una vita di essere vissuta. Questo puzzle si compone nel capitolo finale: lei è una madre, sul letto di morte, che parla al proprio figlio di tutto quello che una madre non dice mai: chi ha amato, cos’è stata, come ha vissuto. Lei è stata un’attrice, lei ha vissuto tutto, tutti i volti, tutte le storie, tutti gli amori. Torna sul palco per la sua ultima replica, la scomparsa, il suo ritorno. Là, dove tutto accade, nella terra del caso, della probabilità, del come se.

LACERAZIONI – Nogu Teatro

Oud, tossicodipendente per passione e professione, dopo una vita di stenti e di delusioni, fa una scelta estrema: rinchiudersi per sempre in una roulotte, ai confini dell’umanità. Senza più giudizi e sentenze del mondo, lontano dagl’occhi di tutti. Accumula cibo e droghe, per dieci anni, come un povero Ulisse, si costruisce la sua Itaca perfetta. E’ solo, quando un pomeriggio, una donna, che lui chiama Amanda, gli sbatte contro la porta di casa, in piena crisi d’overdose da eroina. Lui la trascina dentro, la cura, la rimette in sesto e le fa una proposta: comprare la sua disperazione in cambio di vitto, alloggio, e ogni tipo di droga da lui posseduta. Fanno di tutto, dall’amore, al sesso violento, si sposano e arrivano a darsi da mangiare parti del corpo. Alla fine, però, quando Amanda s’accorge che tutto intorno a lei si sta consumando, decide di andarsene, uscire. I sei mesi di “contratto” non sono ancora terminati eppure lei, da buona opportunista in logica col consumismo, decide di cambiare aria.

 

VIE – Michael Capozzi

Sono molte le strade che possiamo percorrere ogni giorno nella nostra vita, nella quotidianità delle nostre azioni. Eppure quando qualcosa non va, c’è una di quelle vie che sarebbe quella giusta da seguire, ma che è sempre quella che non vorremmo mai calcare. Ed ecco che nasce lo spettacolo, questo spettacolo e quello della vita quotidiana, in cui un attore cerca nella sua giornata una perfezione che arriva fino ad ossessionarlo, arriva fino a portarlo ad un incontro con sé stesso, fino a capire che forse, l’unica verità, è che la perfezione è imperfetta e che l’imperfezione è assolutamente perfetta. Accetterà tutto questo? Accetterà di scoprirsi e di non seppellirsi sotto il suo stesso pensiero? Di incontrare la parte più imperfetta di sé e scoprire che non è altro che la parte più perfetta che ci sia e che forse, nella vita, basta a volte cambiare punto di vista?

 

INTERDETTA – Nogu Teatro

Alcune frasi oscure ed ambigue, dette dagli adulti, risuonano nella mente della protagonista, fin da quando era bambina. Chiarirne il senso (se un senso esiste) è impresa ardua, soprattutto se i genitori non comprendono questo suo disperato bisogno di senso. O, peggio ancora, se la flebile speranza di comprensione viene meno perché la relazione madre-figlia è interdetta.

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