Fino al 6 aprile il Politeama Rossetti verrà travolto dal rock di “We Will Rock You”

Il rock del jukebox musical “We Will Rock You” ha inondato il teatro Rossetti di Trieste. Ho nominato solo il titolo, ma sono certa che tutti sappiamo già di chi stiamo parlando.

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Ci sono band che fanno tremare la terra al solo sentirle nominare. Band che vengono riconosciute in tutto il mondo già dalle prime note di una melodia o dal nome di una canzone. Band che sono diventate veri pilastri della musica. Band come i Queen.

Quando poi avviene un connubio spettacolare come quello tra i Queen e il mondo del musical, non possiamo che aspettarci grandi cose. Di fronte alla bellezza immortale delle canzoni dei Queen e all’esaltante talento della produzione italiana di “We Will Rock You” le parole impallidiscono e subentrano i brividi.

La storia

“We Will Rock You” è un jukebox musical ideato dagli stessi Queen. Contiene alcuni dei più grandi successi della band ed è stato scritto dal drammaturgo, paroliere e comico Ben Elton con la collaborazione di Brian May e Roger Taylor.

Debutta nel West End nel 2002 e in Italia nel 2009, collezionando incredibili successi sia di pubblico che di critica.

Distopico, visionario, graffiante, il musical parla di un futuro oscuro in cui la terra è governata dalla dittatura della temibile Killer Queen e del suo braccio destro Khashoggi. Tutto è grigio, tutti sono omologati fra loro, i followers sono la moneta corrente e l’ambiente si sta deteriorando. Ma non tutto è perduto, perché due giovani ribelli, Galileo e Scaramouche, sono pronti a lottare per la libertà. La loro arma: nientemeno che la musica stessa.

La produzione Barley Arts

Dopo il successo del musical nel 2009, Barley Arts aveva preparato un nuovissimo tour per il 2019. Purtroppo la pandemia ci ha chiusi tutti a casa, ma dopo una pausa forzata di tre anni le macchine sono di nuovo in movimento. Il musical torna quindi per la quarta volta al teatro Rossetti di Trieste e di nuovo lascia il pubblico a bocca aperta.

Dal produttore Claudio Trotta e dal produttore esecutivo Cristina Trotta nasce un fulgido esempio di musical, un corpo unico che pulsa al ritmo della musica, organico e spettacolare nell’incontro delle eccellenze che lo compongono.

Alla regia troviamo Michaela Berlini, regista eclettica che spazia dalle sitcom fino ai programmi giornalistici. E per l’occasione ha anche riadattato il testo tradotto da Raffaella Rolla nel 2018, aggiungendo gustosi riferimenti alla società contemporanea. Così, un irresistibile filo di ironia si snoda tra citazioni di vecchie e nuove canzoni, cenni alla cultura di massa e all’attuale situazione socio-politica del mondo.

Il cast

Nei panni del nostro eroe, Galileo, c’è Damiano Borgi. Cantante e attore teatrale, calca il palcoscenico fin dall’età di 16 anni nel musical “Giulietta e Romeo” di Cocciante. Interprete appassionato sia di musical che di musica rock, governa entrambe le discipline con grazia e sicurezza. Cattura l’intensità di ogni scena, riuscendo con maestria a dosare energia e tenerezza. Inoltre, non tenta di proporre un’imitazione dello stile di Freddy Mercury, ma dà spazio alla sua voce potente e cristallina.

Martha Rossi, invece, interpreta Scaramouche, un’eroina graffiante come la sua voce. Una voce poderosa che manda in visibilio tutta la sala. Definita Bambina Prodigio e voluta per “We Will Rock You” dallo stesso Brian May, Martha Rossi ripaga ogni aspettativa e delizia con la sua interpretazione pungente e ironica.

Incredibilmente agile e graffiante è anche la voce di Natascia Fonzetti, la malvagia Killer Queen, che dà prova di grandi abilità in pezzi dall’esecuzione molto complicata, accompagnata dal talentuoso Salvo Bruno, delizioso nei panni del perfido Khashoggi.

Mattia Braghero e Alessandra Ferrari, rispettivamente Brit e Oz, sanno essere comici e magnetici regalandoci esibizioni appassionanti.

Infine Massimiliano Colonna interpreta Pop, il saggio scienziato che guiderà i nostri eroi fino alla libertà, ma non senza un pizzico di ironia.

Da lodare sono anche le coreografie di Gail Richardson, dinamiche e ancora più straripanti di energia dopo le ultime modifiche apportate dal coreografo.

L’immancabile, nonché fenomenale, band che ha suonato dal vivo, nel vero spirito del rock and roll, era invece composta da: prima tastiera Riccardo Di Paola; seconda tastiera Antonio Torella; chitarre Roberta Raschellà e Federica Pellegrinelli; basso Alessandro Cassani; batteria Marco Parenti.

Scenografia, luci, costumi

Ha fatto da scenografia una struttura a due piani in metallo, coerente al tema distopico della storia, monumentale grazie anche alle scale mobili che permettevano agli attori di spostarsi da un piano all’altro. Dai colori sgargianti sono state le luci così come i costumi, visionari, creativi e deliziosamente punk.

I Queen hanno cominciato a fare musica negli anni 70, periodo di grandi rivoluzioni in tutto il mondo, dalle lotte studentesche, a quelle della comunità LGBT al femminismo. La musica è sempre stato uno dei modi migliori per esprimersi e ribellarsi e il rock si è presto eretto a simbolo della ribellione. Uno spirito rivoluzionario molto attuale e presente nelle nuove generazioni, desiderose di essere libere nel dimostrare la propria identità e il proprio valore.

Ed è proprio per i messaggi che veicola, nonché per le immortali musiche dei Queen e le esibizioni eccezionali degli interpreti, che “We Will Rock You” entusiasma e coinvolge un pubblico di grandi e piccoli, guadagnandosi la standing ovation finale.

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