Il primo spettacolo teatrale ad aprire la rassegna S/PAESATI giunta quest’anno alla sua XVIII edizione è stato Condominio Europa – Come diventare europei DOC! con la regia di Sabrina Morena.

Lo spettacolo andato in scena mercoledì 11 e 12 ottobre al Teatro Miela dopo aver debuttato al Mittelfest lo scorso settembre (ne abbiamo parlato qui) nasce da un testo originale di Sabrina Morena, Martin Lissiach e Daniel Dan Malalan.

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Condominio Europa – Come diventare europei DOC! è un testo scritto a più mani che è in armonia, a mio avviso, con l’intento stesso dello spettacolo, ovvero quello di presentare una storia di pluralità, fatta di punti di vista diversi.

la quotidianità

Condominio Europa racconta lo svolgersi della vita in un condominio qualsiasi di una qualsiasi città italiana o del mondo. Un condominio dove convivono persone di provenienza diversa, o semplicemente con idee diverse, che affrontano problemi d’ordine quotidiano e che per necessità, come avviene nella vita reale, si incontrano e si scontrano.

Condominio Europa

La prospettiva attraverso cui lo spettatore entra nel Condomino Europa è quella di una coppia. Il capo condomino (Daniel Dan Malalan), un cantante d’opera che si affanna rispettivamente tra esercizi canori e esercizi ginnici, e la sua compagna ostentatamente vegetariana e salutista (Nikla Petruska Panizon).

Attraverso la loro abitazione si accede, anche grazie all’idea scenica di due lavagne luminose, al cuore dello spazio condominiale: il pianerottolo.

I condomini si presentano in video alla loro porta per esprimere i propri disagi riguardo a un fatto misterioso che si è verificato nel palazzo: qualcuno ha costruito una recinzione tra il terzo e il quarto piano. Si comincia con l’addurre la colpa al vicino più antipatico fino ad arrivare a vere e proprie teorie complottiste che vedono, per citare la più riuscita, gli inquilini dei primi piani come fautori di un condominio a due velocità. Questo episodio diviene il motivo per ognuno di esprimere i propri disagi e soprattutto i propri pregiudizi.

Nel Condominio Europa convivono, infatti, persone di nazionalità disparate e i cliché culturali sembrano l’unico strumento di difesa personale da adottare. Ma, soprattutto grazie alla protagonista che ammonisce a non cedere a facili preconcetti, il lieto fine si avvera e quella rete che sembrava fatta di filo spinato si rivela una griglia su cui verranno cotti manicaretti per la festa condominiale.

ritmo e realismo per  frizzanti riflessioni

Lo spettacolo intrattiene per tutta la sua durata con ritmi molto elevati e un’alternanza virtuosistica tra la lingua italiana e quella slovena, magistralmente gestita dai protagonisti. La scelta di utilizzare un codice plurilinguistico attribuisce alla performance, contrariamente alle aspettative, una connotazione di realismo. Induce, infatti, lo spettatore all’ascolto non passivo e al tempo stesso lo rende consapevole dello sforzo necessario a comprendere l’alterità. Un esercizio utile alla vita di tutti i giorni.

L’intento dello spettacolo si trova così realizzato. Attraverso le vicissitudini di un Condominio che rappresenta l’Europa dei giorni nostri, accediamo alla difficoltà di comunicare con l’altro e di ascoltare ciò che non capiamo, chi non conosciamo.

Condominio Europa ha il pregio di introdurre in chiave leggera e frizzante a tali riflessioni. Ed è proprio questa vena vivace che lo rende adatto a un pubblico giovane o vergine rispetto alla riflessione sulla tematica della pluralità culturale. Invece, chi è già immerso (o piuttosto sommerso) in tale problematica trarrà semplicemente un respiro di sollievo dalla pesantezza con cui di solito viene trattata. Una storia semplice che ci fa riflettere  in maniera ludica su uno dei temi più controversi della nostra contemporaneità.

Siamo tutti inquilini del Condominio Europa. Ognuno di noi guardando questo spettacolo non faticherà a riconoscersi se ne avrà compreso il messaggio, se così non fosse vi riconoscerà il proprio vicino.

 

fonte foto
Web Site Teatro Stabile Sloveno

 

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