La ventitreesima monografia della Collana d’Arte della Fondazione CRTrieste.

Anita Pittoni, artigiana e artista triestina, riuscì a unire il proprio talento con le tecniche apprese sia dalla madre sia a scuola, sviluppando una propria attività artigianale nel campo tessile e della moda per poi allargarsi anche all’attività di disegnatrice, pittrice, poetessa e editrice. Fu una figura femminile importante, che si impose con la sua autonomia professionale, economica e di pensiero e che capì – tra le prime – quanto la moda italiana fosse un motore per l’avanguardia e la modernità. Sperimentò molto, intrecciando tecnica e teoria. Mantenne stretti contatti con il futurismo e con il costruttivismo, grazie anche ai contatti maturati negli anni giovanili, e diresse il proprio Studio di arte decorativa per oltre vent’anni, dal 1928 al 1949. Si affermò anche fuori da Trieste e dall’Italia e dialogò con i principali protagonisti del mondo culturale e artistico del suo tempo.

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Una donna consapevole del suo lavoro e della sua arte, come scrive nella lettera inviata a Carlo Ludovico Ragghianti, Trieste, 22 agosto 1966, conservata presso il Fondo Pittoni, Biblioteca Civica di Trieste:

«Sono stata la prima in Italia a fare arte moderna nel campo dei tessili. […] Ho l’archivio fotografico fin dal primo lavoro (un golf moderno) c’ero arrivata 5 anni prima delle deux Soeurs Claudine di Parigi… Che bei tempi! Ho dato il via alle stoffe moderne in Italia ed ho una ricca bibliografia critica».

La Collana d’Arte della Fondazione CRTrieste.

Questo libro –  reso possibile grazie all’autrice Rossella Cuffaro che indaga su Anita Pittoni da decenni e al curatore della collana Alessandro del Puppo – ha una duplice particolarità: è il primo della Collana d’Arte della Fondazione CRTrieste a essere dedicato a una donna ed è il primo a uscire dalla direttrice “pitturocentrica” (escludendo quello dedicato alla scultura di Ruggero Rovan). La monografia è arricchita da numerose immagini (ben 26 schede di opere), carteggi, cartamodelli, tracciati tecnici e scritti dell’artista nei quali teorizzava e rifletteva sui suoi lavori. 

I musei e le biblioteche cittadine da anni hanno iniziato un lavoro di archiviazione, protezione e organizzazione delle opere tessili, dei trattati tecnici e dei testi di Anita Pittoni e grazie anche alle persone che l’hanno conosciuta e ai privati che nelle loro collezioni custodiscono le sue opere, l’autrice Cuffaro è riuscita a portare a termine questa monografia di grande pregio.

Con questo ventitreesimo volume la Fondazione CRTrieste intende proseguire l’attività di approfondimento e valorizzazione della produzione degli artisti di area giuliana dell’Ottocento e Novecento e si innesta sul filone avviato e sperimentato delle monografie della Collana d’Arte della Fondazione, ideale continuazione di quella edita dalla Cassa di Risparmio. Una serie di prestigiosi volumi – curati da Franco Firmiani prima, Giuseppe Pavanello poi e da Alessandro Del Puppo ora – che danno voce alla generazione di artisti dallo straordinario talento che si è formata e ha lasciato un segno a Trieste e che testimonia la vivacità artistica di un periodo, a partire tra l’Otto e il Novecento, peculiare nella storia culturale cittadina. Non deluderà neanche la prossima monografia, protagonista della quale sarà nuovamente una donna: Miela Reina.

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