Fino al 13 dicembre va in scena al teatro Kopò di Roma “Le bombe sono tutte buttane” di Giuseppe Arnone.

Con la regia di Simona Epifani, sul palco Alessandro Giova e lo stesso Arnone.

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Siamo alla fine degli anni 70. Ancora sconvolta dalla morte di Aldo Moro, l’Italia si ritrova tra le mani la complicata morte di Peppino Impastato. Nello stesso tempo, Fabrizio, rude siciliano, viene obbligato a rimanere nella stessa stanza di Mimmo, un ragazzo collezionista di sassi.
Tra ricordi e rimpianti scopriremo come un evento tanto tragico possa essere collegato a queste due apparentemente semplici persone.

Giuseppe Arnone torna sul palcoscenico con un altro spettacolo ispirato alla tradizione del teatro civile e, anche questa volta, riesce a conquistare il pubblico grazie ad un testo curato e ad una regia degna di nota.
Affiancato sul palco da un ottimo Alessandro Giova, nei panni di Mimmo, i due si dimostrano come una coppia affiatata in grado di collaborare con una sinergia tale da rendere ancora più realistica la rappresentazione. Movenze e coordinazione del duo rendono quasi visibile la stanza in cui sono rinchiusi.

Ma proprio questo luogo di temporanea prigionia rappresenta anche un elemento fondamentale importanza nella storia. Con una scenografia minimale, ci viene presentato un luogo onirico, sospeso nel tempo e costantemente in bilico tra la realtà e l’immaginazione. A supportare questo effetto di irrealtà, va considerato anche l’utilizzo che viene fatto delle luci che donano un ritmo serrato ed un’atmosfera quasi spettrale alla rappresentazione. Questo gioco di incertezze e sensazioni sarà alla fine di grande importanza per la comprensione dello spettacolo.

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