Quanto può influenzare la vita di una famiglia lo spettro di un padre che ormai se n’è andato? Quanto si può nascondere dietro un’apparentemente tranquilla famiglia borghese di fine ‘800? Ѐ arrogante una madre che pretende la felicità o le colpe dei padri ricadono sui figli?

Sono alcune delle domande che si pone, nel 1881 in “Spettri”, Henrik Ibsen. Le portano in scena, tra i lunghi applausi del pubblico, Andrea Jonasson e un cast di primo livello al Rossetti di Trieste da ieri sera. In scena fino a domenica 27, Spettri cede l’adattamento di Fausto Paradivino e la regia a cura del lituano Rimas Tuminas, fra i più accreditati sul piano internazionale.

Nel ruolo della protagonista, Helene Alving, la Jonasson, che torna sui palchi italiani dopo dieci anni di assenza. Statuaria e amorevole sembra pesare ogni parola pronunciata, non caricandola ma riempiendola di significato.

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Helene Alving è una ricca vedova, di un uomo onesto e probo. Uomo di cui ben presto, in un confronto liberatorio della donna con il Pastore Manders (Fabio Sartor), reverendo amico di famiglia rappresentante dell’ipocrisia e della morale, si conoscerà la vera natura di disgraziato vizioso (donne e alcolici).

A farne le spese, anni dopo, il figlio dei due, Osvald, rientrato a casa da Parigi malato e sull’orlo della follia.

Nei panni di Osvald, Gianluca Merolli. Apprezzato attore e performer di musical, decisamente a suo agio anche in un ruolo estremamente drammatico come quello che si trova a interpretare negli Spettri.

Completano il cast Giancarlo Previati (Jakob Engstrand) ed Eleonora Panizzo (Regine Engstrand).

Possiede la profondità tematica dei grandi miti classici e graffia come se fosse scritto oggi

Spettri che tornano, sempre

Le riflessioni a caldo dopo aver assistito al debutto triestino di Spettri sono molte.

A partire dal dibattito sulla concezione di famiglia naturale che scaturisce da un acceso confronto tra Osvald e Manders, che non vede di buon occhio la vita condotta dal ragazzo a Parigi.

È possibile riparare una vita dopo che la sua essenza è andata pezzi? La verità, anche se tardiva,riesce a liberare dai fantasmi del passato?

Quanto la piccola morale del ceto, reputato alto, di un individuo, ne influenza i comportamenti?

Nella giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne che impatto può avere la storia di una donna, di una moglie che cerca di scappare da un marito e da una vita che la rendono infelice ma viene poi fatta tornare a casa per le possibili maldicenze dell’epoca? Quanto allontanare un figlio da questo conflitto può essere considerato egoismo?

Tentare di sopravvivere, è egoismo?

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