Un esperimento inusuale e ben riuscito. Il libro di Cesare Catà Efemeridi (Aguaplano-Officina del libro) prende spunto dalle antiche tabelle astronomiche e astrologiche per narrare, in 27 racconti, momenti cruciali dell’esistenza di altrettanti celebri personaggi, spiegando, ad esempio “Quando Jane Austen decise che sarebbe rimasta single per sempre” oppure “Quando Carl Gustav Jung pianse prima di diventare se stesso”.

Fa parte della collana Glitch, un’idea interessante e controcorrente: anziché trasformare i libri in ebook, vengono selezionati e pubblicati in cartaceo i migliori contenuti prodotti per siti, blog, riviste on line e profili social. Il libro stesso è supporto del testo.

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Efemeridi è rilegato a mano, con i fili di cucitura a vista, come a rappresentare gli intrecci delle storie raccontate.
Cesare Catà è filosofo e performer teatrale. E’ autore di vari saggi di filosofia e letteratura, di traduzioni. In teatro, è un monologhista che intreccia il teatro di narrazione con la divulgazione filosofico-letteraria e l’ironia del cabaret.

Si è specializzato nello studio di Shakespeare e ha dato vita a “Magical Afternoon”, format di lezioni-spettacolo sui grandi scrittori. Con questi lavori, ha presentato quasi 300 date dal vivo negli ultimi due anni.

Efemeridi
Cesare Catà
Partiamo dal titolo: Efemeridi. Un termine legato all’astronomia, all’astrologia e anticamente agli atti giornalieri di grandi re…

Sì, si tratta di un titolo pensato insieme all’editorie che, sicuramente, riesce a tradire il senso e l’ispirazione che stanno alla base di questa raccolta di racconti: cioè un senso dei fatti umani, delle connessioni tra persone, in cui per qualche magica ragione è possibile riconoscere la forma di un destino; penso a quei momenti essenziali che, narrati, riescono a restituire l’essenza di una identità, la scoperta del sé.

In questo senso, tutti i racconti di questo libro narrano “appuntamenti astrali”, di natura assai diversa. Certo, non parliamo di re: parliamo di 27 scrittori moderni, e infatti al centro narrativo di questi scritti non ci sono grandi gesta, bensì grandi ispirazioni, istanti rivelatori di ciò che queste donne e questi uomini straordinari, spesso straordinariamente esposti al dolore e all’emotività, sono stati nel profondo. Sono istanti che vorrebbero fare cenno a quel dato eversivo e mistico che li rende, appunto, scrittori…

Come ha scelto gli autori protagonisti dei racconti e come è entrato nei momenti narrati delle loro vite?

Non c’è un criterio di matrice critica in questo florilegio, ma solo una ragione di sentimento: sono 27 scrittori che amo in modo speciale, che hanno segnato momenti della mia vita in qualche modo. Certo, può ravvisarsi qualche filo rosso (e la rilegatura unica e raffinatissima del volume voluta da Aguaplano vi fa cenno): la presenza spesso sconvolgente di amori e ossessioni che hanno segnato la vita di questi soggetti; la scrittura è stata per loro l’unica risposta possibile alla sovrabbondanza emotiva che pativano tra esaltazioni e tonfi.

Sono entrato così negli istanti delle loro vite: come un osservatore commosso del loro cuore, in una specie di gioco di specchi in cui forse ho quasi inconsciamente cercato, nelle loro storie, nei loro traumi e nei loro amori, nelle loro ossessioni e nei loro sogni, i miei.

Amore, buio dell’anima, luce, cambiamento. Temi che riguardano tutta l’umanità. Perché scegliere di proiettarli su personaggi noti?

Perché probabilmente così cessano di essere solo ciò che sono. Detto nelle parole di questi autori, il patimento diventa altra cosa: archetipo. Tutti noi amiamo e soffriamo, credo, come i grandi scrittori. Ma amiamo i grandi scrittori proprio perché dicono a un livello più alto ciò che sentiamo inconfessabilmente, rendendolo qualcosa di dicibile. Penso sia per questo che Virginia Woolf, che non credeva nel Paradiso, se lo immaginava tuttavia come un luogo in cui ci era dato di leggere bei libri, così, semplicemente, senza fine.

Il libro è legato anche ad un progetto teatrale. Di cosa si tratta?

Sì, il libro nasce da un progetto teatrale, chiamato Magical Afternoon. Si tratta di un format di lezioni-spettacolo dedicato alle vite e alle opere dei grandi scrittori. Dopo anni di racconti dal vivo nei teatri e in luoghi inusuali come pub, spiagge, ristoranti, boschi, in cui insieme a una compagnia di attori ho portato queste storie, esse sono poi divenute una rubrica edita dall’Huffington Post e, successivamente, questo libro. Credo che la genesi nello storytelling dal vivo sia stata essenziale per lo sviluppo di Efemeridi.

Oltre i 27 spettacoli da cui è nato il testo ne sono attualmente in produzione altri, dai quali si spera potrà nascere un secondo volume di Efemeridi dedicato ad altri 27 scrittori.

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