Evento “Roma Web Fest” , le nuove prospettive dell’audiovisivo al Roma Fiction Fest

Il web sembra la nuova frontiera dell’intrattenimento e della sperimentazione. Nell’ambito del RomaFictionFest, che all’Auditorium di Roma fa una panoramica sulle prossime fiction del piccolo schermo (anticipando di un mese il fratello maggiore, Festival internazionale del Film di Roma, dedicato al cinema)  ieri sera, 17 settembre, c’è stato un assaggio del Roma Web Fest – il cinema ai tempi del web. Giunto alla sua seconda edizione, la rassegna diretta da Janet De Nardis e Massimiliano Gigliucci, si terrà al Museo MAXXI il 26, 27 e 28 settembre dove saranno presentati i nuovi prodotti seriali, italiani e internazionali, che si stanno diffondendo in autonomia nel circuito della rete: le cosiddette webseries. Episodi di breve durata, ritmo serrato, che usano linguaggi narrativi in linea con la fruizione dei più giovani, quasi sempre autoprodotti, o a budget ridotto, pur dimostrando una propria dignità autoriale e un lavoro di squadra tutt’altro che amatoriale. Questo, per sommi capi, l’identikit.

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Nel Teatro Studio dell’Auditorium, rivelatosi troppo piccolo per contenere l’affluenza del pubblico (tanto da dover prevedere una replica) sono state proiettate sette anteprime, introdotte dai rispettivi autori e protagonisti:

  • Vera Bes di Riccardo Milanesi e Francesco Mazza e prodotta da Zodiak. Di genere thriller/horror, Vera Bes, Gaia Scodellaro, è un’ indagatrice onirica, che ha la missione di entrare nel sogno della persona, combattere e uccidere il suo incubo. Nel primo episodio vediamo la partecipazione di Federico Buffa, giornalista apprezzato per i suoi appassionati racconti di biografie e vicende sportive, e di Sistiana Lombardi, seguita youtuber, nonché cantante e creativa che ha saputo mettersi alla prova anche come attrice.
  • Forse sono io – seconda stagione, web comedy di successo, trasmessa su MTV, ideata dai fratelli Vincenzo e Rossella Alfieri, che non sfruttano YouTube, ma hanno creato un canale privato per la loro serie, la Guinesia. Per Vincenzo Alfieri ” la cosa bella del web, come mezzo di divulgazione, è aiutarsi a vicenda. Il web è la dimostrazione che c’è spazio per tutti quanti”. Chiamato in causa anche l’attore Gianmarco Tognazzi, contento di essere stato catapultato nel mondo delle web serie,”che permettono libertà creativa”, dice.
  • Fuck the zombies, web serie di genere, creata da Daniele Barbiero e Luca Nicolai. Le vittime moderne non sono più impreparate come in passato a fronteggiare un attacco degli zombie, poiché istruite da videogiochi e serie tv. Diretta in lingua inglese, per la promozione anche sul mercato internazionale.
  • Sisara, prodotto dalla Tauron Entertainment e diretta da Patrizio Trecca, è uno psycho thriller che racconta le vicende di Nicola Spadaro, l’avvocato più potente d’Italia. Un uomo privo di scrupoli che dovrà fare i conti con i suoi crimini.
  • Blackout the series, diretto da David Valolao, racconta la storia di un prete alla disperata ricerca della suo destino, tra mistero, avventura, passato e presente.
  • Cinema Cafè, di Paolo Brancati, vuole evidenziare vizi e virtù dei palermitani. Attorno al protagonista Sesto, detto Steve, omaggio al grande attore Steve McQueen, si susseguono in un bar una serie di personaggi che incarnano gli aspetti positivi della Sicilia.
  • Under the series, web movie tratto dall’omonimo romanzo di Giulia Gubellini e prodotto da: Anele (Gloria Giorgianni), dalla casa editrice Rizzoli, dalla piattaforma multimedia Trilud, da Sugar Music, Redigital e Jeansbox per la regia di Ivan Silvestrini. In un futuro apocalittico in cui il Paese è sopravvissuto alla Grande Crisi del 2008, regna l’Autorità Provvisoria che istituisce un reality show, Under, spettacolarizzando la lotta di soggetti antisociali e rivoluzionari, secondo il principio di sopravvivenza del più forte. Anche qui vedremo recitare Gianmarco Tognazzi.

Di queste sette declinazioni del nuovo linguaggio audiovisivo per il web, molte strizzano l’occhio alle serie americane, il fantasy prende il sopravvento con la venuta di zombies o di mondi distopici in cui regnerà la sopraffazione dei propri simili in sfide all’ultima vita tipiche dei videgiochi, un po’ forzate e splatter. C’è un distaccamento dalla realtà con fughe nell’onirico, nell’immaginario, ma  si trattano anche temi scomodi che non passerebbero con facilità al vaglio della censura. Tutti gli autori, ad ogni modo, mirano ad un riconoscimento che non si limiti alla visibilità generata dai click e dalle visualizzazioni, attuale metro di gradimento del pubblico sulle piattaforme social. Perché la tv e il grande schermo restano ancora gli ambìti canali ufficiali con cui confrontarsi. E questa è ben altra sfida contro i potenti.

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