Si è inaugurata venerdì 3 dicembre, sulle note di ‘Ma l’amore no’ dal film “Stasera niente di nuovo” e con la voce della stessa Alida Valli, la mostra Sguardi, a lei dedicata presso la Casa del Cinema e il Teatro Miela di Trieste.

Una mostra ideata da Lorenzo Michelli e curata da Mila Lazic, con una selezione di fotografie  scelte dall’archivio di Carlo Montanaro.

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Una Casa del Cinema nel senso più ampio del termine: 

noi siamo associazioni che fanno Festival, siamo teatro, facciamo formazione professionale nel settore dell’audiovisivo per cercare di essere utili in modo trasversale alla società

Mariella Magistri de Francesco, Presidente di Casa del Cinema

La prima mostra nei rinnovati spazi della Casa del Cinema e la prima esposizione che segna la collaborazione, in città e  in quella sede, con l’università Popolare di Trieste.

Un progetto, come ricordato da Fabrizio Somma (Segretario Generale per le Attività Organizzative) iniziato tre anni fa in collaborazione anche con l’Unione degli Istriani, a ricordare la provenienza croata, o meglio di Pola, di Alida Maria Altenburger.

Sguardi

“Sguardi. Alida Valli”. Un titolo molto significativo perché vuol dire avvicinare tutte le persone a quello che è il cinema, arte attrattiva che genera cultura.

Sguardi, come quelli degli spettatori che l’hanno amata lungo tutta la carriera.

Come quelli degli spettatori o amanti del cinema che si imbatteranno, frequentando la Casa del cinema o il Teatro, negli occhi e nello sguardo penetrante della Valli.

L’invito è quello di guardare bene, nelle fotografie di Francesco Pasinetti, grande fotografo e amico, lo sguardo di Alida.

Con lei creare un interscambio, attraverso gli occhi, che sono quelli che sempre riconosciamo perchè permangono immutati.

Alida

L’inaugurazione si è conclusa con la proiezione, preceduta da una presentazione a cura del regista Mimmo Verdesca (presente in sala) e dalla curatrice della mostra, Mila Lazic, della pellicola Alida.

Un film documentario ironico e commovente, intenso e preciso, che riporta la vera Alida.

Nato dall’esigenza di raccontare per la prima volta non tanto la carriera, che è ancora sotto gli occhi di tutti, ma la vita della Valli.

Una vita che è stato possibile portare alla luce grazie all’archivio inedito di lettere e diari dell’attrice, messo a disposizione dalla nuora di Alida, Maria Laura e dal nipote, Pierpaolo.

scritti che abbracciano ottant’anni di vita

Mimmo Verdesca, regista di Alida

Ma anche l’Alida raccontata da amici e amiche; colleghi e colleghe; registi che l’hanno fortemente voluta nei propri film.

Tra gli altri Piero Tosi, Bernardo Bertolucci, Charlotte Rampling, Felice Laudadio, Margarethe von Trotta, Roberto Benigni, Dario Argento…e dalla famiglia, appunto. 

La Valli non raccontata dai giornali, che spesso l’hanno fatta rientrare in scandali cui era del tutto estranea, ma che rivive attraverso la voce di Giovanna Mezzogiorno.

La fidanzata d’Italia, la madre di tutte le attrici italiane, una tra le più grandi. Ma anche la donna che non si sentiva una diva, schiva, indisciplinata negli anni della scuola.

La donna dei grandi amori e delle grandi inquietudini sentimentali. Del rifugiarsi nel lavoro nei momenti di dolore e nella scrittura per sfuggire al silenzio.

Al silenzio di cui lei stessa scrive, tra sua madre e suo padre prima e tra lei e gli altri in seguito.

Recitare per me era vincere la timidezza

Alida Valli
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