Intervista a Claudio Proietti autore de “Il Barbiere”, il suo nuovo libro.

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Esce il 12 ottobre “Il Barbiere”, il nuovo libro di Claudio Proietti edito da Verdechiaro Edizioni.

Lo avevamo già intervistato in occasione di “E tu sei bellissima”, testo teatrale, e “L’incredibile storia di Casiamù”, un delizioso libro per i più piccoli e non solo.

Abbiamo avuto il piacere di incontrarlo e farci raccontare chi è per lui “IL Barbiere”. 

Il nuovo libro “Il Barbiere” è in uscita ad un anno da “L’ incredibile storia di Casiamù”, un testo principalmente per ragazzi. Anche la nuova storia è per i più piccoli?

“L’incredibile storia di Casiamù” è un libro per ragazzi, è vero. Si rivolge ai più giovani attraverso un linguaggio a loro familiare, ma riguarda anche noi adulti. Parla di un bambino che vuole realizzare il suo sogno… E scopre se stesso! “Il Barbiere” è un racconto/monologo, come lo definisco nella prefazione, che mi accompagna da sempre. Forse è la prima storia che ho immaginato. Nel 1998 divenne un cortometraggio, una decina di pagine in tutto, che è rimasto nel cassetto. Un paio di anni fa ci siamo ritrovati e mi sono accorto che quella avventura, per tutti, era ancora viva e palpitante. Mi ha aspettato. L’ho ampliata ed è nata. Voleva nascere!

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Una storia ambientata su un’isola. C’è un motivo preciso? Cosa rappresenta per lei l’isola?

Quell’isola rappresenta la parte di noi che nascondiamo al mondo. Per pudore, insicurezza. Su quell’isola ci sono le sfaccettature che cerchiamo di reprimere, ma che poi ci sovrastano quando meno ce lo aspettiamo. Un barbiere (il nostro osservatore interiore non giudicante) vi mette piede e ce le mostra.

Sembra che questo barbiere abbia un potere particolare. Ce ne vuole parlare?

Come ho appena detto è un osservatore non giudicante, principalmente. Siamo sommersi dai giudizi. Abbiamo paura dei giudizi degli altri, ma soprattutto dei nostri. Quel barbiere ha un potere grandissimo nelle mani: guarisce l’anima! Mentre taglia i capelli, o rade la barba, la gente parla… parla… parla! Tira fuori quello che non ha mai tirato fuori in tutta vita. L’inconscio viene liberato. Si esce da quella bottega nuovi! Fuori e dentro!

Pensa che ci sia bisogno nel momento storico che stiamo vivendo di un Barbiere in ogni città, nazione o anche in famiglia? O Il Barbiere è ognuno di noi.

Il barbiere è “in” ognuno di noi. Abbiamo il potere di guarire le nostre ferite sospendendo il giudizio e guardandoci come si guarda un’altra persona. Se facciamo un po’ di silenzio la nostra anima ci dirà esattamente quello di cui abbiamo bisogno, chi siamo!

Ogni abitante dell’isola che si affida al Barbiere vuota il sacco, e tira fuori ciò che aveva seppellito in fondo al cuore per anni”. Lei si sente più barbiere o più abitante dell’isola.

Entrambi. Come tutti noi. Non potrebbe essere altrimenti.

Una storia che si presta ad una rappresentazione teatrale. Mi sbaglio? 

Come monologo, perché no?!

E al cinema?

Sarebbe il mio sogno più grande. Nacque, appunto, come cortometraggio.

Siamo ad un anno dall’uscita de “L’incredibile storia di Casiamù”. Quante soddisfazioni le ha dato quel testo?
E Ho due storie per te? 

Il piccolo Casiamù cresce sempre più velocemente. Sta entrando in tantissime scuole. Molti insegnati e genitori mi scrivono entusiasti. Ne hanno fatto anche delle recite teatrali. “Ho due storie per te” continua ad essere ordinato nelle librerie. I lettori mi esprimono il loro gradimento con delle bellissime e commoventi email.

…vorrei essere amato da tutti i personaggi immaginati in viaggio, fuori dal finestrino… vorrei essere guardato anche da loro…vorrei che mi accogliessero alla stazione con un bel sorriso e una storia… una storia che hanno protetto negli anni…una storia che era destinata solo a me… ha dichiarato lei pubblicamente”
Quanto sono terapeutici per lei questi personaggi.

 Tantissimo. Mi aiutano a capire chi sono, ma soprattutto chi non sono. Mi sono nascosto per anni. Sono sempre stato timido e mi sono spesso sentito inadeguato. Questi esseri immaginari mi hanno aiutato ad uscire dalla mia zona di comfort. Pazzesco, in effetti, che un personaggio di fantasia ti aiuti a vivere meglio nel mondo reale.

In una parola, il messaggio che vuole trasmettere con “Il Barbiere”.

Non giudicatevi, ascoltatevi!

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