“La coscienza di Zeno” di Italo Svevo per la regia di Paolo Valerio e con protagonista Alessandro Haber vive il suo debutto nazionale a Trieste il 3 ottobre, al Politeama Rossetti: è la nuova produzione firmata dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Goldenart Production in occasione del centenario dalla pubblicazione del capolavoro sveviano. Dopo Trieste – la città di Italo Svevo, dove replica fino a domenica 8 ottobre – “La coscienza di Zeno” sarà in tournée nazionale.

Lo spettacolo scaturisce dal lavoro di una compagnia meticolosamente orchestrata – la compongono oltre ad Alessandro Haber, Alberto Onofrietti, Francesco Migliaccio, Valentina Violo, Ester Galazzi, Riccardo Maranzana, Emanuele Fortunati, Meredith Airò Farulla, Caterina Benevoli, Chiara Pellegrin, Giovanni Schiavo – e da uno stimolante intrecciarsi di dimensioni e linguaggi scenici: con Paolo Valerio collaborano Marta Crisolini Malatesta per la scena e i costumi, Gigi Saccomandi per le luci, Alessandro Papa per i video e Oragravity per le musiche.

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Lo spettacolo restituisce l’affascinante complessità del milieu in cui Svevo concepisce e ambienta il romanzo e ne illumina i nodi fondamentali e potentemente antesignani attraverso l’inedito adattamento, nato dalla collaborazione fra Paolo Valerio e Monica Codena. Hanno lavorato attentamente sull’innovativa scrittura sveviana su interessanti scelte di messinscena e su un protagonista fuori da ogni cliché come Alessandro Haber

Sarà lui a coniugare la profondità e l’ironia surreale di Zeno Cosini, a tratteggiarne complessità e fragilità, senso d’inadeguatezza e successi, autoassoluzione e sensi di colpa, la nevrosi e quell’incapacità di sentirsi “in sintonia” con la società, che lo porteranno sul lettino del Dottor S e alla scrittura del diario psicanalitico… Aspetti che si rispecchiano potentemente nelle contraddizioni dell’uomo contemporaneo, e lo rendono un personaggio attuale e teatralissimo nella sua surrealtà, nei suoi divertenti lapsus e ostinazioni, nelle sue intuizioni che ancora ci scuotono. 

Paolo Valerio concretizza sulla scena la fascinazione dell’analisi che il protagonista fa della propria esistenza e del suo mondo interiore, sdoppiando il personaggio di Zeno e rendendo così quasi tangibile il dialogo che egli ha con sé stesso, il confronto con la sua “coscienza”, lo sguardo partecipe e allo stesso tempo scettico che pone sui ricordi e gli eventi della sua vita.

«Come scrive Giorgio Strehler, “La coscienza di Zeno” è «una pietra nel cuore di tutti i triestini» e per me è una sfida davvero particolare» – scrive il regista nelle sue note. «Zeno ci rivela l’inciampo, l’umanità… E anche il personaggio di Alessandro Haber s’intreccia a questa inettitudine e talvolta, durante lo spettacolo, si sovrappone l’uomo all’attore, per sottolineare “l’originalità della vita”. Zeno ci appartiene, racconta di noi, della nostra fragilità, della nostra ingannevole coscienza, della voce che ci parla e che nessuno sente e che ci suggerisce la vita. Attraverso l’occhio scrutatore del Dottor S. ho cercato di restituire la dimensione surreale, ironica e talvolta bugiarda di Zeno, immersa nell’atmosfera della sua Trieste e di tutti gli straordinari personaggi che la vivono.

Un immaginario il cui respiro cerebrale dialoga con il mondo dell’arte, con la psicoanalisi e dove ho cercato di rendere con forza la dialettica fra “esterno e interno” nella spietata analisi che Zeno fa della propria esistenza, lasciando costantemente aperta una finestra sul proprio mondo interiore».

La produzione de “La coscienza di Zeno” – che si inserisce fra gli eventi del protocollo siglato per il centenario dallo Stabile con Comune di Trieste e LETS Letteratura Trieste, l’Università degli Studi e la Fondazione lirica Teatro Verdi -appartiene a una linea di ricerca e di valorizzazione dei grandi autori che radicati a Trieste, sono stati fondamentali nella letteratura del Novecento europeo: dunque Svevo, Joyce, per la poesia Umberto Saba… è così che in alcuni teatri  (fra cui il Quirino a Roma, il Teatro della Pergola a Firenze) in concomitanza con “La coscienza di Zeno” sarà dato anche “Svevo” di e con lo scrittore Mauro Covacich: un modo per offrire al pubblico uno scorcio raro, approfondito e valorizzante su questo autore antesignano e affascinante.

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