Arrangiarsi per sopravvivere ma farlo con gioia. Vite semplici, difficoltà di convivenze. Divorare la vita a morsi. Famiglia. Tanta tanta famiglia. Casa di famiglia, questioni di famiglia, drammi di famiglia, luoghi di famiglia.

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Il ticchettio di un orologio ad innescare un timer che precede la deflagrazione delle esistenze di cinque sorelle. Un dramma che le accompagnerà per il resto della loro vita, come accade ai sopravvissuti alle guerre e ai disastri.

Questi alcuni degli ingredienti de Le sorelle Macaluso, la versione cinematografica di quello che per anni è stato un successo teatrale di Emma Dante.

Un testo che, unito alla fotografia di Gherardo Gossi, diventa ancora più poetico. Quella cinematografica restituisce una realtà dove i luoghi sono parte integrante della storia (la scenografia è curata di Emita Frigato), è come se respirassero nella loro dignitosa e silenziosa attesa. Luoghi che sono protagonisti dall’inizio alla fine.

Un lavoro che si muove sul territorio delle radici familiari e sul loro carattere tribale, dinamiche identificative di latitudini dove è solo sulla famiglia che si può contare.

La narrazione de Le sorelle Macaluso, alterna momenti claustrofobici e scomodi, ad attimi di estrema libertà . Il primo piano stretto su Simona Malato (Maria) durante l’abbuffata ma anche il cielo aperto e i voli di colombi. Per quanto giocato molto sulle emozioni, il film non risulta mai patetico grazie soprattutto ai personaggi ben definiti, tutti forti nelle loro fragilità.

Quella de Le sorelle Macaluso è una storia come tante, senza eroi o atti di forza. È come guardare una candela che si consuma e che lascia spazio a tante riflessioni e sveglia ricordi.

Quando è finita, è finita.

Ad alternare le 5 sorelle (in teatro erano 7!) nelle varie età della vita ci sono Donatella Finocchiaro, Alissa Maria Orlando, Susanna Piraino, Anita Pomario, Eleonora De Luca, Viola Pusateri, Serena Barone (già presente anche nell’allestimento teatrale), Simona Malato, Laura Giordani, Maria Rosaria Alati, Rosalba Bologna, Ileana Rigano (scomparsa dopo le riprese a cui va un pensiero nei titoli di coda della proiezione).

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