Luis Sepulveda , storie ribelli di un uomo rivoluzionario

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Il grande scrittore e Premio Nobel è stato ospite di un affollatissimo incontro domenica sera al Teatro Verdi di Pordenone in cui si è parlato dell’ultimo libro recentemente uscito, “Storie Ribelli”, ma anche di politica, letteratura e attualità.

Ha scelto pordenonelegge, Luis Sepùlveda, per presentare in anteprima “Storie ribelli” (Guanda), il volume che raccoglie i ricordi di una vita avventurosa, vicende di cui sono protagonisti amici e «maestri» come Pablo Neruda, Josè Saramago, Tonino Guerra

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STORIE RIBELLI

Aneddoti personali di Sepulveda ma anche la storia del suo Paese e quella internazionale. Storie di amicizia e di lotta. Un libro in cui spicca la contrapposizione tra due personaggi: Salvador Allende e Augusto Pinochet, una contrapposizione tra verità a violenza.

Incalzato da Alberto Garlini durante l’incontro, Sepulveda ricorda dell’importanza fondamentale che ha avuto nella sua vita e il grande orgoglio quando fu nominato nel Giugno ’71 guida del corpo di sicurezza del Presidente.

Piacevole scoprire da Sepulveda come Allende fosse appassionato di cinema italiano e dell’imitazione che faceva di Vittorio Gassman quando era di buonumore.

Il golpe e l’ascesa di Pinochet, l’11 settembre 1973, segnano la fine di tante cose: per l’autore e i suoi compagni segna la fine non solo della possibilità di quel cambiamento sociale tanto sognato ma anche la fine della giovinezza e l’inizio della vita da adulti; vita fatta di carcere, resistenza ma senza mai perdere la dignità.

ESILIO E ATTUALITA’

Sepulveda ha vissuto per anni da apolide e in esilio, con quella lettera L sul passaporto che non si sapeva cosa significasse e nutrendo molte poche speranze di ritorno nel suo Paese.

Ancora adesso ricorda quel periodo come un periodo “di umanità extraterreste”

Molte domande gli sono state poste sull’attualità, dato il suo impegno sociale e la lotta per la libertà che da sempre porta avanti.

Un tema tra tutti: i fenomeni migratori e il terrorismo molto spesso messi in correlazione ma che per lui non sono correlati.

I fenomeni migratori, secondo Sepulveda, non rappresentano un problema ma un dramma.

Un dramma riguardo cui spesso si manca di intelligenza e sensibilità, un problema complesso che ha origine dai Paesi di partenza di questi fenomeni

Parole forti anche riguardo al potere degli Stati nazionali, che diminuisce sempre più lasciando sempre maggior spazio alle corporazioni multinazionali.

ROMANZO, FAVOLA O GIORNALISMO

Pur affermando che il genere della favola sia quello più confortevole per lui, nel quale si può trovare una riflessione sulle attitudini umane e allontanare i comportamenti umani per capirli meglio; Sepulveda  ha ribadito  l’importanza del giornalismo

Il giornalismo, se scritto bene, è un genere letterario

Un evento di chiusura (anche se altri incontri si svolgevano negli stessi momenti o subito dopo) che ha rappresentato al meglio la Festa del Libro: una lezione di storia, politica ma soprattutto di vita.

Solo sognando e restando fedeli ai sogni riusciremo a essere migliori, e se noi saremo migliori, sarà migliore il mondo.

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