Mariti e Mogli il nome dello spettacolo, ma sono ammessi affiliati di ogni genere

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Dal 4 all’8 aprile, al teatro Rossetti di Trieste, arriva in scena la commedia Mariti e Mogli.

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Udite, udite, oh voi amanti del grande mostro sacro della cinematografia, Woody Allen. Per la prima volta in assoluto viene messa in scena la trasposizione teatrale del suo omonimo film, Mariti e Mogli.

Si tratta sicuramente di un’occasione irripetibile, anche se forse non raccoglie consensi unanimi.

La storia si svolge all’interno di un ristorante, è sera, ed un gruppo di amici si riunisce per poi dirigersi in un altro locale. Sembra tutto tranquillo finchè due di loro non hanno la bella idea di annunciare, molto serenamente, che hanno deciso di separarsi. La notizia incrina l’atmosfera gioviale e, a peggiorare le cose, ci si mette il diluvio che comincia a imperversare all’esterno. La combricola di amici è quindi costretta a rimanere serrata nel ristorante e a tentare di convivere fino all’alba. Mentre si scoprono i dettagli di questa drammatica rivelazione appena svelata, altri segreti scioccanti sulla vita amorosa dei personaggi vengono a galla.

Le loro storie si intrecciano in una danza sensuale ma tragicomica, e a volte persino un po’ cruda, come la vita reale.

Si gioca con la psicologia, analizzando le varie sfaccettature dell’amore, del matrimonio e della natura umana. La trama è abbastanza interessante, arricchita da un paio di imprevedibili colpi di scena. Soprattutto verso la fine, la situazione si fa più movimentata, infrangendo il ritmo non proprio dinamico del resto dello spettacolo. Sicuramente l’atmosfera squisitamente tipica del mondo di Allen è presente, e si fanno apprezzare anche momenti brillanti e molto divertenti.

Soprattutto Cristian Giammarini, nei panni del personaggio interpretato dallo stesso Woody Allen nel film, incarna alla perfezione il suo spirito nevrotico ed intellettuale.

Tuttavia nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza la brillante idea di Francesca Reggiani e l’egregio lavoro di Monica Guerritore. Infatti è proprio il nome di quest’ultima a figurare nella sceneggiatura,  nella magnifica regia e come impeccabile interprete nello spettacolo.

Sembra proprio che non ne sbagli una!

Degni di nota sono anche alcuni interessantissimi espedienti teatrali messi in pratica sul palco. Per esempio il fatto che gli attori, come si suol dire, rompano la quarta parete, rivolgendosi direttamente al pubblico, oppure che nel mezzo di una scena comincino a ballare. Questi stacchetti di danza possono piacere o meno, ma sicuramente portano un po’ di sentimento ad un universo prettamente cinico. Anche se il cinismo di Woody Allen, si sa, non passa mai di moda.

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