Annunciate oggi 15 gennaio le candidature agli Oscar per i Migliori Film d’Animazione: Big Hero 6, Boxtrolls – Le Scatole Magiche, Dragon Trainer 2, Song of the Sea e La Principessa Splendente dello Studio Ghibli.

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Noi in settimana, fortunatamente, non ci siamo persi un piccolo capolavoro che non è riuscito ad entrare nel lotto finale: “Minuscule – La valle delle formiche perdute”. Distribuito da Academy Two, il film uscirà in Italia il 22 gennaio prossimo.

I meno distratti ricorderanno che  Minuscule nasce come cortometraggio prodotto per la televisione e viene già  trasmesso in più di 100 paesi. Allo stesso modo, chi li ha già conosciuti, non potrà che notare le evidenti differenze con il lungometraggio di cui vi parliamo oggi. Thomas Szabo ed Helene Giraud ( gli autori) hanno creato un ibrido fortunatissimo che sa fondere alla perfezione animazione, documentario e avventura.

I due, come nella serie, prima filmano i paesaggi (stavolta si sono spostati sulle montagne dell’Ecrines e nel Parco Nazionale del Mercatour) e poi creano gli insetti al computer. Il film che ne vien fuori è tutta avventura, dinamico, senza un passaggio a vuoto ed assolutamente divertente.

Nessun ammiccamento è concesso e la scelta di non umanizzare gli insetti con le espressioni che sono proprie del genere umano, si rivela una plus valenza. Leggendo le note ero un po’ dubbioso sulla tenuta di un film di 89 minuti in cui ci sono insetti che comunicano tra loro solo con dei versi ma sin dall’inizio i dubbi si sono dissipati.

Lo sfondo reale crea un respiro ampio che ben si lega con l’intenzione dei due di tirar fuori un lungometraggio a metà strada tra “Il Signore degli Anelli” ambientato tra insetti e “Microcosmos”.

Era molto che non sentivo ridere tanto i giornalisti in sala con un film d’animazione e sono certo che chi darà fiducia a Minuscule, appena arriverà al cinema, non potrà che far lo stesso.

La storia racconta di un battaglione di formiche nere che, imbattendosi in quel che resta di un pic nic, trova in una scatola di latta un ben di Dio: zollette di zucchero. Portarle tutte al loro formicaio sarà una vera impresa. Oltre al tragitto periglioso, a frapporsi alla meta ci si metterà una colonia di agguerrite formiche rosse che non vuole lasciare alle nere il ghiotto bottino.

Ad aiutare in modo decisivo le formiche nere ci sarà una coraggiosa coccinella orfana che il capo di queste aveva adottato ospitandola nel formicaio.

Se la musica nella serie non aveva un ruolo narrativo, qui ne assume uno fondamentale. Hervè Lavandier (l’autore)è risultato essere la chiave per esaltare un film che, immediato e fruibile anche da bambini, nasconde nelle sue pieghe omaggi al cinema d’autore come quello di Chaplin e di Buster Keaton, senza mancare riferimenti anche espliciti a Star Wars negli inseguimenti in volo, o a Psycho nella scena del ragno.

Io sono uscito dalla sala entusiasta e con la voglia di raccontare tutta la grazie di questo gioiello, spero di aver reso l’idea: non perdetelo!

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