E’ uscito il primo Marzo in tutte le librerie ed è stato presentato il giorno successivo, con moderazione del collega Luigi Nacci, al Museo Revoltella di Trieste, “Nel vuoto. Il cammino dei dimenticati” di Nicolò Giraldi.

Il libro è pubblicato da Ediciclo Editore ed è il terzo volume inserito nella raccolta “La biblioteca della Viandanza”.

Perché proprio questa storia? Ho scelto loro perché semplicemente non li avevo dimenticati.
Dimenticati perché spesso e volentieri si è dato spazio ad argomenti e finestre di tempo o a storiografie accadute su questo confine che sono più tragiche.

CARNISTRIA

Dopo aver raccontato il cammino effettuato sui sentieri della Grande Guerra (gli stessi percorsi dall’omonimo nonno) il giovane giornalista ha voluto narrare il cammino dei migranti carnici verso l’Istria tra il XVI e il XIX secolo.

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una storia di passi migranti, dalla Carnia all”Istria, dalle Alpi al mare Adriatico.

Una migrazione che gli uomini hanno sepolto, seppellito.

Una migrazione da Forni Avoltri attraverso Carnia,Friuli per arrivare in Istria, a Dignano, una migrazione che racconta  di necessità e povertà (tema mai come oggi attuale).

I ‘dimenticati’ scendevano a piedi o a cavallo e ne abbiamo testimonianza grazie ai taccuini e diari di viaggio che tenevano e su cui resocontavano le spese

Un cammino parallelo

All’interno del cammino e del racconto si è inserito casualmente un’altra linea di narrazione: l’incontro e la testimonianza di un gruppo di migranti afgani che stazionavano nei dintorni di Sagrado.

Questo a ricordare che siamo tutti migranti o con qualche storia di migrazione alle spalle, come ad esempio il carnico Primo Rovis citato durante la presentazione.

L’autore, Nicolò Giraldi

Nicolo Giraldi è  un giornalista e scrittore, triestino sulla carta ma cosmopolita nell’animo.

Ha collaborato con “La voce del Popolo” quotidiano italiano dell’Istria.

Ha poi trascorso un periodo in Inghilterra durante il quale ha deciso  di ritornare in Italia in un modo ‘alternativo’: percorrendo a piedi i sentieri della Grande Guerra ( “La Grande Guerra a piedi”).

Negli ultimi due anni ha descritto anche la sua città lungo la storia in due volumi: “Storia Di Trieste- Dalle origini ai giorni nostri”  (2016) e “Trieste città imperiale” (2017)

Attualmente collabora con il Piccolo e Il Messaggero Veneto, ma appena può si mette in cammino perché

mi piace stare dalla parte di chi non ha voce

A chi gli chiede del legame tra cammino e terapia durante la conferenza ha risposto

Il cammino non è terapia. Perché quando decidi di partire, di mettere un piede dopo l’altro ti rendi conto che lasci alle spalle un mondo che col cammino non ha niente a che fare. Il cammino amplifica la negatività dell’ambiente in cui vivi e lasci.

Le farfalle continuano a compiere lunghe migrazioni. L’uomo pure

 

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