Pride: orgoglio e ostentazione. Alla fine, il miracolo c’è stato. Nonostante le limitazioni dovute al Covid, il Roma Pride 2021 ha sfilato per le strade della Capitale.

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Il percorso è stato più breve degli altri anni, mancava la musica ad alto volume, gli incitamenti dall’alto dei carri e, forse, anche un palco politico sotto il quale fermarsi, alla fine, per ascoltare i discorsi delle Associazioni. Ma per fortuna non è mancata l’occasione di ritrovarsi, salutarsi, abbracciarsi (quando possibile) per festeggiare un momento di orgogliosa ostentazione, di gioia arcobaleno dopo una lunga pioggia di distanziamenti, paure e solitudine. Un temporale che ha scosso la vita della Comunità LGBTQI+ con più violenza di altre realtà sociali.

Ma la luce del Pride ha illuminato di nuovo le infinite identità di un popolo agguerrito, sempre più consapevole della difesa delle proprie identità, della tutela di ogni situazione di fragilità. Un impegno che si traduce nelle migliaia di iniziative che da sempre portano avanti le Associazioni LGBTQI+ ogni giorno, più vicine e più presenti in particolare durante il mese del Pride, in ricordo della prima manifestazione di rivolta arcobaleno che da cinquant’anni invita a combattere per i diritti.

Wall of Pride, l’iniziativa che vede 30 storie per 30 giorni di persone di ieri e di oggi che hanno fatto della visibilità un punto di forza e di orgoglio – Pride 2021

Un Pride 2021 pensato dalle persone per le persone. Un Pride di gioventù spensierata e di attivismo storico insieme. Un Pride di speranza. Un Pride che esulta per la presenza in piazza e nelle strade, attraverso gli sguardi, i sorrisi, le canzoni gridate, le bandiere al vento, i corpi, le parole, le idee. Un Pride che punta dritto e convinto all’approvazione del DDL Zan, ma che allo stesso tempo guarda alla sua storia e riflette sugli obiettivi raggiunti. Un Pride di sostegno alla cultura, al teatro, al cinema, all’arte, come ha dimostrato nel ricco calendario del mese di giugno e ancora negli appuntamenti della Gay Croisette, momento di aggregazione ormai insostituibile per il CCO Mario Mieli e molte delle associazioni del Coordinamento Roma Pride.

Cultura e divertimento sono state le parole d’ordine di questa manifestazione che si è svolta grazie all’ospitalità di Brancaccino Openair. Sul palco di un fantasioso teatro-tenda (un ricordo degli anni ’60 e ’70) si sono alternati la stand-up comedy di Daniele Gattano e i successi musicali delle icone italiane riproposti da Tekemaya’s Band, il Cinema Queer e lo Show di Muccassassina, la presentazione del film Maschile singolare di Alessandro Guida e i dibattiti che Claudio Mazzella, presidente del CCO Mario Mieli, ha coordinato e condotto, completando la Gay Croisette anche sul piano politico e associativo: “Leggi in movimento” con Monica Cirinnà, Marta Bonafoni e Angelo Schillaci, “Parità, dignità, laicità” con Vladimir Luxuria, Marilena Grassadonia e Virginia Fiume, senza dimenticare le presenze di Federico Zappino e Simone Alliva rispettivamente autori di “Comunismo Queer” e “Fuori i nomi”, insieme a Famiglie Arcobaleno, Libellula, Rete Lenford e di tuttə lə attivistə in campo.

Due appuntamenti, del fitto calendario, hanno però catturato il mio personale interesse. Il primo è stato la presentazione de Il caso Braibanti di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, un documentario che racconta doviziosamente il processo e la condanna subiti da Aldo Braibanti, vittima prescelta di una violenza politica senza pari. L’emblema, prima di Pasolini, di come in Italia gli intellettuali possano essere sacrificati in nome di una morale cattolica che troppo a lungo e con troppa insistenza seguita a interagire con lo Stato italiano. Dal 1968 ad oggi il salto è breve, basta scorrere i titoli dei giornali.

Karma B Live con Monica Cirinnà a Roma – Pride 2021

Dulcis in fundo: Karma B Live, lo show che ha illuminato la serata del Pride 2021. Molte volte ho incrociato il duo delle Karma B, dal vivo o in streaming, apprezzandone spesso le performance, ma inserendole sotto l’etichetta di drag queen talentuose e affiatate. E certamente lo sono: drag queens, talentuose e affiatate. Ma sabato hanno dato prova di essere molto più di questo. La perfezione degli abiti e delle acconciature, la bilanciata costruzione del trucco, la padronanza del palco sono soltanto l’inizio. Scaldano gli animi e i cuori del pubblico perché sanno mettersi in campo con tutte le capacità, frutto di talento naturale e di preparazione disciplinata. Ballano, cantano, scherzano, recitano, affrontano il pubblico, ma con garbo, con eleganza, con stile.

In un universo che vorrebbe abolire le etichette di genere inneggiando alla ricchezza della fluidità, le Karma B e il cast dello show completato da Morgana (the acting queen) e Katy Perra (the Bio queen) rappresentano il meglio di questa ricchezza. Inneggiano alla libertà dell’autodeterminazione, ma senza perdere di vista il senso dello spettacolo. Ironizzano sulle imperfezioni, ma in qualche modo educano la comunità al rispetto. Giocano con gli stereotipi e, proprio per questo, li superano in volo. Incarnano la quintessenza del Varietà, nel senso più nobile del termine. Quel genere di spettacolo che si era involgarito è riportato, per loro tramite, in un sistema più alto, più completo. Sono le nuove Gipsy Lee Rose, le Delia Scala, le Kessler dei nostri tempi. Sono un passatista, ma nella storia dello spettacolo ci sono troppi modelli per non cadere nei paragoni.

Uno per tutti: se Wanda Osiris fosse viva, lei che incarnava un certo spirito totalizzante eppure leggero del palcoscenico, lei che emanava una magia, una sospensione evocativa di fuga dal mondo reale, ecco, se Wanda Osiris fosse viva, io credo che invidierebbe le Karma B perché oggi incarnano quella stessa magia. Anzi, vorrebbe essere una di loro! Di tutto questo, il merito va soprattutto alla consolidata direzione artistica di Diego Longobardi, alla energia e al lavoro di tutti i collaboratori e le collaboratrici che da anni si spendono per il Bene della Comunità, nonché ai volontari e alle volontarie che ancora credono di fare la differenza.

Fonte foto di copertina: Link

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