Nell’era digitale che senso hanno ancora i fotografi?

Tutti possono avere una matita e un pezzo di carta, ma pochi sono i poeti

È in queste battute che è racchiuso il significato della mostra A occhi aperti, allestita all’AuditoriumExpo dell’Auditorium Parco della Musica di Roma dal 21 febbraio al 10 maggio. I protagonisti del botta e risposta sono Mario Calabresi – direttore del quotidiano La Stampa e autore del libro omonimo da cui è nata la mostra – e Elliott Erwitt, fotografo tra i protagonisti dell’esposizione.

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Steve McCurry, Josef Koudelka, Don McCullin, Elliott Erwitt, Paul Fusco, Alex Webb, Gabriele Basilico, Abbas, Paolo Pellegrino e Sebastião Salgado i fotoreporter della rassegna.

Perché, dunque, allestire una mostra sui momenti più significativi del presente in un momento in cui siamo saturi di immagini? La risposta – oltre che nelle parole di Erwitt citate sopra– si trova nelle foto stesse esposte all’Auditorium. L’efficacia dell’informazione e la forza evocativa racchiuse nello scatto di un professionista sono la chiave di lettura degli avvenimenti fotografati. «Ci sono fatti, pezzi di storia che esistono solo perché c’è una fotografia che li racconta» – spiega Mario Calabresi.

Ecco, quindi, gli ultimi cinquant’anni del secolo scorso lì, a portata di mano, nello spazio di due sale, congelati in un istante. Paul Fusco racconta i funerali di Bob Kennedy; Josef Koudelka testimonia la primavera di Praga e il mondo degli zingari dell’Europa dell’Est; Steve McCurry ci fa conoscere l’Asia; Elliott Erwitt sottolinea con ironia le contraddizioni del nostro tempo. Non si tratta, però, di una mera carrellata di foto che imprimono in un solo scatto il “momento decisivo”, al contrario, ciascun autore trova il suo luogo d’espressione ben definito all’interno dell’allestimento. Una decina di immagini per fotografo bastano per inquadrare il suo stile, la sua tecnica, la sua visione sul mondo e sulle cose. Un titolo per sezione, poi, presenta e incornicia lo spazio dedicato ad ogni fotoreporter.

“A occhi aperti” è, innanzi tutto, un libro – edito da Contrasto – in cui Mario Calabresi ha raccolto le interviste ai protagonisti che sono stati fra i più grandi “testimoni oculari” del nostro tempo.

Dal volume è scaturita la mostra, curata da Alessandra Mauro e Lorenza Bravetta e presentata in collaborazione con Magnum Photos. L’iniziativa rientra nell’ambito di Auditorium Fotografia, un progetto della Fondazione Musica per Roma in collaborazione con Contrasto e Fondazione Forma per la Fotografia. L’esposizione è aperta al pubblico dalla domenica al giovedì dalle 12.30 alle 20.30 e il venerdì e il sabato dalle 12.30 alle 22 con ingresso 10 euro.

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