(Foto di Stefano Costantino)

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La situazione sociale italiana, a tutti ben nota, è difficile e, mette alla prova la buona volontà di molti.

Cosa accade quando siamo noi a mettere alla prova la buona volontà, la voglia di riscatto e l’energia di chi condivide momenti di difficoltà lavorativa e personali?

La risposta ce la offrono a suon di musica, luci e sensuali quanto divertentissime moine, i protagonisti di The Full Monty in scena al Teatro Sistina di Roma fino al 17 febbraio.

Paolo Calabresi, Gianni Fantoni, Sergio Muniz, Paolo Ruffini, Jacopo Sarno e Pietro Sermoni sono i nostri full monty men.

“Cosa chiedete alle vostre esistenze, solo un posto fisso?”.

Con questa domanda – sberleffo, si aprono le avventure di sei amici accomunati dal non – posto di lavoro e, dalla precarietà che sempre più spesso ci attanaglia.

Ma dietro ad un operaio licenziato o a un dirigente dimenticato, ci sono famiglie che cercano di guardare avanti. Per farlo occorre trovare strade alternative.

Conoscete qualcosa di più alternativo del diventare degli spogliarellisti professionisti?

Campione d’incassi e Premio Oscar nel 1997 al cinema, il famoso film dal quale trae ispirazione questo musical, ripercorreva allora le difficoltà della crisi che aveva colpito l’Inghilterra.

Oggi  Massimo Romeo Piparo, che ha curato la regia di questa versione teatrale, ha voluto accendete i riflettori su quella che è la nostra crisi, la crisi di tutta l’Italia che, anche di fronte alle situazioni più difficili, non mette al secondo posto il valore della famiglia e degli affetti.

Ricco di divertenti gag ( voi lo sapete quali sono gli esercizi giusti per diventare sexy, ad esempio? ) e spunti di riflessione leggeri, ci ricorda però qualcosa di fondamentale:

“Art. 1  L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” – La Costituzione della Repubblica Italiana  –

Non dimentichiamolo.

Foto di Stefano Costantino

(se vi chiedete dove sono le foto la risposta è semplice: non ci sono! Dopo che ci era stata accordata l’autorizzazione a realizzare il servizio fotografico durante lo spettacolo, ed una volta che tutti i fotografi erano in sala pronti a fare il proprio dovere, la stessa autorizzazione è stata revocata dalla produzione dello spettacolo. Amen.)

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