“The Phantom of the opera”, lo spettacolo che ha collezionato innumerevoli record nella storia del teatro musicale e in quella locale, segnando il maggior incasso di tutti i tempi per il teatro “Il Rossetti” di Trieste, ha visto calare il sipario domenica 16 luglio.

Eppure, in città, l’aria sembra ancora essere pregna di quella magia che ha reso Trieste, grazie alla coraggiosa scelta di Broadway Italia e al lavoro incessante del Rossetti, la prima città italiana ad ospitare una nuova produzione dell’acclamato musical di Andrew Lloyd Webber.

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Noi di Nouvelle Vague vogliamo provare a farvi vivere ancora le emozioni di quei giorni indimenticabili e, per questo, vi racconteremo alcuni momenti dell’incontro con il cast, avvenuto giovedì 13 luglio, come se fossimo in presa diretta. 

A moderare il meeting, con la stessa magistrale regia con la quale ha diretto la produzione del “Phantom”, c’è il regista Federico Bellone.

A coronare il successo di questo progetto con una visita a Trieste – ci fa sapere – sono stati due grandi produttori teatrali: Cameron Mackintosh e lo stesso Andrew Lloyd Webber, presente nella platea del Rossetti martedì 11 luglio.

Il cast, con al timone Ramin Karimloo, artista di pluriennale esperienza, è un perfetto mix internazionale: Canada, Inghilterra, America e naturalmente Italia.

A proposito del nostro Bel Paese, non possiamo non citare Gian Luca Pasolini, Alice Mistroni, Zoe Nochi e Anna Corvino, quest’ultima perfetta interprete di Carlotta Giudicelli e, come ci ha svelato a seguito dell’incontro con lo stesso Lloyd Webber, la prima italiana ad aver ricoperto il ruolo della “Prima donna” soprano.

Visto che qualche ora dopo il nostro incontro il cast dovrà affrontare la Prima del “Phantom”, una domanda sorge spontanea: “Quali sono le emozioni che provate per questa serata di debutto?” chiede una giornalista. Bradley Jaden, affascinante Raoul, risponde che assieme alla tensione per la prima, c’è però un generale senso di orgoglio per avere l’opportunità di mettere in scena questo fantastico spettacolo in una versione inedita.

Naturalmente non può mancare la domanda sulle impressioni riguardanti Trieste come città e come gente: sappiate, cari lettori, che il cast è rimasto molto colpito dall’accoglienza triestina, dalla bellezza e dall’eleganza della nostra città, culla della cultura mitteleuropea.

Ramin Karimloo e Bradley Jaden ci tengono a sottolineare che hanno trovato un ottimo ambiente per potersi allenare per uno spettacolo che sia emotivamente che fisicamente richiede grande sforzo e concentrazione.

A Ramin Karimloo sono state rivolte parecchie domande, proprio lui che viene considerato il miglior Phantom di tutti i tempi, anche dalla stampa presente.

Vi sorprenderá sapere che Ramin deve sottoporsi ogni giorno a circa 2 ore di trucco per trasformarsi fisicamente nel Fantasma, anche se il lavoro psicologico sul personaggio ha richiesto energie, studio e lavoro interiore nettamente maggiori.

Amelia Milo, al suo debutto nel ruolo di Christine, si dice molto emozionata e incredibilmente fortunata di poter lavorare con un cast così professionale e collaborativo.

Anche noi di Nouvelle Vague abbiamo in serbo una domanda che lascia il cast piacevolmente sorpreso: “Se poteste scegliere una canzone che solitamente viene interpretata da un altro personaggio, quale vorreste cantare?”

Dopo un momento di riflessione la prima a rispondere è proprio Amelia che non può fare a meno di dire che le piacerebbe moltissimo poter cantare “Music of the night”, fiore all’occhiello di Ramin Karimloo.

Federico Bellone, infine, ringrazia pubblicamente il Rossetti per l’accoglienza e per la scommessa – stravinta – di ospitare per primi “The Phantom of the opera” che sarà in scena anche a Milano, al teatro Arcimboldi, in ottobre.

Inoltre – udite, udite – lo spettacolo verrà portato anche in Spagna a Madrid da Antonio Banderas, ormai in prima linea nell’offrire al suo Paese un ricco panorama teatrale.

I nostri “eroi della scena” si congedano perché devono prepararsi per la prima e noi di Nouvelle Vague vi lasciamo con questi aneddotti esclusivi per poter continuare a sognare e fantasticare sul “The Phantom of the opera”, a sipario – ormai – calato.

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